Qualche anno fa Steve Ballmer aveva definito Linux “un cancro”: ma probabilmente era un contesto diverso quello in cui si muoveva Microsoft e tanto da allora è cambiato, tanto che ora da Redmond arriva una dichiarazione d’amore nei confronti dell’open source .
“Amiamo l’open source” ha riferito in una recente intervista Jean Paoli di Microsoft: una piccola frase che potrebbe rappresentare il completamento di un percorso che dal famigerato anno del “cancro” ha portato Redmond a lavorare (anche se con alti e bassi) sempre di più con l’Open Source e le sue comunità.
Il rapporto conflittuale, che ha spinto per decenni gli osservatori a vedere in Microsoft un Lord Fener pronto a stringere con la Forza la gola delle licenze open, sarebbe d’altronde il frutto – spiegano ora a Redmond – di una fatale incomprensione dei primi tempi: confondere Linux con tutto l’Open Source . Un errore, questo, che col tempo sarebbe stato compreso e superato.
Così, mentre progressivamente si apriva la strada all’open source (anche se nel 2008 Bill Gates ne parlava ancora come di un ostacolo al miglioramento dei software), Redmond manteneva nei confronti del Pinguino sempre una certa ostilità : come quando nel 2007 lo accusava di aver violato 235 brevetti Microsoft.
Nel frattempo, però, Microsoft ha rilasciato parte del suo codice (in particolare attraverso Microsoft Public License ), sponsorizzato progetti open source, ha contribuito con alcune linee anche al kernel Linux e ha riconosciuto il valore delle tecnologie miste.
Negli ultimi anni, poi, invece di proseguire le battaglie legali contro Linux, ha ceduto alla community alcuni suoi brevetti.
Chiave di volta del rapporto con l’Open Source il team per le strategie di interoperabilità , che nel corso degli anni si è impegnato all’interno di Redmond con varie iniziative su questo fronte. La nuova visione empatica coincide, tra l’altro, con l’interessamento per le tecnologie cloud based, per la portabilità dei dati e con lo sviluppo di nuovi standard tecnologici. Ma, come insegna il caso OOXML , se son rose fioriranno.
Claudio Tamburrino