PI Test/ Burner e GhostBot

PI Test/ Burner e GhostBot

Provata in anteprima l'app che genera numeri di telefono anti-stalker e l'addon che usa un'intelligenza artificiale per messaggiare con gli scocciatori di turno. Al momento solo per gli USA
Provata in anteprima l'app che genera numeri di telefono anti-stalker e l'addon che usa un'intelligenza artificiale per messaggiare con gli scocciatori di turno. Al momento solo per gli USA

Quante volte ci è capitato di essere troppo istintivi nel dare il nostro numero di telefono a qualcuno, per poi pentircene ai primi segnali di “stalking”? Che si tratti di collaboratori o clienti appiccicosi, di flirt fugaci che preferiamo non abbiano conseguenze, o semplicemente di qualche sconosciuto/a incontrato a una festa che continua a tallonarci per chiederci di uscire, nessuno è immune dal “non l’avessi mai fatto”. Ebbene, in frangenti come questi lo stesso smartphone può salvarci la vita. Come? In modo semplice, ma geniale: dandoci la possibilità di creare false identità telefoniche, tramite l’app Burner , nonché di far messaggiare un’AI con i seccatori di turno, mediante l’add-on GhostBot .

Burner per gestire le chiamate scottanti
Quello che fa Burner è, sostanzialmente, creare un numero alternativo della durata di una settimana, due settimane, un mese o più, a seconda delle impostazioni. Questo numero sarà il nostro numero kamikaze che dopo un certo periodo di tempo si autodistruggerà e non risulterà più attivo. Il servizio è a pagamento ed attualmente disponibile solo in USA, ma prevede un primo periodo di prova gratuito con un solo numero “fantasma” che dopo la scadenza risulta non più attivo, come se avessimo cambiato numero. Durante il periodo di attivazione, però, le chiamate su Burner avvengono in maniera regolare, come se si trattasse del nostro vero numero di telefono: possiamo effettuare chiamate e riceverle; quando lo utilizziamo lo schermo si illuminerà di rosso, con il logo della fiamma in bella vista. È possibile distruggere il numero Burner prima della sua “morte naturale” semplicemente premendo il tasto delete burner .
Scaduto il periodo di prova, Burner diventa a pagamento. Non si tratta di un abbonamento ma si rifà a un sistema di pacchetti a crediti (da 3 a 25, per un prezzo che varia da 1,99 dollari a 11,99 dollari): Mini Burner, Standard Burner, Picture Burner, Unlimited Burner e Text-only Burner.


L’AI per i messaggi
Fin qui è un’innovazione carina e utile, ma adesso viene la parte divertente. Se installiamo Burner possiamo installare anche l’add-on GhostBot.
Nato da una partnership con i bot-makers di Voxable e con lo sceneggiatore Peter Miriani, anche autore di graphic novels, GhostBot aggiunge al nostro numero virtuale una personalità virtuale, permettendoci di delegarlo alla risposta automatica dei messaggi di eventuali scocciatori.
Come funziona? GhostBot invia messaggi pre-generati in un intervallo di anche tre ore rispetto al messaggio dell’ignaro “stalker”, per fargli/le credere che siamo davvero impegnati. I messaggi (per il momento disponibili solo in lingua inglese) funzionano mediante un algoritmo che analizza il contenuto del messaggio a cui deve rispondere e ne individua parole chiave come “hang out” (che significa “uscire insieme”) “come over” (che vuol dire “venire a casa” nostra) rispondendo con un atteggiamento sempre più vago, che dapprima punta sulla mancanza di tempo e sull’essere troppo occupati, fino a cercare di far capire in maniera più o meno cortese che non si ha intenzione di avere a che fare con quella persona. Una parte dell’algoritmo è volta addirittura a individuare i messaggi “stizziti” del pretendente che si vede continuamente rifiutato, per prendere la palla al balzo e salutarlo definitivamente (“see you never”).
Ghostbot è soltanto l’inizio: il team di Burner fa sapere sul sito ufficiale che l’app è assolutamente aperta a nuove addons per quanto riguarda questo sistema di messaggistica robotica, che potrà quindi in seguito essere utilizzato per decine di applicazioni differenti: pensiamo a numeri temporanei di assistenza per servizi, o a un servizio informazioni “interattivo” e completamente automatizzato per eventi, campagne elettorali, customer care ecc. Un sistema che permette, in potenza, la creazione di una sorta di message-center completamente robotico. Insomma, un servizio davvero interessante che vale la pena scoprire…

Paese che vai, Ghostbot che troverai
Abbiamo testato Ghostbot in America, ma in Italia funzionerebbe? I messaggi che Ghostbot invia sembrano avere una logica abbastanza complessa, ma adattata al contesto in cui agisce. Un messaggio tipico ad esempio è “I have my moments” che è abbastanza ambivalente a seconda che si tratti di un uomo o di una donna. Per il resto, l’algoritmo risponde, almeno inizialmente, con un notevole ritardo (come già detto, anche tre ore). Il motivo per cui ancora non è disponibile in Italia è che per il momento è realmente “adattato” sulle abitudini americane: non è per nulla difficile ricevere un messaggio che dice “Ìm overwhelmed” e, in generale, quando si tratta di situazioni sentimentali, gli americani anglosassoni hanno dei metodi di approccio relativamente “standard”. È facile individuare parole e frasi chiave come “Netflix and chill” ( che sarebbe “guardiamo Netflix e ci rilassiamo”, ma in un contesto di approccio significa che la situazione potrebbe evolversi) o i già descritti “come over” e “hang out”. In italiano ovviamente l’algoritmo andrebbe, se non riscritto, pesantemente modificato, perché noi abbiamo un parco espressivo molto più ampio. Sarà interessante vedere come il servizio risponderà ad espressioni gergali o ai tantissimi metodi di approccio dalle Alpi alla Sicilia.




Non si può mai stare tranquilli
Le grandi città degli Stati Uniti non sono esattamente un posticino sicuro, e non sono pochi i casi di stalking. C’è chi incontra, per lavoro, centinaia di persone al giorno, si creano un sacco di connessioni, alcune di esse restano, altre sono già programmate per essere “volatili”. Che si tratti di ambito affettivo, interpersonale o professionale, non ha importanza, gli strumenti che aiutano a mantenere la privacy sono ben accetti. Uno dei casi portati ad esempio nella presentazione stessa di Burner è il popolare sito Craigslist , vero e proprio motore di città come San Francisco, New York, Los Angeles, Chicago ed altre. Craigslist è un semplice sito di annunci, dalla grafica spartana e assolutamente “free”, figlio di una filosofia hippie applicata all’informatica (il simbolo è quello della pace). Su Craigslist gli americani fanno di tutto: trovano lavoro, o piccoli lavoretti (“gigs”), comprano, vendono o regalano la propria roba (si, avete letto bene, regalano: moltissimi oggetti di cui gli americani si vogliono disfare sono dati via gratuitamente, basta che qualcuno se li vada a prendere) ma soprattutto trovano e affittano case e stanze, incontrano musicisti per la propria band o collaborazioni artistiche, e poi c’è una grossa sezione “personal” che include ogni tipo di ricerca, da semplici amicizie a potenziali anime gemelle, fino ad incontri “piccanti” di tutti i tipi e di tutti gli orientamenti.
Per una donna, poi, anche la semplice ricerca di una stanza può diventare un incubo: non è raro in città come New York che qualcuno affitti posti letto sperando di abbordare belle fanciulle. Craigslist, di suo, protegge la privacy degli utenti generando indirizzi email che permettono di comunicare nell’anonimato, ma quando il contatto passa a livello telefonico, ecco che un numero “suicida” può fare la differenza e farci dormire sonni tranquilli.


Passiamo all’aspetto pratico
Prima di procedere ricordiamo che i servizi testati sono disponibili, al momento in cui scriviamo, solo negli USA. Installiamo Burner (su Android o iOS ) e inseriamo il nostro numero di telefono. Verrà inviato un SMS con un codice per l’attivazione. In seguito ci verrà chiesto un prefisso di area per il nostro numero fasullo. Questa funzione è presente negli USA dove i cellulari hanno un prefisso di area. Selezioniamolo tra quelli disponibili.



Ora il software creerà il nostro numero fantasma: nella finestra dei dettagli possiamo vedere quanti SMS e quanti minuti abbiamo a disposizione, nonché il tempo di durata del nostro nuovo numero. Possiamo dare un nome ad ogni numero Burner.



Ora che il numero è attivato possiamo darlo agli scocciatori, chiamare o inviare messaggi. Possiamo in ogni momento estendere le funzioni del servizio. Per il momento abbiamo una settimana gratuita.



Installato Burner e creato il numero kamikaze, colleghiamoci dal cellulare sulla pagina di Ghostbot e premiamo il tasto Start ghosting . Una piccola curiosità: “ghosting” è un neologismo che appartiene all’epoca degli smartphone, delle connessioni fugaci, di Tinder e OkCupid. Si riferisce alla pratica di “scomparire” dopo un primo appuntamento, o dopo una breve frequentazione.
Il software riconoscerà il nostro numero Burner e ci chiederà di connetterci alla pagina delle impostazioni.




Adesso dobbiamo attivare Ghostbot sul numero del nostro scocciatore. Possiamo inserirlo manualmente o aggiungerlo dalla rubrica: se invece lo sventurato/a ha già chiamato sul nostro numero Burner, o è stato chiamato, il suo numero apparirà nella lista. Basta premere il tasto e attivare il servizio.

Ecco che Ghostbot inizia a rispondere ai messaggi inopportuni. L’algoritmo riesce ad essere elusivo, cattivello e spesso confonde le idee al malcapitato, fino a smettere di rispondere.


Ricordiamoci comunque che possiamo cancellare il nostro numero Burner in ogni momento, con la funzione Delete Burner , per porre fine a un rapporto fastidioso.

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Pubblicato il
15 dic 2016
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