Digitale Terrestre: il ritardo del DVB-T2 mette in pericolo il pluralismo

Digitale Terrestre: il ritardo del DVB-T2 mette in pericolo il pluralismo

Il ritardo del DVB-T2 sulla piattaforma digitale terrestre sta generando serie preoccupazioni in merito al pluralismo dell'informazione.
Digitale Terrestre: il ritardo del DVB-T2 mette in pericolo il pluralismo
Il ritardo del DVB-T2 sulla piattaforma digitale terrestre sta generando serie preoccupazioni in merito al pluralismo dell'informazione.

Si sta guardando con una certa apprensione al ritardo della transizione al nuovo standard di trasmissione televisiva digitale terrestre DVB-T2. Gli esperti sono seriamente preoccupati perché in questo vedono un pericolo per il pluralismo informativo del nostro paese.

Ad aver sollevato la questione è stato Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo, che ha dichiarato: “Tale situazione determina una ingiustificata limitazione della qualità del servizio offerto ai cittadini dalle tv locali”. Ma qual è realmente il problema legato al ritardo dello switch off definitivo al DVB-T2?

Rossignoli ha spiegato: “Mentre le emittenti televisive nazionali hanno comunque una capacità trasmissiva adeguata, anche continuando a utilizzare il vecchio  standard DVB-T (con  compressione MPEG-4 anziché MPEG-2), al contrario, le televisioni locali sono vincolate a trasmettere con una qualità significativamente inferiore in attesa del completamento della transizione al DVB-T2/HEVC”.

Le conseguenze, per la piattaforma digitale terrestre, possono essere gravi. “Questa situazione – ha aggiunto Rossignoli – non solo lede la competitività delle tv locali, ma incide negativamente anche sul pluralismo informativo e sulla fruizione di contenuti di prossimità da parte del pubblico. La perdurante incertezza sui tempi di completamento del passaggio al DVB-T2/HEVC, inoltre, frena gli investimenti delle tv locali in nuove tecnologie e ostacola l’adeguamento delle infrastrutture, con gravi ripercussioni sull’innovazione e sulla modernizzazione del settore”.

Digitale Terrestre: le criticità del ritardo del DVB-T2 in Italia

Il ritardo della transizione al nuovo standard DVB-T2 in Italia, nonostante le tante novità del digitale terrestre di questi giorni, porta con sé diverse criticità, oltre alle preoccupazioni.

In prima analisi, secondo gli esperti, le emittenti locali vengono penalizzate perché non possono sfruttare appieno le potenzialità del nuovo standard, nonostante gli elevati investimenti a cui devono far fronte.

In seconda analisi, è reale il rischio per il pluralismo informativo, con possibili ripercussioni sulla diversità dell’offerta mediatica.

Secondo le ultime informazioni, il completamento della transizione al DVB-T2 potrebbe avvenire entro il 2025. Tuttavia, la mancanza di una data certa sta creando incertezze nel settore.

Ecco perché “Aeranti-Corallo ribadisce pertanto l’assoluta necessità di un intervento urgente da parte delle istituzioni competenti e, pertanto, chiede al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), di definire  al più presto un cronoprogramma vincolante per il completamento della transizione al DVB-T2/HEVC, nonché di adottare misure specifiche a sostegno del processo di adeguamento tecnologico”.

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Pubblicato il
26 gen 2025
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