Come Bitcoin si è preparato a questa svendita colossale

Come Bitcoin si è preparato a questa svendita colossale

Il weekend per Bitcoin è stato tragico sotto diversi aspetti, ma come la regina delle crypto si è preparata a questa svendita colossale?
Come Bitcoin si è preparato a questa svendita colossale
Il weekend per Bitcoin è stato tragico sotto diversi aspetti, ma come la regina delle crypto si è preparata a questa svendita colossale?

Purtroppo, come era chiaro già da tempo, qualcosa doveva succedere nel mercato delle criptovalute o in una direzione o nell’altra. Bisogna ammettere che il weekend ha regalato emozioni particolarmente negative agli investitori che hanno visto crollare di non poco la quotazione di Bitcoin. Ora la regina delle crypto si trova ferma, si fa per dire, sui 47.689 dollari, più o meno, dopo aver superato al ribasso la soglia di sicurezza che molti analisti si erano posti a 53.000 dollari circa. Ma come si è preparato Bitcoin a questa svendita colossale?

Il nodo nei dati di Bitcoin non è solo la variante Omicron

Stando a quanto abbiamo assistito negli ultimi mesi, i prezzi di Bitcoin sono stati caratterizzati da un’intensa volatilità. Questa, è palese, li ha spinti in discesa fino ai minimi da settembre. Nonostante con forza cerchi di rialzarsi, la criptovaluta nel weekend è scesa quasi del 40% dal suo massimo storico segnato ai 69.000 dollari.

Non solo, ma questo forte calo, secondo molti analisti, è stato preparato e causato dalla vendita spot. Ciò ha provocato così un movimento al ribasso dei prezzi che ha alimentato, come era prevedibile, una lunga compressione. Di conseguenza, quest’ultima ha quindi generato ulteriori perdite.

Oltre a ciò, anche la variante Omicron ha fatto il suo quando, il 26 novembre l’annuncio ha fatto crollare quasi tutti i mercati. Il nodo cruciale è stata la preoccupazione emersa che ha generato una giornata di “risk off” per il mercato globale innescando, come precedentemente detto, una serie di liquidazioni che non hanno aiutato i prezzi di Bitcoin.

Infatti, l’atteggiamento che ha preparato il crollo della crypto è stato non solo la presenza di forti tensioni, ma anche il cosiddetto “flight to quality“. In altre parole, lo spostamento della liquidità verso attività che presentano un basso profilo di rischio. Ciò provoca, indubbiamente, forti ondate ribassiste.

Ora però ci si aspetta qualcosa da Bitcoin o in una direzione o nell’altra. Gli analisti, in questo caso, si dividono tra rialzisti e ribassisti. Tuttavia sono ancora molte le dinamiche in gioco per Bitcoin e i mercati finanziari legate anche ai nuovi problemi di inflazione.

La speranza degli investitori è che notizie di apertura alle criptovalute possano infondere nuovamente fiducia e fare da apripista ed energia positiva per un andamento al rialzo. Ad esempio, come la proposta di diverse banche importanti nell’utilizzare Bitcoin come collaterale per i prestiti.

Fonte: CoinDesk
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Pubblicato il 6 dic 2021
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