La versione di ChatGPT per macOS strizza l’occhio ai programmatori. Da oggi, infatti, il chatbot di OpenAI potrà modificare in tempo reale il codice all’interno dei principali strumenti di sviluppo, come Xcode, VS Code e JetBrains.
ChatGPT per macOS edita codice in Xcode e VS Code
Fino a ieri, per far analizzare o modificare un codice a ChatGPT, bisognava sempre passare per il classico copia-incolla. Un’operazione scomoda e ripetitiva, che sta per diventare solo un lontano ricordo. Con l’ultimo aggiornamento, infatti, gli utenti potranno attivare la modalità “auto-apply”, che permetterà a ChatGPT di apportare modifiche al codice in modo autonomo, senza bisogno di ulteriori click.
La funzione di editing diretto del codice è già disponibile per gli abbonati a ChatGPT Plus, Pro e Team, che potranno sperimentarla semplicemente aggiornando l’app per macOS. OpenAI ha annunciato che la novità sarà estesa anche agli utenti Enterprise, Edu e free a partire dalla prossima settimana.
Con questa mossa, ChatGPT lancia il guanto di sfida a strumenti come Cursor e GitHub Copilot. E sembra che OpenAI abbia in serbo altre sorprese, con il possibile lancio di un prodotto dedicato all’ingegneria del software nei prossimi mesi.
Windows non resta a guardare: presto l’editing anche su PC
Ma le sorprese non finiscono qui. Alexander Embiricos, membro del team di prodotto di OpenAI, ha anticipato su X che anche la versione di ChatGPT per Windows riceverà presto la possibilità di modificare direttamente il codice. Un’ottima notizia per tutti gli sviluppatori che preferiscono lavorare su PC.
Yes Windows soon!
— Alexander Embiricos (@embirico) March 6, 2025
I tool AI per il coding spopolano tra gli sviluppatori, ma non è tutto oro
Gli assistenti di programmazione AI stanno riscuotendo un enorme successo tra gli sviluppatori. Lo dicono i sondaggi, lo confermano i numeri impressionanti delle startup che generano quasi tutto il loro codice con l’AI. Ma attenzione a non farsi travolgere dall’entusiasmo: dietro l’angolo si nascondono insidie come bug, falle di sicurezza e problemi di copyright.
Senza contare il tempo extra che molti programmatori passano a correggere gli errori generati dall’AI anziché dai colleghi in carne e ossa. Anche Google ha messo in guardia sui potenziali problemi di stabilità derivanti dall’impiego massiccio dell’intelligenza artificiale nella programmazione.