Google, partnership per la Luna

Google, partnership per la Luna

Due dei team concorrenti finanziati da Mountain View per il premio Lunar XPrize uniscono le forze per vincere la corsa lunare
Due dei team concorrenti finanziati da Mountain View per il premio Lunar XPrize uniscono le forze per vincere la corsa lunare

Due team di ricercatori, uno statunitense, l’altro giapponese, partecipanti al progetto XPrize di Google hanno stretto un accordo con l’obiettivo di collaborare nella ricerca per portare sulla Luna una navicella riutilizzabile e rover in grado di inviare alla Terra immagini di alta qualità.

Proprio nelle settimane scorse Google ha assegnato un totale di oltre 5 milioni di dollari ad alcuni gruppi che si sono distinti nella ricerca aerospaziale che guarda alla Luna: si tratta della prima tranche di premi per la competizione Lunar, indetta da Google nell’ambito del progetto non profit XPrize lanciato per finanziare le ricerche più all’avanguardia nel campo.

Tra questi vi sono il team di ricercatori giapponesi Hakuto (premiati con 500mila dollari) e gli statunitensi di Astrobotic (che si è aggiudicata un milione e 750mila dollari): i due gruppi hanno deciso ora di stringere un’alleanza strategica per battere la concorrenza, accorpare finanziamenti e dunque possibilità di raggiungere l’obiettivo posto da Mountain View: costruire una navicella riutilizzabile “in grado di portare tre persone a 100 chilometri dalla Terra”.

La posta in palio è tale da metter da parte i particolarismi e le differenze: 10 milioni di dollari. Più altri 20 a chi riuscirà ad inviare sulla Luna un robot in grado di riprendere e trasmettere immagini ad alta definizione della superficie del satellite.

Inoltre i due team di ricercatori portano in dote due diverse specializzazioni: Astrobotic si sta concentrando sul razzo che – secondo i programmi nella seconda metà del 2016 – lancerà per arrivare sulla Luna, mentre Hakuto sta sviluppando due rover gemelli, Moonraker e Tetris, che ora troveranno spazio sul razzo a stelle e strisce per arrivare sulla Luna e catturare immagini ad alta qualità.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
3 mar 2015
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