GPT Store di OpenAI invaso dai chatbot per adulti

GPT Store di OpenAI invaso dai chatbot per adulti

Il debutto del GPT Store di OpenAI ha attirato soprattutto chatbot potenzialmente problematici, inclusi quelli per conversazioni di natura erotiche.
GPT Store di OpenAI invaso dai chatbot per adulti
Il debutto del GPT Store di OpenAI ha attirato soprattutto chatbot potenzialmente problematici, inclusi quelli per conversazioni di natura erotiche.

Appena aperto il GPT Store di OpenAI, chi si è precipitato su questo nuovo mercato? Chatbot che potrebbero violare i TOS, le condizioni di utilizzo dei servizi di OpenAI, compresi quelli progettati per avere conversazioni erotiche.

I termini di servizio OpenAI

Tra le principali disposizioni dei TOS di OpenAI, ci sono:

  • Gli utenti devono avere almeno 13 anni o l’età minima richiesta nel loro paese per usare i servizi di OpenAI e devono fornire informazioni accurate e complete per registrarsi a un account.
  • Gli utenti hanno il diritto di utilizzare l’input e l’output dei servizi di OpenAI, ma OpenAI si riserva la possibilità di utilizzarli per propri scopi interni e avverte che gli utenti sono responsabili dei contenuti che pubblicano.

I TOS stabiliscono le regole e le responsabilità degli utenti che usano i servizi di OpenAI, come ChatGPT, DALL-E e il GPT Store. I TOS sono stati aggiornati l’ultima volta il 14 novembre 2023 e sono entrati in vigore il 31 gennaio 2024.

I chatbot “fidanzata/o” sul GPT Store

Basta inserire la parola chiave “fidanzata” nel GPT Store per trovare diversi chatbot con cui chattare. Le parole chiave “fidanzato” e “amante” hanno portato alla luce altri chatbot con funzionalità analoghe.

È stato testato Judy, il chatbot “fidanzata” attualmente più popolare sullo store. Al momento Judy ha poco più di 1.000 utenti. Collegandosi con Judy, ci si trova di fronte a domande basilari come “Che aspetto ha la donna dei tuoi sogni?” e “Condividi il tuo segreto più audace“. Esiste anche un altro chatbot chiamato “My Tiefling Girlfriend” che è ancora più spinto. Ci sono domande come: “Hai dei buchi nella biancheria intima?” e “Raccontami le tue esperienze con le precedenti fidanzate“.

Regole molto vaghe

Tuttavia, il GPT Store ha adottato delle linee guida che vietano la creazione e distribuzione di chatbot progettati per facilitare conversazioni inopportune o attività illegali. Subito dopo il lancio della piattaforma, infatti, sono state implementate le OpenAI Rules, che proibiscono esplicitamente la creazione di chatbot che promuovano contenuti inappropriati o operino in settori regolamentati senza le dovute autorizzazioni.

Queste regole mirano a garantire un uso etico e responsabile di questa tecnologia, evitandone l’impiego per fini dannosi o illeciti. Il GPT Store si attiene rigorosamente a tali linee guida nel processo di approvazione e pubblicazione dei chatbot, a tutela della propria comunità.

I chatbot controversi

È molto probabile quindi, che Judy e altri chatbot violino queste regole. Naturalmente, OpenAI non ha definito chiaramente quali attività siano soggette a regolamentazione. Né l’azienda ha specificato le sanzioni in caso di violazione del regolamento. Ciò significa che non c’è modo di punire i creatori di questi strumenti.

Tuttavia, alcuni ritengono che non sia consigliabile regolamentare il GPT Store in modo troppo rigido, poiché il GPT Store è ancora agli inizi. Si tratterebbe perciò, di un problema soltanto temporaneo.

Feedback e community building: le chiavi per far crescere il GPT Store in modo sano

Il primo passo è ampliare la base di utenti del GPT Store e raccogliere le loro opinioni sull’esperienza offerta dalla piattaforma. Monitorando attentamente il feedback degli utenti sarà possibile valutare il servizio e apportare eventuali correzioni. Inoltre, con la crescita della community, è probabile che emergano spontaneamente delle linee guida condivise e dei meccanismi di autoregolamentazione.

Man mano che gli utenti prenderanno confidenza con la piattaforma e ne comprenderanno appieno potenzialità e rischi, è plausibile che si sviluppi un senso di responsabilità comune e si delineino delle linee guida etiche, stabilite dagli stessi membri della community, per un utilizzo consapevole di questa tecnologia. Insomma, bisogna dare il tempo al GPT Store di evolvere organicamente.

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Pubblicato il
19 gen 2024
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