Pornhub, Xvideos e Stripchat hanno presentato un ricorso al tribunale dell’Unione europea per contestare la designazione di VLOP (Very Large Online Platform) da parte della Commissione europea. Le tre piattaforme per adulti ritengono di non dover rispettare il Digital Services Act (DSA).
I contestatori salgono a cinque
Il Digital Services Act viene applicato dal 25 agosto 2023 per le piattaforme e i motori di ricerca di grandi dimensioni, mentre per gli altri dallo scorso 17 febbraio. Le regole più stringenti della nuova legge devono essere rispettate da 19 servizi: 17 VLOP (Very Large Online Platform) e due VLOSE (Very Large Online Search Engine).
Il 20 dicembre 2023 sono state aggiunte all’elenco altre tre VLOP, ovvero Pornhub, Xvideos e Stripchat, per le quali il DSA verrà applicato dal prossimo 20 aprile. Pornhub ha presentato ricorso al tribunale dell’Unione europea, in quanto ritiene di non dover rispettare gli obblighi aggiuntivi previsti per le VLOP.
Pornhub e Xvideos hanno inoltre chiesto di sospendere l’obbligo di creare una libreria pubblica delle inserzioni pubblicitarie. Per quanto riguarda Stripchat non è chiaro ancora quale parte della legge ha contestato. Secondo il DSA, le tre piattaforme devono implementare misure per proteggere i minori (ad esempio tramite la verifica dell’età), migliorare la trasparenza e rimuovere i contenuti illegali.
Il numero totale dei contestatori sale quindi a cinque. Gli altri due sono Zalando e Amazon. Meta e TikTok hanno invece presentato ricorso relativamente alla metodologia di calcolo usata per determinare la “supervisory fee”, ovvero la percentuale da pagare per le spese necessarie all’attività di vigilanza prevista dal DSA.