Nel mondo dei social media, i cosiddetti “quote post” sono una patata bollente. C’è chi li ama e chi li odia. E ora anche Mastodon, l”alternativa decentralizzata a X, sta per fare il grande passo. Ma con qualche riserva.
In arrivo le citazioni su Mastodon, tra controversie
Parliamoci chiaro: i “quote post” non hanno una grande reputazione. Per molti, sono stati la rovina di Twitter ora X, trasformandolo in un covo di tossicità, dove chiunque può finire nel tritacarne dei commenti al vetriolo. Soprattutto se a scagliarli è un personaggio di spicco con molti follower.
Eppure, anche su Mastodon c’è una fazione che li reclama a gran voce. Del resto, poter citare direttamente il messaggio a cui si risponde è innegabilmente comodo. Inoltre, i “quote post” avvicinerebbero la rete ai suoi concorrenti, come X, Threads e Bluesky, che da poco ha lanciato anche i video verticali nel feed in stile TikTok.
Mastodon cerca una via di mezzo
Così, Mastodon si ritrova a fare i salti mortali per accontentare tutti. L’idea è dare agli utenti il controllo totale: ognuno potrà scegliere se rendere i propri post “citabili” oppure no. E se si viene citati, si potrà sempre ritirare il proprio messaggio dal contesto della citazione.
Ma attenzione: integrare i “quote post” non è una passeggiata. Il protocollo che fa girare Mastodon, ActivityPub, non ha uno standard per questa funzionalità. Così, il team si ritrova a doversi inventare specifiche ad hoc e a collaborare con mezzo mondo per far quadrare il cerchio.
Insomma, per Mastodon i “quote post” sono un bel grattacapo. Un puzzle che coinvolge API, interfacce, moderazione, amministrazione e app native. Non sorprende che sulla data di lancio aleggi ancora un grande punto interrogativo.