FreeBSD, la distribuzione della famiglia di sistemi UNIX basata su BSD, è ora ufficialmente disponibile nella nuova versione 14.1 in versione stabile, aggiornandosi con nuove funzionalità e supporto esteso per l’hardware più recente.
FreeBSD: disponibile la nuova versione 14.1
Con la versione 14.1, FreeBSD introduce diverse correzioni previste per il rilascio nella futura versione 15, ma che per fortuna hanno già trovato spazio in questa nuova versione appena rilasciata, insieme ad altri cambiamenti per quanto riguarda componenti e funzionalità interne.
La libreria C implementa adesso le istruzioni SIMD per operazioni su righe e memoria per le architetture X86-64, con un miglioramento diretto sulle prestazioni. Seguono poi miglioramenti per quanto riguarda il sottosistema audio, tra cui anche l’hotplug per i dispositivi, supportando lo scollegamento asincrono per rendere immediato e semplice lo scollegamento a caldo di cuffie USB. Al livello di codice è stato ora aggiunto il supporto inziale nativo al componente cloud-init, compatibile con OpenStack e altri.
FreeBSD 14.1 aggiorna anche OpenZFS alla versione 2.2.4, ovvero la versione open source del file system ZFS sviluppato da Sun Microsystems (adesso denominata Oracle), oltre a Clang/LLVM, le librerie di compilazione per i linguaggi, che ora passano alla versione 18.1.5, e OpenSSH, il pacchetto di programmi open source per la crittografia e la sicurezza, aggiornato alla versione 9.7p1.
Anche il kernel vede alcuni cambiamenti, con l’implementazione delle routine “fpu_kern_enter” e “fpu_kern_leave” per l’architettura powerpc, che permettono l’utilizzo di funzioni per la crittografia che fanno uso di registri in virgola mobile e vettoriali.
La nuova versione di FreeBSD aggiorna poi i driver per quanto riguarda i controller di rete Ethernet Intel serie E800, in grado di raggiungere una velocità fino a 00 Gb/s, oltre ai driver per i dispositivi Intel Wi-Fi. Lo stesso vale per le schede di rete per alcuni modelli di Raspberri Pi, dove viene migliorata la stabilità e l’utilizzo dell’indirizzo MAC del dispositivo.
L’intero changelog è disponibile nella pagina ufficiale.