Può un browser diventare così veloce da far risparmiare collettivamente 58 milioni di ore all’anno? Google sostiene di sì. Chrome, infatti, ha appena raggiunto il punteggio più alto mai registrato nel benchmark Speedometer 3.
Questi miglioramenti non sono arrivati per caso. Sono il risultato di un lavoro meticoloso sui fondamenti del browser. E Big G ha deciso di spiegare esattamente come ci è riuscita.
Velocità record per Chrome
Speedometer 3 non è un test qualunque. È stato sviluppato in collaborazione da Google, Apple, Intel, Microsoft e Mozilla. Misura quello che conta davvero: quanto velocemente un browser riesce a completare le interazioni con le pagine web reali. Parsing HTML, elaborazione JavaScript, manipolazione del DOM, layout CSS, rendering dei pixel, tutto quello che succede dietro le quinte quando si clicca su un link o si scorre una pagina.
Chrome ha migliorato le sue prestazioni nel benchmark Speedometer 3 del 10% rispetto ad agosto 2024. Vuol dire che ora può completare le operazioni tipiche di navigazione (caricare pagine, eseguire codice JavaScript, ecc.) molto più velocemente. Il nuovo punteggio raggiunto, 52,35, è stato ottenuto su un MacBook Pro con chip M4 e macOS 15. Google lo definisce il risultato più alto mai ottenuto da un browser su questo test.
Ma non è solo una questione di numeri. I miglioramenti si traducono in un’esperienza più veloce e fluida per milioni di utenti ogni giorno. Google ha stimato che, grazie a queste ottimizzazioni, si potrebbe risparmiare collettivamente un’enorme quantità di tempo: l’equivalente di 83 vite umane passate ad aspettare che le pagine web si carichino.
La battaglia dei browser
Google non è l’unica azienda che sta lavorando sodo per rendere il suo browser più veloce. Anche Microsoft ha fatto la stessa cosa con Edge versione 134, annunciando pubblicamente che l’aggiornamento ha portato miglioramenti importanti nella velocità e nelle prestazioni. E come Google, anche Microsoft ha usato Speedometer 3.0 per dimostrarlo.
Secondo test indipendenti condotti su diversi browser nel 2025, il panorama competitivo rimane serrato. Safari continua a primeggiare in alcuni benchmark, soprattutto per quanto riguarda l’efficienza energetica e le prestazioni grafiche. Chrome è un centometrista, mentre Firefox e Edge si posizionano in mezzo con i loro punti di forza specifici.
Nonostante tutti questi miglioramenti, Chrome continua ad avere la reputazione di essere “affamato” di risorse. E i test mostrano che il browser consuma ancora più energia di Safari, soprattutto sui Mac. Ma non si può avere tutto. Chrome ha scelto di puntare sulla performance pura, accettando un consumo di energia più alto. Safari ha fatto la scelta opposta, privilegiando l’efficienza energetica pur mantenendo prestazioni competitive.