Reclusione per gli untori di Zotob

Reclusione per gli untori di Zotob

Condannati al carcere i due creatori del worm che ha infettato migliaia di computer in tutto il mondo. La collaborazione tra autorità marocchine ed FBI americana è stata essenziale per raggiungere il verdetto
Condannati al carcere i due creatori del worm che ha infettato migliaia di computer in tutto il mondo. La collaborazione tra autorità marocchine ed FBI americana è stata essenziale per raggiungere il verdetto

Salé (Marocco) – I due giovani informatici marocchini accusati di aver creato e diffuso il worm Zotob dovranno scontare rispettivamente uno e due anni di reclusione .

Farid Essabar ed Achraf Bahloul, 19 e 22 anni, sono stati giudicati colpevoli d’aver mandato in tilt migliaia di computer ed aver causato ingenti danni ad almeno 100 aziende statunitensi, tra le quali spiccano CNN e New York Times .

Il ruolo degli inquirenti statunitensi è stato pressoché fondamentale per la cattura dei due giovani , avvenuta lo scorso agosto. L’agenzia stampa Maghreb Arabe Presse sottolinea il ruolo svolto dagli agenti dell’ FBI e della polizia turca, che sono riusciti a unire tutte le risorse disponibili per stanare i due responsabili.

I giovani autori di Zotob hanno dichiarato di fronte al giudice di aver creato il worm “solo per farsi beffa di amici ed altri programmatori”. Tuttavia, come hanno rivelato gli osservatori di BetaNews , il worm non era sicuramente ben scritto: all’interno del codice i ricercatori hanno trovato numerosi bug, capaci in certe condizioni di rendere impossibile la moltiplicazione di Zotob.

Il malware in questione si è diffuso in tutto il pianeta attraverso semplici messaggi di posta elettronica , sotto forma di allegato eseguibile.

Le varianti di Zotob sono molte e alcune sono ancora diffuse, prendendo nel mirino anche Windows XP . Tra i capi d’imputazione riconosciuti ai programmatori marocchini figurano inoltre “truffa, furto aggravato, uso e creazione di carte di credito fasulle, accesso illegale a sistemi informatici”, riferisce la stampa locale.

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Pubblicato il
14 set 2006
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