Sam Altman investe su AI per ringiovanire le cellule

Sam Altman investe su AI per ringiovanire le cellule

Sam Altman investe in una startup tecnologica rivoluzionaria che aspira a combattere l'invecchiamento cellulare con l'AI.
Sam Altman investe su AI per ringiovanire le cellule
Sam Altman investe in una startup tecnologica rivoluzionaria che aspira a combattere l'invecchiamento cellulare con l'AI.

Sam Altman non è solo il capo di OpenAI, è anche un investitore che sostiene diverse start-up. Tra queste, Helion Energy, specializzata nella fusione nucleare, e Oklo, che costruisce piccoli reattori nucleari e Retro Biosciences, un’azienda molto promettente…

Sam Altman investe in Retro Biosciences: l’IA per sconfiggere l’invecchiamento

Sam Altman non è nuovo alla raccolta di incredibili somme di denaro attraverso la sua società OpenAI. Ma è anche un investitore individuale che investe il proprio denaro. È quanto ha fatto con Retro Biosciences, una biotecnologia alla quale ha fornito i 180 milioni di dollari che le hanno permesso di decollare.

Ora sta partecipando al nuovo round di finanziamento, che questa volta mira a raccogliere 1 miliardo di dollari, secondo il Financial Times. Per questa operazione finanziaria sono state contattate società di venture capital, uffici familiari e fondi sovrani.

L’AI sarà in grado di fare miracoli nell’assistenza sanitaria?

Il legame tra Sam Altman e Retro Biosciences non è solo finanziario. La start-up ha beneficiato dell’esperienza di OpenAI per sviluppare un modello AI su misura che consente lo sviluppo di proteine molto speciali. Queste sono in grado di trasformare temporaneamente le cellule normali in cellule staminali. Un metodo che potrebbe invertire il processo di invecchiamento.

Retro Biosciences intende lanciare una sperimentazione clinica quest’anno, con l’obiettivo di trovare un trattamento per il morbo di Alzheimer. La start-up intende inoltre sviluppare trattamenti per ringiovanire le cellule del sangue e del cervello. Si tratta di potenziali scoperte che, se diventassero realtà, potrebbero semplicemente consentire di aumentare considerevolmente la durata della vita umana. Un sogno a lungo coltivato nella Silicon Valley.

Utilizzando l’intelligenza artificiale, Retro Biosciences spera anche di compiere progressi molto più rapidi del solito nello sviluppo dei trattamenti. “La linea che tracciamo sulla sabbia è che, perbacco, il nostro primo farmaco sarà sul mercato nel 2020”, afferma entusiasta il CEO Joe Betts-LaCroix. Quindi, fantasia o realtà futura?

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Pubblicato il
26 gen 2025
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