Il consiglio di amministrazione di Open Fiber ha approvato il bilancio del 2022, evidenziando un aumento dei ricavi e del numero di abitazioni raggiunte dalla rete in fibra ottica (FTTH). Nel comunicato stampa sono elencati alcuni dati relativi alle aree bianche, ovvero quelle interessate dal piano BUL (Banda Ultra Larga). Non ci sono invece informazioni sul piano Italia 1 Giga, i cui lavori sono iniziati da pochi mesi.
Open Fiber: crescono ricavi e copertura
Open Fiber ha registrato nel 2022 ricavi per circa 470 milioni di euro, ovvero il 24% in più rispetto ai 380 milioni del 2021. Il margine operativo lordo è aumentato del 18% (da 152 a 179 milioni di euro), nonostante i costi per la partecipazione alla gara e all’avvio dei lavori di costruzione della rete FTTH negli 8 lotti previsti dal piano Italia 1 Giga.
Open Fiber investirà oltre 15 miliardi di euro per sviluppare la rete in fibra ottica. Per quanto riguarda le aree bianche è stato realizzato oltre il 50% della rete per un totale di oltre 57.000 Km su 88.000. In base all’ultimo aggiornamento (28 febbraio 2023) sono stati realizzati altri 3.500 Km da dicembre 2022, raggiungendo il 69% del totale.
Al 31 dicembre 2022 sono oltre 15,5 milioni le abitazioni coperte dalla rete a banda larga di Open Fiber (13 milioni in FTTH e 2,5 milioni in FWA). Tuttavia il totale dei clienti attivi è circa 2,3 milioni. Open Fiber è un operatore wholesale, quindi vende l’accesso agli operatori finali. Tra i partner più noti ci sono Wind Tre, Iliad, Tiscali, Fastweb e Postepay. Open Fiber offre anche la fibra ottica a 10 Gbps e ha avviato i test per la FTTH a 50 Gbps.
Mario Rossetti, amministratore delegato di Open Fiber, ha dichiarato:
In un contesto globale complesso, caratterizzato da inflazione e grave carenza di manodopera, grazie al sostegno dei soci e del sistema finanziario – anche internazionale – stiamo portando avanti un progetto ambizioso, che si è ampliato con la partecipazione al piano Italia 1 Giga. Siamo fortemente impegnati nel completare la copertura di tutto il paese con la rete a banda ultra larga, dando priorità alle Aree Bianche dove il gap digitale si sconta maggiormente. Grazie all’accelerazione impressa lo scorso anno, il 2023 sarà l’anno decisivo ai fini del completamento del Piano BUL nel 2024. Con questi obiettivi abbiamo già investito oltre 6 miliardi, e continuiamo a farlo, per costruire il futuro digitale del paese.