Mark Zuckerberg stavolta fa sul serio. Ha creato un nuovo gruppo di Superintelligenza che potrebbe dare filo da torcere a OpenAI.
Meta crea la sua Superintelligenza con i talenti strappati a OpenAI e Google
Zuckerberg ha annunciato la nascita di “Meta Superintelligence Labs“, un gruppo che dirigerà tutto il lavoro AI dell’azienda. A capo ci sarà Alexandr Wang, ex CEO di Scale AI, appena arrivato in Meta con un accordo multimiliardario. Al suo fianco, Nat Friedman, ex CEO di GitHub. Due pesi massimi che ora lavorano per lo stesso obiettivo: far dimenticare al mondo ChatGPT.
Ma non finisce qui. Meta ha fatto shopping di cervelli come se non ci fosse un domani: 11 nuove assunzioni strategiche, tutte rubate ai competitor più temibili. Ex dipendenti di Anthropic, Google DeepMind e OpenAI ora lavorano per Zuck. Quanto costa comprare i migliori talenti AI del pianeta? Come denunciato da Sam Altman, Meta non ha badato a spese e ha offerto bonus da capogiro. OpenAI, infatti, sarebbe molto arrabbiata e preoccupata, e ha chiesto ai suoi dipendenti di rifiutare le offerte di Meta.
Perché questa fretta improvvisa? Semplice: Meta è rimasta indietro. Negli ultimi due anni, mentre ChatGPT rivoluzionava il mondo e Google correva ai ripari con Gemini, Zuckerberg era ossessionato dai metaversi virtuali che nessuno voleva. Ora ha capito dove tira il vento.
Le ambizioni di Meta sono andate ben oltre l’assunzione dei migliori talenti dei rivali. Ha provato a comprare direttamente le startup AI più promettenti del momento, come Thinking Machines Lab di Mira Murati, Perplexity e Safe Superintelligence di Ilya Sutskever. Ma nessuna trattativa è passata alla fase di offerta formale. Tutti hanno detto no ai soldi di Zuckerberg.
Il piano di Meta per recuperare il gap
Nella nota interna ai dipendenti, Meta ha spiegato l’obiettivo del team di Superintelligenza: creare modelli AI di nuova generazione che possano competere con i migliori al mondo entro il prossimo anno. Meta vuole costruire la sua versione di ChatGPT. Non si accontenta più di rincorrere i suoi rivali, vuole giocare nella serie A dell’intelligenza artificiale.
La verità, è che siamo nel pieno di una corsa, dove chi non ha la sua intelligenza artificiale rischia di sparire. Google ha Gemini. Microsoft ha ChatGPT di OpenAI. Amazon ha Claude (tramite Anthropic). Apple… beh, Apple ha ancora problemi con Siri, e starebbe valutando di alimentare il suo assistente con ChatGPT o Claude.
Meta era l’unica grande assente. Fino a oggi. Ora Zuckerberg ha deciso di giocarsi tutto: soldi, cervelli rubati alla concorrenza e la reputazione dell’intera azienda. Riuscirà a recuperare il gap con i leader dell’AI? Le risorse non gli mancano, e ora ha anche i talenti giusti. Ma parte con anni di ritardo in una corsa dove ogni mese conta come un anno normale.