Il notebook di VIA è Creative Commons

Il notebook di VIA è Creative Commons

Pronta una nuova piattaforma hardware per i mini notebook low cost che aggiorna la precedente NanoBook e adotta un design aperto, disponibile sotto licenza Creative Commons. VIA tenta così di contrastare i sistemi Atom-based
Pronta una nuova piattaforma hardware per i mini notebook low cost che aggiorna la precedente NanoBook e adotta un design aperto, disponibile sotto licenza Creative Commons. VIA tenta così di contrastare i sistemi Atom-based

Taipei – La piattaforma hardware NanoBook presentata da VIA lo scorso anno, e progettata per i mini notebook low cost, ha come nuova erede OpenBook . Questa soluzione si differenzia dalla precedente non soltanto per diversi aspetti tecnici, ma anche per l’adozione di un design completamente aperto.

I notebook di VIA sono Creative Commons I file CAD che costituiscono il progetto di riferimento dell’OpenBook, e che descrivono componenti come il case, vengono infatti distribuiti sotto la licenza Creative Commons Attribution Share Alike 3.0 : ciò significa che i progetti possono essere scaricati liberamente da Internet e personalizzati dai singoli produttori di device sulla base delle proprie esigenze.

“VIA è un’azienda che guarda avanti e ha capito che la condivisione favorisce lo sviluppo di un ecosistema sano, che gli permette di offrire un prodotto davvero innovativo ed in grado di rafforzare il core business dell’Azienda”, ha affermato Jon Phillips, business and community manager di Creative Commons. “Rendere disponibili i file CAD sotto licenza Creative Commons Attribution ShareAlike 3.0 è un primo importante passo che consente a terzi di trarre chiaramente e legalmente vantaggio dai livelli di innovazione raggiunti da VIA”.

Al cuore di OpenBook si ritrovano i processori C7-M , ora affiancati dal più recente chipset VIA VX800 e dalla GPU integrata Chrome9 , che supporta la tecnologia DirectX 9 e l’accelerazione dei formati video MPEG-2, MPEG-4, WMV9, VC1 e DiVX.

Se la piattaforma NanoBook era caratterizzata da un display con diagonale di 7 pollici e risoluzione di 840 x 480 pixel, OpenBook si distingue per l’adozione di uno schermo da 8,9 pollici con risoluzione di 1024 x 600 pixel . Non sorprende che queste siano le stesse specifiche fissate dall’ ultima evoluzione dell’Eee PC , un sistema che continua a rappresentare un punto di riferimento per tutti i subnotebook a basso costo.

VIA OpenBook

In OpenBook la massima memoria RAM supportata passa da 1 a 2 GB , mentre le opzioni di connettività wireless, ora più numerose, vengono fornite attraverso due distinti moduli interni: uno per WiFi, Bluetooth e ricevitore AGPS opzionale; ed uno per WiMAX e reti mobili in standard HSDPA o EV-DO/W-CDMA.

Fanno infine parte della configurazione standard tre porte USB 2.0, una porta VGA, jack audio-in/audio-out, un card reader 4-in-1 (SD/SDIO/MMC/MS) e una web camera dual-headed da 2 megapixel. La batteria agli ioni di litio è un modello a 4 celle e 2600 mAh che, secondo VIA, è in grado di fornire fino a tre ore di autonomia : un valore all’incirca uguale a quello dichiarato dall’Eee PC 900, che include però una batteria da 4400 mAh. I conti del resto tornano: il chip C7-M utilizzato da OpenBook ha un thermal design power (TDP) di 3,5 watt contro i 7 watt del Celeron M ULV 900 alla base dell’Eee PC.

Tra i sistemi operativi supportati dalla nuova piattaforma vi sono Windows Vista Basic, Windows XP e Linux.

Le dimensioni di un tipico OpenBook sono leggermente superiori a quelle dell’Eee PC, e pari a 240 x 175 x 36,2 millimetri . Il peso è di circa un chilogrammo , pertanto molto vicino a quello del famoso portatilino di Asus .

Non sembra un caso che VIA abbia scelto di lanciare la sua nuova piattaforma per ultraportatili low cost proprio in concomitanza con la presentazione ufficiale di Atom , il giovane processore mobile con cui Intel ambisce di conquistare il mercato ultramobile.

VIA OpenBook A causa di vari contrattempi tecnici, VIA non può ancora rispondere alla propria avversaria con il suo chip di nuova generazione , Isahia , atteso sul mercato nella seconda parte dell’anno. Questo ritardo l’ha costretta a fare ancora affidamento sull’ormai attempato C7-M, un processore della stessa generazione del Pentium M che nei confronti di Atom perde un po’ su tutti i fronti : performance (v. i risultati di questo recente test realizzato da Eee PC News ), consumi (Atom offre un TDP quasi dimezzato a parità di clock), e dimensione del chip (21 x 21 mm il C7-M, 13 x 14 mm l’Atom).

È molto probabile che, non appena disponibile, Isahia entrerà a far parte della piattaforma OpenBook al posto del suo predecessore.

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Pubblicato il
28 mag 2008
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