Dopo anni di frustrazioni per foto tagliate malamente, Instagram ha finalmente capito che forse era il caso di ascoltare i suoi utenti. Adam Mosseri ha annunciato che Instagram ora supporta il formato 3:4, quello che praticamente ogni fotocamera di smartphone usa di default.
Una rivoluzione? Forse no, ma per milioni di creator stanchi di vedere le loro foto massacrate dai ritagli automatici è una vittoria importante. Instagram ha mostrato un esempio pratico della differenza tra i due formati nel suo canale broadcast.
Instagram ora supporta il formato 3:4
La novità sembra banale, ma non lo è affatto. Instagram ora supporta il formato 3:4, quindi quando si carica una foto scattata normalmente con il telefono, apparirà così com’è. Niente più ritagli forzati, niente più foto storpiate per adattarsi ai formati precedenti.
Finora, Instagram permetteva di pubblicare foto verticali solo con un rapporto massimo di 4:5, un formato più corto rispetto al classico 3:4 delle fotocamere degli smartphone. Gli utenti così erano costretti a scegliere tra ritagliare la foto o ricorrere a vari espedienti per preservare l’inquadratura originale.
Non solo telefoni, anche fotocamere professionali
Anche se Mosseri non lo dice esplicitamente, questa è una novità interessante anche per chi usa fotocamere professionali e che usano Instagram per mostrare il loro lavoro. Il nuovo formato funziona sia per i post singoli che per i caroselli con più foto. Gli utenti mantengono comunque la possibilità di pubblicare nel vecchio formato quadrato 1:1 o nel 4:5, se lo preferiscono.
A gennaio l’azienda aveva già cambiato la griglia dei profili, passando dalle miniature quadrate a quelle rettangolari per adattarsi ai contenuti verticali. Un cambiamento che è suonato un po’ come un’ammissione. L’era delle foto quadrate, un tempo simbolo distintivo della piattaforma, è ormai superata.
Questo nuovo aggiornamento è meno vistoso, ma è importante per chi la fotografia la prende sul serio. Non a caso, tra i commenti all’annuncio di Mosseri spunta subito la richiesta: “Ora aggiungete il 2:3“.