Firefox difende il Web. Con l'advertising

Firefox difende il Web. Con l'advertising

Mozilla ha recentemente annunciato una novità che farà sicuramente piacere ai fan del Web libero, vale a dire una nuova forma di advertising realizzata a partire dall'integrazione con Pocket
Mozilla ha recentemente annunciato una novità che farà sicuramente piacere ai fan del Web libero, vale a dire una nuova forma di advertising realizzata a partire dall'integrazione con Pocket

Sembra proprio che Firefox si prepari a dispensare advertising ai propri utenti o per dirla con le parole di Mozilla a “consigliare” nuovi link e contenuti quando viene aperta una nuova scheda sul browser del Panda Rosso. Il tutto sarà completamente trasparente e rispettoso della privacy dei netizen, rassicura la corporation americana.

Le nuove “raccomandazioni” di Firefox seguono l’acquisizione di Pocket da parte di Mozilla, operazione risalente allo scorso febbraio e che in questi mesi ha portato all’integrazione sempre più stretta del servizio sotto forma di estensione installata di default con il browser.

Pocket permette di salvare i contenuti Web preferiti dagli utenti o di sincronizzazione la lista preferiti tra diversi dispositivi, e in mezzo a questa lista viene visualizzata una nuova pagina consigliata al posto del classico advertising.

Inizialmente dedicate agli utenti di Firefox presenti in Germania, Canada e USA, ora le storie consigliate di Pocket arriveranno con l’apertura di una nuova scheda ma solo – almeno inizialmente – per una “piccola porzione” di navigatori statunitensi.

Ovviamente Mozilla sottolinea gli aspetti positivi di quella che è sostanzialmente una nuova forma di advertising, un meccanismo pensato come possibile alternativa ai classici banner pubblicitari che secondo la corporation rappresentano ormai un modello “guasto” che non rispetta la privacy, non può essere controllato dagli utenti e tende solo a promuovere contenuti di scarsissimo valore tramite il click-bait .

L’idea di “spegnere” completamente qualsiasi sponsorizzazione per chi, dell’advertising on-line, proprio non vuole saperne non è a quanto pare contemplata nei piani di Mozilla.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 1 feb 2018
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