Sono molti gli analisti che si stanno domando se Bitcoin stia diventando sempre più simile a un bene rifugio. Negoziare in autonomia lo renderebbe molto simile all’oro trasformandosi in un bene il cui prezzo potrebbe fornire un vantaggio.
È ciò che si comincia a vedere durante questa tragica guerra tra Russia e Ucraina che sta spingendo la maturazione di Bitcoin. Questa situazione sembra stia aiutando la crypto a disaccoppiarsi dalle azioni tradizionali, soprattutto da quelle altamente tecnologiche.
Come abbiamo già detto più volte, la guerra sarà un banco di prova per Bitcoin, ma già da adesso si intravedono i primi segnali di un disaccoppiamento dalla correlazione con i mercati azionari. Una buona notizia che sta aumentando il sentiment positivo nei confronti della regina delle criptovalute. La trovi su Bitmex dove puoi investire in questa e tantissime altre crypto.
Bitcoin sembra dipendere sempre meno dal mercato azionario
La Borsa di Mosca sta passando giorni bui e gli investitori, che contano un numero nutrito di cittadini russi, dovranno aspettarsi un crollo spaventoso. Anche gli altri mercati azionari stanno subendo le influenze di questa guerra e le sanzioni internazionali non aiutano. In tutto questo oscurantismo, Bitcoin sembra dimostrarsi sempre meno dipendente dalle azioni fortemente tecnologiche.
È vero che nelle ultime 24 ore BTC ha perso un 4% dalla sua quotazione, ma sta resistendo sulla soglia dei 40.000 dollari, puntando verso la linea di resistenza dei 46.000 dollari. In tutto questo, sta diventando un supporto per le economie dei due Paesi in guerra dove aumentano prepotentemente i volumi delle transazioni in Bitcoin. Detto ciò, possiamo affermare che questa è la sua migliore settimana del 2022.
La regina delle criptovalute ha registrato un aumento del 12% dal 27 febbraio 2022, garantendosi un rally incredibile che gli ha fatto raggiungere quota 40.000 dollari. Attualmente BTC viene scambiato poco sotto i 42.000 dollari (al momento della scrittura). Ecco perché Jason Deane, analista di Quantum Economics, ha dichiarato:
Mi chiedo se Bitcoin stia iniziando a mostrare i primi segni di maturità come porto sicuro. Se è così, questo potrebbe, in teoria, diventare un risultato positivo per l’asset.
Petrolio e inflazione sono amici o nemici delle criptovalute?
L’aumento del prezzo del petrolio e l’inflazione dilagante potrebbero rivelarsi due alleati per la regina delle crypto. Bitcoin si trasformerebbe così in riserva di valore, diventando un rifugio e una garanzia a livello globale. Tuttavia, la situazione non è così semplice perché i prezzi del greggio potrebbero dare alla Federal Reserve un motivo maggiore per preoccuparsi dell’inflazione. L’esatta conseguenza sarebbe un inasprimento della politica monetaria dalle condizioni di ultra-allentamento che stiamo vedendo attualmente.
Comunque, stando alle analisi di Bloomberg Intelligence, nello specifico del loro stratega Mike McGlone, non solo l’aumento prezzi del petrolio, ma anche quello dell’energia potrebbero segnare un altro passo nella maturazione di Bitcoin come collaterale digitale globale.
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