Apple deve rispettare l’ingiunzione emessa dalla giudice Yvonne Gonzalez Rogers nel 2021. Questa è la decisione dei giudici del tribunale di appello in merito alla commissione chiesta per gli acquisti effettuati all’esterno dello store negli Stati Uniti. L’azienda di Cupertino può tuttavia applicare una commissione “ragionevole” per l’uso della sua proprietà intellettuale. Epic Games ha intanto comunicato il ritorno di Fortnite sul Google Play Store.
Ingiunzione confermata con qualche dubbio
Oltre quattro anni fa, la giudice aveva ordinato di consentire agli sviluppatori l’inserimento di link o pulsanti nelle app che portano gli utenti ad un metodo di pagamento esterno allo store di Apple. L’azienda di Cupertino ha rispettato l’ingiunzione, introducendo però una commissione del 27%. Epic Games ha quindi presentato una seconda denuncia.
La stessa giudice hanno confermato la violazione dell’ingiunzione originaria, ordinando ad Apple di non imporre nessuna commissione per gli acquisti effettuati all’esterno dello store. Fortnite è ritornato su App Store, ma Apple aveva presentato appello contro l’ingiunzione (la richiesta di sospensione è stata respinta).
I tre giudici del tribunale di appello ha stabilito (PDF) che Apple deve rispettare l’ingiunzione. Hanno tuttavia chiesto alla giudice Yvonne Gonzalez Rogers di modificare l’ordine per consentire ad Apple di applicare una commissione “ragionevole” correlata all’uso della proprietà intellettuale.
Tim Sweeney (CEO di Epic Games) ha dichiarato che la “tassa di Apple” è morta negli Stati Uniti. Ha però evidenziato dubbi sui costi ragionevoli (probabilmente quelli associati al controllo delle app).
Fortnite ritorna sul Google Play Store
Epic Games ha comunicato che gli utenti statunitensi possono nuovamente scaricare Fortnite dal Play Store. La novità è conseguenza dell’accordo sottoscritto con Google all’inizio di novembre. Tim Sweeney ha ringraziato Google per il supporto.
Il giudice James Donato ha tuttavia chiesto alle parti di fornire più dettagli sul rispetto dell’ingiunzione. Il 22 gennaio 2026 è prevista un’udienza per valutare l’accordo.