Jared Isaacman è ufficialmente il 15esimo amministratore della NASA. La sua nomina da parte di Donald Trump è stata confermata ieri dal Senato degli Stati Uniti. L’imprenditore 42enne, fondatore di Shift4 Payments, avrà ora un compito molto importante: riportare gli astronauti statunitensi sulla Luna prima della Cina, nonostante la riduzione della forza lavoro e i tagli al budget.
Compito difficile per Isaacman
Jared Isaacman è diventato famoso dopo aver guidato le missioni Inspiration4 e Polaris Down, entrambe effettuate con l’aiuto di SpaceX. Proprio i legami con Elon Musk sono stati evidenziati durante la procedura di conferma. Isaacman ha dichiarato al Congresso che SpaceX è l’unica azienda in grado di portare gli astronauti nello spazio dopo il ritiro degli Space Shuttle.
Musk aveva “sponsorizzato” la prima nomina, quando era ancora amico di Trump. Il Presidente degli Stati Uniti ha tuttavia ritirato la candidatura di Isaacman perché ha fatto donazioni al Partito Democratico (all’inizio di novembre ha cambiato idea). Come amministratore temporaneo della NASA è stato quindi scelto Sean Duffy (Segretario dei Trasporti) che ha cercato in tutti i modi di mantenere il posto mettendo in cattiva luce Isaacman con la diffusione del suo piano di riforma della NASA, noto come Project Athena.
Uno degli obiettivi del piano prevede la priorità per le missioni marziane. Isaacman ha dichiarato che si tratta di una bozza e che il programma di esplorazione lunare non verrà abbandonato. Non è chiaro però se ci saranno cambiamenti alle missioni Artemis.
L’attuale architettura di Artemis III (la missione che porterà gli astronauti sulla Luna) è troppo complessa. Ci sono diverse incognite, tra cui il rifornimento nello spazio del lander HLS (Human Landing System), versione modificata del razzo Starship di SpaceX. Blue Origin potrebbe offrire un’alternativa più praticabile, ma al momento è solo un’ipotesi.