L’inverno non offrirà grosse alternative: sia il gas che la corrente elettrica avranno costi elevati e, per chi lavora in casa propria, non sarà semplice regolare adeguatamente il termostato. Scaldarsi in smart working significa infatti trovare i giusti compromessi tra le esigenze di risparmio casalingo e le necessità operative al lavoro. Muoversi a cadenze regolari dalla postazione aiuterà a sopportare meglio qualche grado in meno, vestirsi di più aiuterà a calibrare il termostato con maggior parsimonia, ma in questo compromesso a volte potrà servire un piccolo contributo per evitare di avere mani e gambe congelate sopra e sotto la scrivania. Una possibile soluzione sta nelle tecnologie di Klarstein, che uniscono design e infrarossi per offrire un caldo comfort a costo ridotto.
Si tratta infatti di piccoli pannelli (da appendere o appoggiare) le cui raffigurazioni consentono di integrare al meglio il tutto nell’arredo già in dote. Il dispositivo Klarstein è alimentato a corrente elettrica, ma può avere consumi ridotti: questi ultimi, se ben calibrati in parallelo ad un minimo impianto fotovoltaico, possono permettere una temperatura percepita più elevata proprio in prossimità della postazione di lavoro, il tutto senza dover in alcun modo agire sul termostato o attraverso valvole elettrostatiche collegate ai radiatori.
Il funzionamento è tale per cui il riscaldamento non avviene per irraggiamento, ma attraverso il riscaldamento delle superfici in prossimità del dispositivo. Le soluzioni disponibili su Amazon sono molte, ma quelle di Klarstein valgono una menzione a sé in virtù del tocco artistico approntato. Il prezzo si aggira sui 250 euro, ma nelle prossime settimane potrebbero anche comparire offerte che consentano di risparmiare qualche decina di euro aggiuntiva. I consumi energetici aggiuntivi potrebbero essere un problema, ma se si scalda in modo circostanziato l’area di lavoro ci si potrà permettere una temperatura inferiore in tutta la casa durante le ore dello smart working: un compromesso utile in grado di offrire costi minori e maggior benessere al tempo stesso.
Ogni 100W di potenza aggiuntiva consente di scaldare una superficie stimata pari a 2mq: un piccolo ufficio da 12 mq può essere dunque scaldato con una potenza da 600W circa, la cui potenza sarà erogata in modo calibrato sulla base delle necessità del momento e delle istruzioni approntate via app tramite connessione Wifi.
Le stufette che sfruttano resistenze per l’irraggiamento comportano consumi troppo elevati e di breve durata, il che potrebbe fare a pugni con le risorse messe a disposizione da un impianto fotovoltaico. Per contro, un termoconvettore elettrico può facilmente creare un compendio di calorie in un piccolo locale a consumi ben calibrati, risultando inoltre ideale in termini di silenziosità e ingombro.
La soluzione concorrente Ecowelle offre decine di soluzioni grafiche alternative sulla base di una potenza da 600W, in questo caso con versione componibile per poter scaldare anche stanze di maggiori dimensioni. L’impatto estetico è innegabile, l’impatto in termini di benessere dipende da dimensionamento e posizione. L’impatto sulla bolletta dipende invece dalla capacità di combinare le accensioni con un impianto fotovoltaico che consenta di sopperire all’energia ulteriore assorbita.