L’amministrazione Biden ha introdotto nuove regole per l’esportazione di chip IA che possono essere utilizzate da paesi stranieri (soprattutto dalla Cina) per applicazioni militari. Per 18 alleati non si applica nessuna restrizione, mentre la vendita ai paesi “ostili” è vietata. Dopo la pubblicazione del comunicato sul sito della Casa Bianca è arrivata la dura risposta di NVIDIA, sicuramente l’azienda che riceverà maggiori danni economici.
Nuove restrizioni per i chip AI
Gli Stati Uniti aveano già introdotto restrizioni ad ottobre 2022 e ottobre 2023 sulle esportazioni di GPU. Recentemente sono state aggiunti anche i chip HBM (High Bandwidth Memory) utilizzati nei sistemi per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale.
Allo scadere del suo mandato, il Presidente Biden ha annunciato le Interim Final Rule on Artificial Intelligence Diffusion. Nessuna restrizione è prevista per 18 alleati, tra cui i paesi del G7, Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Taiwan, Olanda e Irlanda. Non è necessaria una licenza per ordini fino a 1.700 GPU.
Le aziende che soddisfano elevati standard di sicurezza e hanno sede legale nei paesi alleati possono ottenere lo status di Universal Verified End User (UVEU) e vendere fino al 7% della capacità di calcolo AI globale. Le aziende che soddisfano elevati standard di sicurezza e hanno sede legale in altri paesi alleati possono ottenere lo status di National Verified End User e acquistare fino a 320.000 GPU avanzate nei prossimi due anni.
Le aziende non VEU con sede in paesi diversi da quelli alleati possono acquistare solo 50.000 GPU avanzate. Il numero può aumentare a 100.000, se viene sottoscritto un accordo che prevede il rispetto di specifiche condizioni relative a energia pulita e sicurezza. È assolutamente vietata l’esportazione verso Cina, Iran, Corea del Nord e Russia.
Le aziende interessate hanno 120 giorni di tempo per inviare commenti. L’applicazione o l’eventuale modifica delle regole spetteranno quindi all’amministrazione Trump. NVIDIA è quasi monopolista del mercato (90% delle GPU), quindi è l’azienda che subirà l’impatto maggiore.
Nel comunicato stampa ha sottolineato il lavoro fatto da Trump durante il suo primo mandato per consentire la diffusione dell’intelligenza artificiale e agli Stati Uniti di primeggiare nel settore. Le regole introdotte dall’amministrazione Biden rischiano di dilapidare il vantaggio tecnologico.
Sebbene mascherate da misura “anti-Cina”, queste regole non farebbero nulla per migliorare la sicurezza degli Stati Uniti. Invece di mitigare qualsiasi minaccia, le nuove regole di Biden indebolirebbero solo la competitività globale dell’America.
Secondo NVIDIA, le regole avrebbero quindi l’effetto opposto, consentendo alle aziende non statunitensi di incrementare i profitti. Il comunicato stampa termina con queste parole:
Non vediamo l’ora di tornare a politiche che rafforzino la leadership americana, sostengano la nostra economia e preservino il nostro vantaggio competitivo nell’intelligenza artificiale e oltre.
Si tratta di un chiaro riferimento a Trump. NVIDIA spera nell’intervento del nuovo Presidente per cancellare le nuove regole sull’esportazione dei chip AI.