ChatGPT danneggia la popolazione: indagine negli USA

ChatGPT danneggia la popolazione: indagine negli USA

ChatGPT è nel mirino della Federal Trade Commission statunitense: il chatbot recherebbe danni alla popolazione.
ChatGPT danneggia la popolazione: indagine negli USA
ChatGPT è nel mirino della Federal Trade Commission statunitense: il chatbot recherebbe danni alla popolazione.

ChatGPT da inizio 2023 ha visto un boom del numero di utenti a dir poco sensazionale e, nonostante un periodo di calo tra maggio e giugno di quest’anno, recentemente si sono verificati addirittura malfunzionamenti del chatbot a causa dell’aumento improvviso di utenza in una certa fascia oraria. Insomma, le richieste restano comunque elevate e gli utenti possono anche trovarsi senza accesso a tale servizio. C’è però chi osserva l’operato di OpenAI e il funzionamento di ChatGPT in maniera estremamente critica: la Federal Trade Commission statunitense ora vuole agire contro il servizio in quanto recherebbe danno ai cittadini.

ChatGPT non fa bene ai cittadini?

Secondo quanto riportato anche dai colleghi del Corriere Comunicazioni, la FTC statunitense avrebbe chiesto a OpenAI maggiori dettagli sul modo in cui ChatGPT tratta i dati degli utenti e condivide contenuti falsi. La Commissione federale, in particolare, avrebbe inviato una lettera chiedendo chiarimenti in merito a fake news e pratiche dell’azienda sulla protezione dei dati personali. Nel mirino ci sarebbero anche le operazioni di marketing aziendali e le modalità di addestramento dell’intelligenza artificiale.

ChatGPT logo 3D

 

Insomma, per ChatGPT non si tratterà di una estate semplice: OpenAI, ovvero Sam Altman e soci, dovranno lavorare duramente anche sotto il sole cocente di luglio e agosto per offrire tutte le risposte necessarie alla Federal Trade Commission, evitando indagini che potrebbero portare a sanzioni particolarmente fastidiose.

Le preoccupazioni per la privacy l’Europa le ha portate avanti per lungo tempo, complice anche il ban in Italia di ChatGPT per questioni legate ai dati degli utenti e alla loro tutela durante l’uso dell’IA. Era solo questione di tempo prima che i medesimi dubbi si manifestassero anche negli Stati Uniti.

Fonte: CorCom
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Pubblicato il
14 lug 2023
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