BitTorrent Inc tra i marosi

BitTorrent Inc tra i marosi

Il braccio economico della casa madre del celebre protocollo P2P dimezza i dipendenti e stravolge i vertici. E taglia il network di distribuzione dei contenuti. Capolinea?
Il braccio economico della casa madre del celebre protocollo P2P dimezza i dipendenti e stravolge i vertici. E taglia il network di distribuzione dei contenuti. Capolinea?

Da subito un nuovo CEO (a meno di un anno dalla nomina precedente), con il vecchio che lascia senza spiegazioni precise. Poi il taglio di altri 18 dipendenti, che sommati a quelli licenziati all’inizio dell’estate di fatto dimezzano il personale . L’azienda fondata da Bram Cohen, creatore del protocollo BitTorrent, non vive in queste ore esattamente il momento migliore della sua pur giovane storia: se poi si considera che il BitTorrent Entertainment Network (BEN), lanciato poco più di un anno e mezzo fa e che doveva tramutarsi nel perfetto compromesso tra velocità di download e interesse delle major, è stato di fatto stroncato dal disinteresse del mercato, la cosa appare anche peggiore.

Non è detto che per BitTorrent Inc sia arrivato il momento di chiudere i battenti, visto che all’azienda rimane comunque una ottima tecnologia per la somministrazione dei contenuti che va sotto il nome di BitTorrent DNA ( Delivery Network Accelerator ), ma senz’altro le novità delle ultime ore non giovano alle prospettive future. L’uscita di scena del CEO, Douglas Walker , senza una motivazione ufficiale (almeno fin qui comunicata) solleva l’ovvia domanda se la sua fuoriuscita non sia in effetti dovuta allo scarso rendimento di BEN in questi mesi.

La chiusura di BEN, per altro al momento solo anticipata dal New York Times , costituirebbe poi uno smacco notevole per le ambizioni della “mamma” del protocollo P2P di contrapporsi a realtà più consolidate nella distribuzione legale dei contenuti protetti da diritto d’autore, che invece appaiono in buona salute e addirittura ampliano il proprio catalogo di brani privi di protezione DRM.

Come se tutto questo non bastasse, anche uno dei principali artefici dell’accordo con le major, vale a dire l’ex-yahoo Ashwin Navin , ha annunciato di essere sul punto di lasciare la sua carica di presidente dell’azienda (ma non di consigliere di amministrazione) per dedicarsi ad altre attività: per lui si prospetta la realizzazione di un piccolo ufficio a San Francisco – in collaborazione con il co-fondatore di YouTube Steve Chen – dove mettere in contatto i diversi imprenditore del settore video online.

Alla guida di BitTorrent Inc andrà Eric Klinker , già CTO nella stessa struttura. A quanto si legge nell’ unica comunicazione ufficiale sulla vicenda, a Klinker va il merito di “aver contribuito a dirigere il team di sviluppo di BitTorrent”, nonché di “aver fornito un punto di vista strategico per l’azienda”. La sua promozione al ruolo di CEO potrebbe dunque testimoniare l’intenzione del consiglio di amministrazione di abbandonare le velleità di distributore di contenuti, e di concentrarsi piuttosto sullo sviluppo della tecnologia da mettere al servizio di altri player del settore.

Sembra preistoria, eppure era solo il 2005, quando tutti si dicevano pronti a scommettere che un network P2P basato su BitTorrent avrebbe fatto furore e stracciato qualsiasi concorrenza per la distribuzione dei contenuti. A tre anni di distanza, le piattaforme chiuse rappresentate principalmente da iTunes sembrano farla da padrone e non pare esserci spazio per alternative. Da parte sua, Klinker parla esplicitamente dello sviluppo della tecnologia e solo marginalmente dei contenuti della propria piattaforma: segno forse che per BitTorrent è arrivato il momento di fare un passo indietro, e tornare a lavorare dietro le quinte per la crescita del mercato legale di vendita e noleggio dei contenuti online piuttosto che tentare di farne il proprio core business .

Luca Annunziata

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Pubblicato il
10 nov 2008
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