File sharing, se il governo spagnolo è negligente

File sharing, se il governo spagnolo è negligente

Un gruppo di etichette indipendenti ha intenzione di trascinare in tribunale le autorità iberiche. Ree di non aver preso le misure necessarie alla lotta contro la condivisione selvaggia dei contenuti online
Un gruppo di etichette indipendenti ha intenzione di trascinare in tribunale le autorità iberiche. Ree di non aver preso le misure necessarie alla lotta contro la condivisione selvaggia dei contenuti online

C’è chi ha fatto notare come la Spagna sia uno dei paesi più gentili nei confronti del tanto temuto file sharing. Avendo rifiutato l’idea di imporre un regime come quello della dottrina Sarkozy, arrivando a scagionare raccoglitori di link denunciati dall’industria come ricettacoli di materiale pirata. E questo approccio così morbido non sembra essere affatto piaciuto ad un gruppo locale di etichette indipendenti .

Tra queste, Blanco y Negro Music , Discmedi , Popstock e Picap . Il gruppo ha contattato uno studio legale di Barcellona per portare in tribunale le autorità spagnole, colpevoli a loro parere di aver assunto una condotta alquanto negligente nei confronti della condivisione selvaggia (ed illegale) dei contenuti musicali.

Al governo iberico era stato dato un mese di tempo, dopo che alla metà dello scorso febbraio era stato recapitato un documento approfondito sugli effetti nefasti della pirateria online sugli affari di un gruppo di circa 50 etichette. Danni molto seri, secondo l’accusa, inferti dalle stesse autorità attraverso un approccio legislativo assolutamente inadeguato a combattere efficacemente la violazione massiva del copyright da parte dei netizen.

Per le etichette, a poco o nulla servirebbe la prossima adozione di un meccanismo esteso di lotta a quei siti web che diffondono materiali illeciti, all’interno della discussa legge sull’ economia sostenibile . La proposta del ministero per la Cultura sarebbe insufficiente, almeno stando a Gerardo Carton, a capo di PIAS Records Spain .

“Potrebbero anche chiudere un sito – ha spiegato Carton – ma è certo che ne spunteranno altri 500 in Ucraina. Queste misure non andranno a risolvere il problema più rilevante, che consiste attualmente nell’impossibilità di fatto di intraprendere azioni legali di natura civile nei confronti di chi ruba i contenuti, violando sistematicamente la proprietà intellettuale”.

Secondo i dati illustrati da Carton, sarebbero stati 2 miliardi i download illeciti in Spagna nel corso del 2008, a fronte di 20 milioni di singole attività legali di download online. E la principale causa, questo quanto sostenuto dall’accusa, sarebbe l’approccio fin qui mostrato dal governo di Madrid, che attualmente autorizza la condivisione a fini personali, senza alcuno scopo di natura commerciale.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 4 mar 2010
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