Groupon si ridimensiona

Groupon si ridimensiona

L'azienda ha annunciato il taglio del 10 per cento della forza lavoro, con possibili esuberi anche in Italia. Sette paesi del mondo rinunceranno al servizio
L'azienda ha annunciato il taglio del 10 per cento della forza lavoro, con possibili esuberi anche in Italia. Sette paesi del mondo rinunceranno al servizio

Le aspettative di crescita della piattaforma dedicata alle promozioni a favore delle attività commerciali passano da un corposo sfoltimento delle proprie risorse: Groupon ha annunciato la necessità di una razionalizzazione delle proprie attività che comporterà il taglio di numerosi posti di lavoro e l’interruzione dei servizi su sette mercati.

La decisione dell’azienda, comunicata informalmente attraverso un post sul blog ufficiale e formalmente attraverso un documento depositato presso la SEC statunitense, passa dalla necessità di garantirsi una maggiore efficienza, nonostante i risultati sostanzialmente positivi registrati nell’ultimo trimestre che stridono però con le performance negative sul mercato azionario. Si tratterebbe, spiega l’azienda, di una decisione che si accompagna all’evoluzione del proprio business, in linea con l’evoluzione tecnologica della propria piattaforma, capace di garantire automatismi laddove prima si operava con l’intervento umano.

1.100 dipendenti, per la maggior parte afferenti alle divisioni dedicate alle vendite e all’assistenza clienti sui mercati non statunitensi, sono stati ritenuti superflui e verranno congedati entro la fine di settembre del 2016. Dopo il polverone sollevato con i sindacati lo scorso anno, si torna a parlare di un taglio anche per l’Italia, anche se non è dato conoscerne la proporzione. Nel complesso si tratta di un ridimensionamento che investe circa il 10 per cento della forza lavoro, e che si somma ai licenziamenti già annunciati nel corso dell’estate presso la divisione Breadcrumb, frutto dell’acquisizione dell’omonima startup che ha sviluppato un servizio di pagamenti per la ristorazione.

Il piano di ristrutturazione di Groupon, dopo l’ abbandono del mercato greco e del mercato turco del mese scorso, prevede inoltre la cessazione delle attività sui mercati di Marocco, Panama, Filippine, Porto Rico, Taiwan, Thailandia e Uruguay, parte dei 40 paesi in cui Groupon era operativo ad oggi: “riteniamo che per trasformare la nostra impronta geografica un vantaggio ancora maggiore ci sia bisogno di concentrare le nostre energie e i nostri investimenti in un numero minore di paesi”, ha riferito il COO Rich Williams.

Gaia Bottà

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Pubblicato il 22 set 2015
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