Come si usa (anche dall'Italia) Whisk di Google, il generatore di immagini AI

Cos'è e come si usa (anche dall'Italia) Whisk di Google, il generatore di immagini AI

Whisk è il generatore di immagini AI di Google che permette di creare e remixare contenuti visivi in modo intuitivo usando immagini come prompt.
Cos'è e come si usa (anche dall'Italia) Whisk di Google, il generatore di immagini AI
Whisk è il generatore di immagini AI di Google che permette di creare e remixare contenuti visivi in modo intuitivo usando immagini come prompt.

Google Labs ha appena lanciato Whisk, un divertente e veloce strumento per generare immagini sfruttando l’intelligenza artificiale. A differenza dei tradizionali generatori basati su prompt testuali, Whisk permette di creare e remixare immagini semplicemente caricando le proprie foto come input.

L’approccio innovativo alla generazione di immagini di Whisk

Whisk rappresenta un cambio di paradigma rispetto ai classici generatori di immagini AI. Invece di digitare descrizioni testuali super dettagliate (altrimenti l’immagine sarà poco fedele a ciò che si ha in mente), basta caricare un’immagine e poi scegliere soggetto, contesto e stile per le proprie creazioni. Si possono fornire anche più immagini per ciascuna categoria, così da guidare meglio l’output dell’AI. C’è anche la possibilità di raffinare i risultati con prompt testuali, se necessario.

L’interfaccia intuitiva di Whisk funziona direttamente nel browser, sia da PC che da mobile. Per chi non ha foto pronte da caricare, lo strumento mette a disposizione una raccolta di immagini di esempio da usare come prompt. Insomma, chiunque può sperimentare con la creatività assistita dall’AI in pochi clic.

Il modello Imagen 3 di Google alimenta il generatore di immagini Whisk

Sotto il cofano di Whisk batte l’ultimo modello del generatore di immagini AI Imagen 3 di Google, ottimizzato per generare immagini rapidamente. Mentre Gemini analizza le immagini che si caricano. Certo, lo strumento punta più sulla velocità e sulla creatività che sulla qualità perfetta dei risultati. Ma secondo Google questo non è un problema: Whisk nasce per le fasi iniziali del processo creativo, non per il fotoritocco finale.

Si può essere d’accordo o meno con Big G, ma la rapidità con cui genera le immagini fa sicuramente parte del fascino di Whisk. Chi ha avuto modo di provarlo subito dopo il lancio, ha notato qualche imperfezione qua e là nelle immagini generate. Niente di grave: con qualche modifica si sistemano facilmente. E poi l’approccio di Whisk invoglia a sperimentare senza troppi pensieri, esplorando al volo vari concept e stili.

Anche se a volte le immagini non sono perfette al primo colpo, l’esperienza generale rimane molto divertente. Whisk si rivela una risorsa preziosa e coinvolgente anche solo per fare brainstorming visivo, ad esempio per un progretto grafico.

Come accedere a Whisk dall’Italia

Al momento Whisk è accessibile tramite Google Labs, il programma di Google per testare nuove funzionalità sperimentali. Chiunque può provare lo strumento e fornire feedback per migliorarlo. Il rilascio in beta del nuovo generatore di immagini, rappresenta un altro passo avanti di Big G nello sviluppo di strumenti AI sempre più intuitivi e facili da usare, progettate per migliorare la vita quotidiana delle persone comuni.

Al momento Whisk non è ancora disponibile in Italia, ma con un piccolo trucco, è possibile testarlo fin da subito anche dal nostro Paese. Per accedere a Whisk dall’Italia, basta utilizzare una VPN (Virtual Private Network) e connettersi ad un server localizzato negli Stati Uniti, come NordVPN.

In questo modo si può ottinere un indirizzo IP USA, che consente di aggirare le limitazioni geografiche e visitare il sito labs.google/whisk come se ci si trovasse oltreoceano. Nell’attesa che Google renda Whisk disponibile anche in Italia senza restrizioni, l’uso della VPN rimane il modo più rapido per iniziare a esplorare le potenzialità di questo strumento.

Google presenta il generatore di video AI Veo 2

Oltre a Whisk, Google ha presentato anche Veo 2, un avanzato modello AI per generare video. L’obiettivo è potenziare strumenti di video editing come VideoFX e in futuro integrare queste funzioni in piattaforme come YouTube Shorts.

Veo 2 permette di creare video in 4K della durata di 2 minuti, semplicemente descrivendo ciò che si vuole vedere. Un bel salto in avanti rispetto al “rivale” Sora di OpenAI, che per ora consente di generare video di 20 secondi in Full HD. Ma la vera magia di Veo 2 sta nella cura dei dettagli. Più il prompt che si fornisce è ricco e preciso, più il risultato finale sarà sbalorditivo.

Se ad esempio, si ha in mente un simpatico bassotto con gli occhialini che si tuffa in piscina, Veo 2 può creare una clip degna di un film hollywoodiano, con tanto di slow-motion subacquee e giochi di luce mozzafiato. Il tutto partendo solo da un a descrizione. Certo, siamo ancora agli inizi e ci sono dei limiti. Per stessa ammissione di Big G, Veo 2 fa ancora fatica con le scene troppo complesse o i movimenti elaborati. E per ora l’accesso è limitato, gestito tramite waitlist su VideoFX. Per non parlare del fatto che in Italia non è ancora disponibile.

 

Ma il potenziale è sotto gli occhi di tutti. Basta farsi due domande su come potrebbe cambiare il lavoro di registi, pubblicitari, creator digitali. Ma questo strumento è rivoluzionario anche per i non addetti ai lavori, che finalmente potrebbero dare vita alle proprie idee, senza ricorrere a costose attrezzature e senza avere particolari competenze tecniche.

Insomma, con Veo 2 siamo di fronte a una di quelle novità che potrebbero davvero segnare uno spartiacque. Un po’ come è successo con Photoshop per le immagini. Solo che stavolta a guidare la rivoluzione c’è l’intelligenza artificiale di Google. E viste le premesse, c’è da scommettere che ci riserverà ancora molte sorprese in futuro.

L’intelligenza artificiale al servizio della creatività

L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più una preziosa alleata della creatività umana. Strumenti come Whisk sono un chiaro segnale di questa tendenza emergente. Dovremmo immaginare l’AI come una sorta di compagno artistico che ci affianca durante il processo creativo. Una musa high-tech in grado di capire le nostre intenzioni e farci risparmiare tempo prezioso, lasciandoci più spazio per la parte più appagante: dare libero sfogo alla fantasia.

Forse, quella tra mente umana e AI diventerà con il tempo una combinazione vincente. La promessa degli strumenti di intelligenza artificiale come i generatori di video o di immagini è in fondo quella di amplificare la nostra creatività, eliminando i compiti ripetitivi, per concedere più spazio all’immaginazione. Una partnership speciale che apre le porte a nuove forme di espressione artistica e innovazione. L’umanità ha ancora molto da dire, e l’AI – se utilizzata nel modo giusto – può aiutarci a dire cose nuove.

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Pubblicato il
17 dic 2024
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