Era solo questione di tempo, ora anche la Germania può vantare un partito dei pirati, un movimento nato con uno scopo principale: mettere al centro del dibattito il diritto d’autore e i diritti dell’individuo nell’era digitale, dando uno scossone alle certezze in salsa copyright sventolate dentro e fuori dai tribunali dalle major ormai da anni.
Si chiama Piratenpartei la nuova formazione che cerca adepti, consulenti e guerrieri attraverso il proprio sito internet, dalle cui pagine, forum e wiki proclama al mondo le proprie intenzioni. Pochi punti chiarissimi:
1. Accesso aperto: le cose che nascono come ricerche finanziate dallo Stato non possono tradursi in brevetti di impresa controllati da privati.
2. Revisione completa del diritto d’autore affinché vengano riconosciuti i diritti del cittadino e del consumatore.
3. Ristabilimento della privacy contro le tendenze al controllo e al monitoraggio. Assoluta trasparenza del processo amministrativo e decisionale dello Stato.
4. Abbattimento delle rendite di posizione nelle TLC e apertura alla connettività globale a basso costo oggi possibile.
Dopo la nascita del Partito svedese dei Pirati , il cui sorgere ha innestato un processo di aggregazione che tocca anche l’Italia , dopo il sorgere dei partiti dei pirati francese ed americano pare solo questione di tempo prima che la “miccia” innescata dalla Svezia percorra l’intera Europa.
È l’alba di una nuova consapevolezza per gli utenti e i cittadini europei?