ChatGPT su WhatsApp supporta vocali, immagini e abbonamenti

ChatGPT su WhatsApp supporta vocali, immagini e abbonamenti

ChatGPT su WhatsApp adesso supporta note vocali e immagini in chat e presto gli utenti potranno sfruttare anche i loro abbonamenti.
ChatGPT su WhatsApp supporta vocali, immagini e abbonamenti
ChatGPT su WhatsApp adesso supporta note vocali e immagini in chat e presto gli utenti potranno sfruttare anche i loro abbonamenti.

A dicembre scorso, ChatGPT è stato reso accessibile da WhatsApp, direttamente tramite chat, rendendo la fruizione dell’intelligenza artificiale di OpenAI alla portata di un numero ancora maggiore di utenti. Il servizio presenta però dei limiti rispetto al “classico” ChatGPT: è possibile inserire solo input testuali e gli abbonati non hanno modo i usufruire dei loro vantaggi a pagamento. Per fortuna, però, la situazione sta cambiando.

ChatGPT su WhatsApp: note vocali, immagini e abbonamenti

OpenAI ha infatti informato nelle scorse ore che ChatGPT adesso accetta note vocali e immagini dagli utenti di WhatsApp. Ciò consente agli utenti di registrare messaggi audio invece di digitare le query, dopodiché il chatbot analizzerà gli snippet e risponderà di conseguenza usando il testo. Allo stesso modo, ora è possibile inviare immagini a ChatGPT e porre domande di follow-up, dopodiché il chatbot elaborerà l’input utilizzando i server di OpenAI e risponderà in maniera pertinente.

Oltre all’input dei media, che è già attivo in tutto il mondo, OpenAI consentirà agli utenti di accedere ai loro account ChatGPT su WhatsApp nei prossimi giorni. Questo dovrebbe consentire a coloro che pagano per i livelli Plus e Pro di accedere ad alcuni dei vantaggi premium su WhatsApp, come i modelli paywalled.

Le novità in questione dovrebbero essere particolarmente d’aiuto per coloro che hanno piani dati limitati e desiderano comunque ottenere il massimo da ChatGPT, poiché l’app autonoma potrebbe avere delle difficoltà su reti lente. L’integrazione consente altresì agli utenti con spazio di archiviazione ridotto di evitare l’installazione di un’app dedicata che non farebbe altro che eroderlo ulteriormente.

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Pubblicato il
5 feb 2025
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