Nasce anche il Partito dei Pirati tedesco

Nasce anche il Partito dei Pirati tedesco

Dopo Svezia, Francia e Stati Uniti anche in Germania vede la luce una nuova formazione politica che al centro pone pochi chiari obiettivi. Tutte cosine che non piacciono alle major
Dopo Svezia, Francia e Stati Uniti anche in Germania vede la luce una nuova formazione politica che al centro pone pochi chiari obiettivi. Tutte cosine che non piacciono alle major

Era solo questione di tempo, ora anche la Germania può vantare un partito dei pirati, un movimento nato con uno scopo principale: mettere al centro del dibattito il diritto d’autore e i diritti dell’individuo nell’era digitale, dando uno scossone alle certezze in salsa copyright sventolate dentro e fuori dai tribunali dalle major ormai da anni.

Si chiama Piratenpartei la nuova formazione che cerca adepti, consulenti e guerrieri attraverso il proprio sito internet, dalle cui pagine, forum e wiki proclama al mondo le proprie intenzioni. Pochi punti chiarissimi:

1. Accesso aperto: le cose che nascono come ricerche finanziate dallo Stato non possono tradursi in brevetti di impresa controllati da privati.
2. Revisione completa del diritto d’autore affinché vengano riconosciuti i diritti del cittadino e del consumatore.
3. Ristabilimento della privacy contro le tendenze al controllo e al monitoraggio. Assoluta trasparenza del processo amministrativo e decisionale dello Stato.
4. Abbattimento delle rendite di posizione nelle TLC e apertura alla connettività globale a basso costo oggi possibile.

Dopo la nascita del Partito svedese dei Pirati , il cui sorgere ha innestato un processo di aggregazione che tocca anche l’Italia , dopo il sorgere dei partiti dei pirati francese ed americano pare solo questione di tempo prima che la “miccia” innescata dalla Svezia percorra l’intera Europa.
È l’alba di una nuova consapevolezza per gli utenti e i cittadini europei?

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Pubblicato il
13 set 2006
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