Google scommette sul Pay

Google scommette sul Pay

Mountain View ufficializza i nuovi piani per i pagamenti mobile, ed il settore si infiamma anche grazie ai nuovi investimenti di PayPal
Mountain View ufficializza i nuovi piani per i pagamenti mobile, ed il settore si infiamma anche grazie ai nuovi investimenti di PayPal

Al Mobile World Congress (MWC) di Barcellona Google ha rilanciato la propria intenzione di voler puntare forte sui pagamenti tramite dispositivi mobile : con una strategia che ufficialmente passa da Google Wallet ad una nuova piattaforma che servirà allo scopo. E che punta a recuperare il terreno perso sulla concorrenza, che però non resta a guardare e che come PayPal aumenta i suoi investimenti.

A parlarne nel corso della conferenza dedicata al mondo mobile organizzata nella città spagnola è stato Sundar Pichai, che ha spiegato la strategia a grandi linee e svelato il nome ufficiale del servizio: Android Pay, questo il nome che ammicca ad Apple e dà il cambio a Wallet, che rimarrà comunque come app.

I pagamenti senza contanti alternativi alle carte di credito sono un’iniziativa di Google che con l’ingresso nel settore di Cupertino con il suo Apple Pay ha ricevuto un nuovo pungolo: a causa del successo del sistema associato ai dispositivi con la Mela, infatti, Mountain View si è convinta a cambiare l’ambiente creato intorno a Google Wallet, evidentemente arido di appeal per gli utenti e gli operatori economici.

Per farlo ha deciso di investire per nuove acquisizioni dedicate al settore e ha puntato su un diverso approccio: pur rimanendo basato sulla tecnologia NFC, con Android Pay lascerà in gran parte il controllo delle app per i pagamenti agli sviluppatori terzi , limitandosi a fornire agli utenti un metodo di immagazzinamento locale delle informazioni di pagamento (basato sui token come il modello introdotto recentemente anche da Samsung), garantendone la condivisione in sicurezza con le diverse app che vorranno offrire servizi ad esse legate.

Android Pay, dunque, punta ad essere uno strumento che mette a disposizione le API , piuttosto che un sistema centralizzato come Apple Pay: in questo modo Google conta di favorirne la diffusione e recuperare quell’effetto di rete che finora ha sancito (almeno relativo al livello di sviluppo di questo mercato) il successo di Cupertino.

Sulla stessa scia anche PayPal, a conferma del fatto che il settore è in fermento, che nessuno vuole esser lasciato per strada e che tutti vogliono giocare le proprie carte: l’azienda che si occupa di pagamenti online per ampliare la sua portata ha annunciato l’acquisizione di Paydiant, azienda che offre una piattaforma per i pagamenti mobile a diverse aziende e che può essere utilizzata sia con NFC che con i codici QR. Tra i suoi clienti, Subway, Harris Teeter, Capital One, ma anche la piattaforma mobile di MCX, utilizzata anche da Walmart, Target e Wendy’s: grazie all’acquisizione di Paydiant – che deve ancora essere approvata dalle autorità – PayPal avrà dunque modo di giocare la partita degli effetti di rete con Apple, Google, Samsung e gli altri operatori del settore.

Claudio Tamburrino

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 4 mar 2015
Link copiato negli appunti