Il down di Amazon Web Services (AWS) ha causato l’interruzione di centinaia di servizi per circa 15 ore. Uno di essi è Signal. La Presidente Meredith Whittaker ha spiegato su Bluesky i motivi per cui l’azienda è “costretta” ad utilizzare AWS, evidenziato la necessità di avere un numero maggiore di provider cloud.
Infrastrutture cloud in mano a pochi provider
Probabilmente nessuno sapeva che Signal utilizza il cloud di AWS prima del down del 20 ottobre. Anche Elon Musk è rimasto sorpreso affermando che non si fida più del servizio di messaggistica. La Presidente Meredith Whittaker ha innanzitutto rassicurato Musk e gli altri utenti che nessuno (quindi nemmeno Amazon) può accedere alle conversazioni, in quanto sono protette dalla crittografia end-to-end.
La Presidente ha approfittato dell’occasione per evidenziare la concentrazione di potere nelle mani di pochi provider cloud, ovvero Amazon Web Services, Microsoft Azure e Google Cloud. Purtroppo, al momento, non ci sono alternative a causa dei requisiti necessari al funzionamento dei servizi di messaggistica. Signal e altri servizi devono garantire comunicazioni in tempo reale a bassa latenza (praticamente nulla) e chiamate audio/video effettuate da milioni di utenti nello stesso momento.
Solo infrastrutture cloud come quelle di AWS, Microsoft e Google possono gestire un simile carico di lavoro. Per la loro realizzazione e manutenzione servono miliardi di dollari. Signal non può ovviamente creare una propria infrastruttura cloud per limitare la dipendenza da AWS.
Anche se Signal avesse il denaro per sostituire AWS sarebbe quasi impossibile trovare esperti, visto che lavorano quasi tutti per i principali provider cloud. Il servizio di messaggistica dipende anche da iOS, Android e Windows, ovvero da Apple, Google e Microsoft. La Presidente sottolinea quindi la necessità di creare alternative per ridurre i rischi dovuti alla concentrazione di potere nelle mani di pochi attori.