Google verso un Nexus fatto in casa?

Google verso un Nexus fatto in casa?

Nuove indiscrezioni descrivono Mountain View impegnata a modificare radicalmente la propria politica di gestione del progetto Android di fascia alta, una mossa dettata dalla necessità di contrastare Apple sul fronte dei profitti
Nuove indiscrezioni descrivono Mountain View impegnata a modificare radicalmente la propria politica di gestione del progetto Android di fascia alta, una mossa dettata dalla necessità di contrastare Apple sul fronte dei profitti

L’ennesimo scoop a base di indiscrezioni pubblicato da The Information torna ancora una volta sulla questione dei prodotti hardware “fatti in casa” e marcati Google Nexus, un brand che la corporation dell’advertising vorrebbe promuovere ad autentica pietra di paragone nel mercato dei terminali Android con un controllo stringente sui dettagli minimi del design.

Le voci di corridoio indicano direttamente il CEO di Google Sundar Pichai come responsabile dei “segnali” inviati all’esterno e che confermerebbero la volontà di stringere il controllo sulla realizzazione dei terminali Nexus, un cambio di politica che si presta a notevoli incertezze e sarebbe con tutta probabilità destinata ad alimentare un ulteriore peggioramento dei rapporti tra la succursale di Alphabet e i produttori OEM.

Le nuove indiscrezioni seguono quelle già pubblicate a novembre riguardo un SoC progettato internamente , e parlano di un’integrazione completamente verticale della progettazione, della scelta dei componenti di base e di tutto quanto andrebbe a comporre un gadget mobile Nexus destinato alla fascia alta del mercato. Un produttore OEM terzo verrebbe infine incaricato della produzione vera e propria.

Google non sarebbe contenta di come il suo brand non vada oltre una fascia di mercato estremamente ridotta composta da “entusiasti” della piattaforma Android, e men che meno il management sarebbe soddisfatto di come Apple riesca a rastrellare buona parte dei profitti nel settore dei terminali hi-end.

I piani per rafforzare il controllo diretto sui gadget Nexus non è in ogni caso scritto su pietra, anche considerando le molte incognite che la mossa porterebbe con sé. Particolarmente delicato è a tal proposito l’effetto che il cambio di strategia potrebbe avere sui produttori OEM, già poco soddisfatti dell’intera operazione Nexus e costretti ad affrontare un mercato Android sempre più concorrenziale e sempre meno remunerativo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 2 feb 2016
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