Indagine FTC sulla censura delle Big Tech?

Indagine FTC sulla censura delle Big Tech?

La FTC ha avviato una consultazione pubblica per verificare come le piattaforme online ostacolano la libertà di parola penalizzando gli utenti.
Indagine FTC sulla censura delle Big Tech?
La FTC ha avviato una consultazione pubblica per verificare come le piattaforme online ostacolano la libertà di parola penalizzando gli utenti.

La FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti ha annunciato una consultazione pubblica per valutare come le Big Tech impediscono agli utenti di esprimere le loro opinioni. Il nuovo capo dell’agenzia (Andrew Ferguson) parla espressamente di censura e di violazione della legge. X non dovrebbe correre nessun pericolo, visto che sul social network i contenuti politici di sinistra sono quasi scomparsi.

FTC contro la censura delle opinioni di destra

Dal comunicato stampa si deduce chiaramente che la censura è stata già accertata. La consultazione pubblica è stata infatti avviata per verificare “come” (non “se”) le piattaforme tecnologiche negano o degradano l’accesso degli utenti ai servizi in base al contenuto del loro discorso e come tale condotta potrebbe aver violato la legge.

La FTC aggiunge inoltre che le aziende possono adottare procedure confuse o imprevedibili che “tagliano fuori gli utenti” (rimuovono contenuti o chiudono gli account, ndr), a volte senza possibilità di appellarsi alla decisione. Queste azioni possono danneggiare i consumatori, influenzare la concorrenza, essere il risultato di una mancanza di concorrenza o il prodotto di una condotta anticoncorrenziale.

Gli utenti che ritengono di aver subito una penalizzazione ingiustificata dalle piattaforme possono inviare commenti entro il 21 maggio. Come detto, X non rischia praticamente nulla in caso di indagini. Meta è stata spesso accusata di censurare i post di destra, ma recentemente ha deciso di eliminare il fact-checking per favorire la libertà di parola (i test delle note della collettività sono iniziati negli Stati Uniti).

Secondo un avvocata esperta in libertà di parola, la consultazione della FTC potrebbe violare il Primo Emendamento, cercando di interferire con la discrezionalità editoriale delle piattaforme.

Fonte: FTC
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Pubblicato il
21 feb 2025
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