L’organizzazione noyb, guidata dal noto avvocato Max Schrems, ha inviato a Meta una lettera “cease and desist” per chiedere di non utilizzare i dati pubblici degli utenti per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale e il miglioramento di Meta AI. Se ciò non avverrà, noyb presenterà una richiesta di ingiunzione e potrebbe avviare una class action.
Risarcimento danni da 200 miliardi di euro?
Meta ha comunicato il 14 aprile che utilizzerà le interazioni con il chatbot e i contenuti pubblici degli utenti europei per l’addestramento dei modelli AI. Alcuni giorni dopo ha iniziato ad avvisare gli utenti di Facebook e Instagram sulle novità e come è possibile opporsi all’uso dei dati entro il 27 maggio.
Secondo noyb, Meta non ha nessun legittimo interesse per l’uso dei dati, quindi l’unica base legale prevista dal GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) è il consenso esplicito, come l’organizzazione aveva già specificato l’anno scorso quando ha presentato 11 denunce ai garanti della privacy di altrettanti paesi.
L’azienda di Menlo Park non rispetterà probabilmente altre disposizioni del GDPR, tra cui il diritto all’oblio, il diritto di rettifica dei dati errati e il diritto di accesso degli utenti ai propri dati. L’organizzazione noyb evidenzia inoltre che l’avviso sull’uso dei dati è stato ricevuto anche dagli utenti che avevano già espresso il diniego nel 2024. Ciò dimostra che non viene rispettata la scelta degli utenti.
Meta dovrà rispondere alla lettera “cease and desist” entro il 21 maggio. È molto probabile che ciò non avverrà, quindi noyb chiederà un’ingiunzione per bloccare l’uso illegale dei dati. Se l’ingiunzione verrà garantita, l’azienda californiana dovrà interrompere l’elaborazione dei dati e cancellare quelli già raccolti.
L’organizzazione potrebbe inoltre avviare un’azione di risarcimento (simile alla class action negli Stati Uniti) per danni non materiali. Ipotizzando una somma di 500 euro per gli oltre 400 milioni di utenti europei, Meta rischia di pagare oltre 200 miliardi di euro.
Secondo noyb, i garanti della privacy europei dovrebbero intervenire per chiedere il rispetto del GDPR. Invece hanno solo informato gli utenti che possono opporsi all’uso dei dati. Meta non rispetta la legge, mentre i garanti hanno “chiuso un occhio” (per adesso). Un portavoce dell’azienda di Menlo Park ha dichiarato:
Abbiamo fornito agli utenti dell’UE un modo chiaro per opporsi all’utilizzo dei loro dati per l’addestramento dell’AI, informandoli tramite email e notifiche in-app che possono opporsi in qualsiasi momento. Le azioni di noyb fanno parte del tentativo di una minoranza rumorosa di gruppi di attivisti di ritardare l’innovazione dell’AI nell’UE, il che in definitiva sta danneggiando consumatori e aziende che potrebbero trarre vantaggio da queste tecnologie all’avanguardia.