Milano – Il 23 e il 24 marzo, a Milano, due giorni di confronto e dibattito: al centro dell’analisi, l’atteggiamento delle imprese italiane nella gestione della sicurezza informatica e i dati di uno studio IDC sulla domanda. E’ la terza edizione della Security Conference organizzata da IDC che, per la prima vota, approfondisce temi come i pericoli e le implicazioni legate al fenomeno del terrorismo, il controllo personale, la libertà individuale, la privacy e gli attacchi informatici.
Parteciperanno, tra gli altri, il celebre hacker Kevin Mitnick, Louise Richardson, esperta di sicurezza internazionale di Harvard, Fabrizio Battistelli, professore di Sociologia a La Sapeizna di Roma ed altri ancora.
L’appuntamento è al Milan Marriott Hotel. Ulteriori informazioni a partire da www.idc.com
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(troll)(troll)(troll)(troll)(troll)AnonimoPer la redazione
AnonimoLisi insiste a volersi rendere ridicolo
Si agita tanto, ma non appare per niente convincente.BTW, c'è già chi ha portato argomenti contrari alla sua tesi molto più seri e conformi al nostro ordinamento:http://www.interlex.it/docdigit/provascritta.htmbye-- IrnerioAnonimoRe: Lisi insiste a volersi rendere ridicolo
caro irnerio, o come ti chiami sul serio perchè utilizzare un nome così importante non si addice ad una persona che si limita a linkare senza neppure leggere bene quanto c'è scritto nel link... l'articolo che hai linkato parla di "prova scritta" e non "forma scritta" come afferma Lisi... leggi bene prima di offendere senza ragionare...Lisi (come lo chiami tu, ma faresti bene a dire avv. Andrea Lisi) è uno dei maggiori esperti di e-privacy e commercio elettronico in Italia e fare critiche di questo tipo e così sterili non fa altro che amplificare la stima che nutro per lui. FabioAnonimoRe: Lisi insiste a volersi rendere ridicolo
- Scritto da: Anonimo> l'articolo che hai linkato parla di "prova> scritta" e non "forma scritta" come afferma> Lisi... Concordo.AnonimoRe: Lisi insiste a volersi rendere ridicolo
l'avv Andrea Lisi non se ne frega niente nè di te nè di quello che ha scritto forse non sai che sono aperte le iscrizioni al suo corso e questo è stato il momento giusto per fare un articolo su PI l'ammirazione serve a poco solamente per un titolo di avvvvvvvAnonimoAnche la X può firmare
Percepisco una sensazione di "alleggerimento".A me l'idea di acquistare un cellulare via internet inserendo una smartcard contenente una coppia PbKey-PrKey acquistata sotto severissime regole da una CA planetariamente riconosciuta, inserirla in un lettore seriale installato con driver traballanti e usarla per firmare elettronicamente un documento "autografo" mi pareva piuttosto atmosferocefalo.Adesso che si fidino che la mail l'ho inviata io perchè sanno che in qualche modo lo possono verificare, ripeto, mi fa dire "Ekkeekkaspita, ma finalmente !".Firmerò digitalmente in maniera seria quando davvero sarà necessario. Io firmo digitalmente tutte le mia mail, in maniera seria, ma solo perchè sono uno sborone ;)AnonimoOttimo articolo!
Mi complimento con l'avv. Lisi per l'ottimo articolo! Sintetico e convincente... e consiglio caldamente l'approfondimento consigliato che si trova pubblicato sull'home page di altalex (www.altalex.it) alla pagina http://www.altalex.it/index.php?idnot=7015Buona lettura! AndreaAnonimoinsomma a fatica...
...i nostri vari legislatori (italiano, comunitario, internazionale) si vanno adeguando alla tecnologia......e qualche volta è la dottrina che fatica a starci dietro!...o no? :)Anonimocongratulations! :-)
Mi congratulo ancora una volta con l'avv. Lisi per aver fatto un po' di chiarezza nelle nebulose disquisizioni di questi giorni circa il valore formale dell'e-mail...che non è da confondersi con il valore probatorio di questo documento. Confusione generata da alcuni articoli molto polemici che si sono letti in una nota rivista giuridica (della quale non faccio il link per evitare facile pubblicità).Il web giuridico avrebbe tanto bisogno di questi scritti per progredire e sviluppare maggiore serietà e competenza. Grazie a Punto Informatico per aver dato spazio ad un saggio forse tropo giuridico per tanti suoi lettori! :DAnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 18 mar 2004Ti potrebbe interessare