La loggia oscura del blogging

La loggia oscura del blogging

I powers that be a convegno per organizzare la resistenza al passaparola dei netizen. Come apparire trasparenti ai consumatori della rete?
I powers that be a convegno per organizzare la resistenza al passaparola dei netizen. Come apparire trasparenti ai consumatori della rete?

I mercati sono conversazioni, recitava il Cluetrain Manifesto al dissolversi della bolla speculativa, invitando le aziende a relazionarsi con la molteplicità dei propri stakeholder e a dialogare con loro in rete. Ma i più potenti marchi del mondo si congregano rigorosamente in un consesso privato per scambiarsi confidenze e condividere la conoscenza riguardo al fenomeno delle pubbliche relazioni nell’epoca del social web.

Eventi destinati all’élite dei membri, conversazioni private, scambi e confronti di strategie per affinare le tecniche di comunicazione con il mercato e renderle il più possibile efficaci: questo l’intento di Blog Council , una coalizione che raccoglie Coca-Cola, che già si è dimostrata capace di sfruttare l’intrico di relazioni che si intessono nel web 2.0, Microsoft, che da tempo medita di inserirsi nelle dinamiche partecipative della rete, ma anche altri attori della scena internazionale come Cisco , Nokia, Dell e Starwood Hotel , tutti già coinvolti in imponenti operazioni di pubbliche relazioni a mezzo blog aziendali .

“Dobbiamo diffondere un messaggio responsabile e efficace, ma bisogna che lo facciamo nel complesso mondo della blogosfera – ha spiegato Andy Sernovitz , a capo del Council e della Word of Mouth Marketing Association ( WOMMA ) – dobbiamo parlare per una corporation ma farlo senza che la nostra voce suoni corporate .”
Ma non si tratta solo di architettare i più arguti artifici per esprimersi in maniera credibile, spigliata e trasparente. Nei forum privati e negli eventi destinati alla loggia del Council verranno messi a punto degli strumenti per auscultare il mercato, controllare la propria presenza disseminata nel web e valutarne il ritorno d’immagine.

Nonostante le intenzioni delle aziende radunate nel Council appaiano apprezzabili per l’impronta collaborativa, già si sono innescati il passaparola online e l’opera di decostruzione e di sezionamento operata dai cittadini della rete, quelli con cui i blogger del Council dovranno fare i conti.

Sono in molti a far emergere le contraddizioni che sembrano viziare il progetto: concordano con Ars Technica , che azzarda che il Council sia una strombazzata di aziende tradizionali che comunicano in maniera tradizionale sfruttando dei media innovativi, che si relazionano con i netizen con FAQ e comunicati stampa .

Gaia Bottà

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Pubblicato il
11 dic 2007
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