Messenger, a tutta automazione e bot

Messenger, a tutta automazione e bot

Le funzionalità integrate nella versione 2.1 dell'app di messaggistica Facebook migliorano l'interazione con l'utente. La programmazione neuro linguistica renderà i bot più "naturali", aprendo le porte a nuove opportunità di business
Le funzionalità integrate nella versione 2.1 dell'app di messaggistica Facebook migliorano l'interazione con l'utente. La programmazione neuro linguistica renderà i bot più "naturali", aprendo le porte a nuove opportunità di business

Facebook ha annunciato la nuova versione di Messenger . Si tratta della 2.1 che va a rimpiazzare la 2.0 rilasciata ad aprile. Il nuovo Messenger recepisce una serie di novità sviluppate sulla base dei numerosi feedback raccolti negli ultimi mesi e soprattutto anticipa strumenti che presto acquisiranno un ruolo sempre più predominante come i pagamenti elettronici e la customer care mediata da bot. Un grande sforzo è stato posto nel garantire la piena apertura verso sviluppatori esterni , fondamentali per i traguardi che Facebook si è posta in termini di sviluppo.


Facebook, in occasione della presentazione dei risultati dell’ ultima trimestrale , accompagnati dall’ormai noto raggiungimento dei 2 miliardi di utenti attivi nel mese, ha reso noto proprio Messenger farà da volano per la crescita dei prossimi due-tre anni . Mark Zuckerberg ha confermato che i nuovi obiettivi di business dovranno per forza passare attraverso implementazioni rivolte agli utenti, nuove opportunità dedicate agli inserzionisti pubblicitari (come la possibilità di veicolare messaggi pubblicitari anche attraverso questo strumento) e un maggior supporto verso gli sviluppatori.

In occasione del lancio della nuova versione, l’accento è posto proprio a favore dei developer per i quali è stata prevista innanzitutto la possibilità di creare bot perfettamente integrabili con Messenger e in grado quindi di sostenere conversazioni automatiche con facilità (grazie all’utilizzo di neuro-linguistic programming)e il rilascio di handover protocol (attualmente in versione beta) con il quale sarà possibile abilitare esperienze multiple partendo da un singolo bot. “Gli utenti potranno ottenere risposte rapide a domande comuni attraverso l’automazione e inoltre ricevere un supporto più personalizzato”, si legge nella pagina di presentazione. Ovviamente è stato preso in considerazione anche un miglioramento dell’esperienza crossmediale tanto da mobile (ormai preponderante) quanto da desktop aprendo le funzionalità di User ID (utile per specificare del contenuto ad un certo pubblico) e Sharing (che permette di condividere un contenuto proposto dal bot) anche attraverso computer fisso.

L’esperienza utente viene avvantaggiata anche dalla possibilità di pagare attraverso Messenger , un’integrazione a netto vantaggio delle piattaforme di e-commerce che potranno così semplificare il processo di pagamento. Il servizio è in beta e disponibile al momento solo per il mercato statunitense.


I messaggi pubblicitari possono da oggi essere corredati da nuove call to action , come “Shop Now”, “Get Support”, “Get Updates”, “Play Now” e “Get Started” che si sposano meglio con tutta una schiera di annunci pubblicitari che fino ad oggi dovevano accontentarsi di CTA meno precise.


Al di là dei gadget e delle nuove opportunità commerciali, Messenger 2.1 appare più intelligente e in grado di instaurare una conversazione più naturale con l’utente . David Marcus, a capo dello sviluppo del prodotto, conferma : “Abbiamo sempre più interazioni basate su un linguaggio naturale all’interno di Messenger e vogliamo aiutare gli sviluppatori di terze parti, aziende e strutture di supporto al cliente e i centri di assistenza ad automatizzare molte di queste interazioni; un grandissimo requisito è l’automazione della comprensione di quello che la gente chiede”. L’aver inserito la programmazione neuro linguistica nelle API utilizzate da terzi ( built-in NLP per Messenger subentra a Bot Engine con una platea di circa 100.000 sviluppatori coinvolti, come confermato da Wit.ai ) è un passo fondamentale affinché la funzionalità acquisisca valore. Il peso dell’app, oltre i 220 MB continua invece ad essere un problema.

Mirko Zago

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Pubblicato il
31 lug 2017
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