Nell’era in cui l’AI è ovunque, c’è chi va in netta controtendenza presentando un telefono minimalista, privo addirittura al supporto per le applicazioni di terze parti: è Light Phone III. Non si tratta certo di un dispositivo per tutti, ma che ad ogni modo non dev’essere nemmeno etichettato come un esercizio di stile fine a se stesso.
Essenziale, ma costoso: Light Phone III
La scheda delle specifiche tecniche è ben diversa rispetto a quella di uno smartphone tradizionale. Integra un display AMOLED da 3,92 pollici in bianco e nero con risoluzione 1080×1240 pixel e vetro opaco (sulle generazioni precedenti c’erano display e-ink), il processore Qualcomm Snapdragon 4 Gen 2, 6 GB di RAM, 128 GB di memoria interna, due microfoni e altoparlanti stereo. Non mancano poi il supporto alle reti 5G e 4G/LTE, il modulo NFC per i pagamenti in mobilità, la compatibilità con la tecnologia eSIM e la scocca con certificazione IP54. Sul retro c’è una fotocamera da 12 megapixel e la batteria è da 1.800 mAh con ricarica USB-C. Le dimensioni sono pari a 106×71,5×12 millimetri, il peso si attesta a 124 grammi. Il funzionamento in Italia è garantito con gli operatori TIM, Vodafone, Wind Tre, iliad e Fastweb.
A livello di funzionalità, Light Phone III può effettuare e ricevere chiamate e messaggi, gestire le sveglie e il calendario, scattare immagini, fornire indicazioni stradali, riprodurre la musica e i podcast, prendere appunti e creare un hotspot per condividere la connessione a Internet. La piattaforma software che gestisce il tutto è LightOS che, stando alle intenzioni dichiarate, più avanti introdurrà altri strumenti.
Il rovescio della medaglia è rappresentato dal costo. Nonostante manchino molte delle caratteristiche a cui siamo abituati, non si tratta di un dispositivo economico: è proposto al prezzo di 799 dollari al lancio (in preordine a 599 dollari) con la consegna delle prime unità acquistate prevista per il luglio 2025.