AstraZeneca sospeso: quanto costano caos e infodemia?

AstraZeneca sospeso: quanto costano caos e infodemia?

L'AIFA sospende per ora la somministrazione del vaccino AstraZeneca: una situazione che ha molto a che fare con l'infodemia e poco con la statistica.
AstraZeneca sospeso: quanto costano caos e infodemia?
L'AIFA sospende per ora la somministrazione del vaccino AstraZeneca: una situazione che ha molto a che fare con l'infodemia e poco con la statistica.

La notizia è di pochi minuti fa, comunicata attraverso un sito ufficiale immediatamente caduto sotto i colpi degli accessi, ma disponibile su Twitter attraverso un laconico annuncio: i vaccini con AstraZeneca sono stati temporaneamente sospesi.

Sono due gli elementi che sostengono l’efficacia di un vaccino: la bontà dello stesso nel raggiungimento dei propri obiettivi dal punto di vista scientifico e la fiducia che si riesce a costruire nei confronti delle persone. Il caso AstraZeneca dice molto in tal senso, inserendo nello stesso siero il frutto della ricerca di laboratorio, gli hashtag degli ultimi giorni, le statistiche lanciate a pioggia sui cittadini ed i titoli strillo colorati di sfumature ammiccanti ed ombre tetre.

Solo poche ore prima, l’AIFA aveva espresso parere contrario alla sospensione delle somministrazioni: non vi sono basi scientifiche a supporto di una decisione simile. Poche ore più tardi, la decisione viene invertita: alla luce di un contesto immutato, non è difficile comprenderne i motivi. Nel frattempo, il dato di questa sera ci ricorderà quanto costa ogni ritardo in termini di vite umane: anche questo sia un numero da mettere sulla bilancia delle valutazioni.

Un passo indietro per farne molti avanti

Tutto contribuisce al caos e dal caos non se ne esce se non cercando di fare ordine. La decisione dell’AIFA diventa così una sorta di passaggio dovuto, di fatto concertato sia con il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sia con il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

L’AIFA, in coordinamento con EMA e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione. AIFA renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose.

Chi è addentro alla macchina dell’organizzazione dei vaccini ben sa che il Piano del Commissario Figliuolo altro non è se non uno schema nero su bianco di una sorta di chimera che non fa i conti con tutte le sfaccettature della realtà. La realtà, infatti, è costellata di timori e paure, imperscrutabili reazioni a quell’infodemia che in queste ore ha stralciato la statistica costruendo una narrazione differente a quella che i numeri vorrebbero incisa sulla roccia. La realtà sta in quell’alto numero di cittadini che rifiuta il vaccino (così è stato tra il personale medico, così è stato tra il personale scolastico) e che così facendo mina alla base la possibilità di raggiungere gli obiettivi.

Report vaccini aggiornato al 15 marzo

La decisione è molto politica e basata sull’assunto iniziale: non è possibile proseguire se non eradicando ogni dubbio, ogni possibile ombra, ogni vago sentore per cui possa esserci una correlazione tra un esiguo numero di decessi e l’altissimo numero di vaccini già somministrati. Occorre ricostruire la fiducia attorno ad un marchio che, prima con i tagli unilaterali di produzione e poi con i venti contrari di statistiche imbizzarrite, ha il dovere di contribuire in modo sostanziale alla vaccinazione sul territorio europeo.

In questo contesto è del tutto impossibile tenere le considerazioni sul vaccino lontane da quel che sta accadendo online. AstraZeneca è tra i trend su Twitter ormai da giorni, con hashtag di vario tipo, tenendo costantemente al centro della scena il vaccino previsto per le vaccinazioni di queste settimane.

Erogazione vaccini in Italia

Ciò ha però un effetto collaterale evidente: chi legge non è esposto al parere degli esperti, ma ad uno stillicidio continuo di opinioni, nella maggior parte dei casi disinformate e prive – giocoforza – di competenza specifica. La decisione odierna non nasce dalla pura statistica, ma dalla necessità di riportare il giusto clima prima di ripartire. Perché l’assunto della scienza rimane quello di ragionare con i numeri, ma quando si va sul mercato ecco che l’opinione viene a pesare più della matematica. E con essa ogni titolo di giornale, ogni “influencer”, ogni scelta personale che orienti la realtà.

Lo scopriamo, improvvisamente, nel bel mezzo di una pandemia, all’apice della “terza ondata”, all’alba della campagna di vaccinazione, al tramonto di una giornata che resterà nella storia di questo biennio di isolamento e mascherine.

Quel che si traveste da “cautela” sembra essere altro, in realtà. Cosa sia davvero, lo scriverà la storia a tempo debito.

Fonte: AIFA
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Pubblicato il 15 mar 2021
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