Bancomat riprogrammati, arrestati in attesa di giudizio

Bancomat riprogrammati, arrestati in attesa di giudizio

Avevano collezionato decine di migliaia di dollari con un noto trucco per abusare degli sportelli automatici, ma ora sono in attesa della decisione del giudice
Avevano collezionato decine di migliaia di dollari con un noto trucco per abusare degli sportelli automatici, ma ora sono in attesa della decisione del giudice

Jordan Eske e Nicolas Foster, 21enni di New Orleans arrestati dopo un inseguimento sul genere dei serial televisivi degli anni ’70, potrebbero essere i primi criminali ad avere l’onore di finire in galera per frode reiterata a mezzo programmazione degli sportelli ATM di diversi negozi e centri commerciali. Il primo ottobre è la data fissata per la decisione del giudice sul loro destino.

Frode, furto con frode, frode informatica sono le accuse pendenti sulla testa dei due giovani criminali, il cui modus operandi consisteva nel riprogrammare gli ATM per fargli sputare fuori una quantità di denaro superiore a quella indicata sul display : lo sportello segnava il ritiro di 20 dollari, ma ne consegnava quasi 400.

Un genere di truffa, quello della riprogrammazione degli sportelli bancari, niente affatto recente : Tranax e Triton , i maggiori fornitori di questo genere di dispositivi agli esercenti, conoscono da anni il problema, che nasce dalla pubblicazione online dei manuali operativi delle macchine, manuali contenenti anche i codici di riprogrammazione standard di cui Eske e Foster hanno appunto abusato per raccogliere il loro facile bottino.

Tra gli ATM di New Orleans, la loro zona di origine, e quelli dell’area di Lincoln dove sono stati arrestati, i due avevano messo assieme un minimo di 13.600 dollari, 10mila dei quali sono stati trovati nell’auto che i criminali avevano usato per tentare di fuggire a un inseguimento della polizia.

Polizia che ad ogni modo è arrivata buon ultima a dire la sua sulla questione. Il principale responsabile dell’arresto è infatti Raul Omar Lobo, manager e figlio del proprietario di uno degli store più volte visitati dai truffatori. Dopo essere stato avvertito dal personale di servizio dell’ATM marcato Tranax che era installato nello store, su prelievi eccessivamente alti in sole tre visite di mezzodì , Lobo ha individuato Eske e Foster dalle registrazioni del circuito CCTV e, una volta che i criminali sono freudianamente ritornati sulla scena del delitto, ha bloccato le porte e urlato ai due di non muoversi puntandogli addosso una pistola.

Liberatisi in qualche modo dalla trappola, i truffatori sono fuggiti dando il via a un inseguimento che, dopo Lobo, ha coinvolto anche la polizia che ha arrestato i ragazzi mettendo così fine alla vicenda. Dal 2006, vale a dire da quando sono stati avvistati i primi casi di abuso dei codici di riprogrammazione standard degli sportelli, sia Tranax che Triton hanno distribuito patch software per forzare i gestori a modificare le password di accesso sin dal primo start-up delle macchine. La misura, evidentemente, non è stata sufficiente a risolvere un problema di (in-)sicurezza che ancora perdura.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
25 set 2008
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