La luna di miele tra Elon Musk e Donald Trump è ufficialmente finita. Il miliardario ha sferrato un attacco frontale contro la riforma fiscale voluta dal presidente, scatenando una tempesta politica che rischia di spaccare il Partito Repubblicano proprio quando sembrava più unito che mai.
Elon Musk dichiara guerra a Trump: “Cacceremo questi traditori”
“Mi dispiace, ma non riesco più a sopportarlo. Questo progetto di legge del Congresso, scandaloso e pieno di sprechi inutili, è un abominio disgustoso. Vergogna a chi ha votato a favore: sapete di aver sbagliato. Lo sapete.” Con queste parole su X, Musk ha attaccato direttamente la proposta di Trump.
It will massively increase the already gigantic budget deficit to $2.5 trillion (!!!) and burden America citizens with crushingly unsustainable debt https://t.co/dHCj3pprJO
— Elon Musk (@elonmusk) June 3, 2025
Ma il colpo più duro è arrivato subito dopo: “A novembre del prossimo anno, cacceremo tutti i politici che hanno tradito il popolo americano“. Una minaccia neanche troppo velata che mira alle elezioni del 2026.
La Casa Bianca prova a minimizzare
I collaboratori di Trump hanno reagito con nervosismo alle critiche di Musk. Mike Johnson, presidente della Camera dei Rappresentanti, ha ammesso di aver parlato con Musk lunedì e che “sembrava capire” i vantaggi della riforma. Poi l’attacco personale: “”Elon ha frainteso qualcosa. So che per lui l’obbligo sui veicoli elettrici è fondamentale, ma questa norma sarà eliminata, perché il governo non dovrebbe più sovvenzionare certe cose. Capisco che questo influenzi i suoi affari, e mi dispiace.”
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha tentato di gettare acqua sul fuoco: “Il presidente è già a conoscenza della posizione di Elon Musk su questa legge. Ma questo non cambia la sua opinione: è un progetto ambizioso e straordinario.”
Ma nessuno ci crede. Il caos tra i repubblicani è evidente. La proposta di legge che ha scatenato la furia di Musk, prevede tagli alle tasse per le fasce di reddito più alte, investimenti per le spese militari e per il controllo delle frontiere e la fine degli incentivi in vigore per l’acquisto di auto elettriche.
Il problema è che questi cambiamenti potrebbero aumentare le disuguaglianze e frenare i progressi ambientali votati sotto Joe Biden. I più vulnerabili rischiano di perdere la copertura sanitaria, mentre le agevolazioni finanziarie per le energie rinnovabili verrebbero ridotti.
La vendetta di Elon Musk
Dietro l’attacco di Musk potrebbe esserci anche la delusione per il suo breve passaggio al DOGE. Il bilancio della sua esperienza governativa è stato giudicato deludente da molti, e ora Musk sembra volersi rifare attaccando proprio le spese pubbliche che non è riuscito a tagliare. Ironia della sorte, l’uomo che doveva aiutare Trump a “prosciugare la palude” di Washington ora lo sta attaccando proprio sui temi che erano centrali nella sua missione: ridurre sprechi e inefficienze del governo federale.
Solo pochi mesi fa, Musk era uno dei principali sostenitori di Trump. La loro partnership sembrava idilliaca: il presidente aveva il supporto del miliardario più influente del mondo, Musk aveva accesso diretto al potere. Ora tutto è cambiato. Trump ha persino tentato una riconciliazione pubblica invitando Musk alla Casa Bianca per “celebrare” la sua uscita dal DOGE, ma la messa in scena è esplosa con quel tweet.