Shamoon, nuovo attacco in Arabia Saudita

Shamoon, nuovo attacco in Arabia Saudita

Il malware vandalico derivato da Flame torna a colpire il più grande stato arabo dell'Asia occidentale. Vittima dell'attacco è questa volta l'agenzia di aviazione nazionale. Si sospetta lo zampino dell'Iran
Il malware vandalico derivato da Flame torna a colpire il più grande stato arabo dell'Asia occidentale. Vittima dell'attacco è questa volta l'agenzia di aviazione nazionale. Si sospetta lo zampino dell'Iran

Secondo fonti ufficiali ed esperti di sicurezza l’agenzia dell’aviazione dell’Arabia Saudita ha subito lo scorso mese cyberattacchi originati da fuori i propri confini e, presumibilmente, dall’Iran.

Al centro dell’offensiva sembra esservi di nuovo il worm Shamoon (conosciuto anche come W32.Disttrack e W32.EraseMBR ): progettato – si presume sulla base del codice del malware Flame – per cancellare il Master Boot Record e (quindi) la tabella delle partizioni del disco fisso installato sulle macchine infette. È in circolazione dal 2012 ed è stato già individuato come responsabile di numerosi attacchi informatici nei confronti di infrastrutture e governi mediorientali, tra cui già figurava l’azienda petrolifera di stato dell’Arabia Saudita (Saudi Aramco), ma anche Las Vegas Sands e Sony.

Ora, secondo quanto riferiscono i ricercatori di sicurezza di Palo Alto Networks e di Symantec, sembra essere tornato in auge ed utilizzato nuovamente per un attacco nei confronti di un’azienda dell’Arabia Saudita: stavolta è l’agenzia di aviazione nazionale ad essere stata presa di mira danneggiando migliaia di computer nel suo quartier generale , con la perdita “di dati critici e la conseguente interruzione per diversi giorni di azioni operative”, che tuttavia non hanno coinvolto il traffico aereo civile.

Le autorità saudite hanno confermato l’attacco e riferito che non si limita all’aviazione: “Diverse agenzie governative sono state oggetto degli attacchi proveniente da uno stato straniero”.

Secondo alcune fonti , l’attacco sarebbe sponsorizzato da uno stato straniero, presumibilmente l’Iran, già in passato collegato a Shamoon.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
2 dic 2016
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