L’account oggi utilizzato per interagire con il chatbot di OpenAI potrebbe un giorno non molto lontano diventare la chiave d’accesso per le applicazioni di terze parti: è l’idea alla base della funzionalità Sign in with ChatGPT. Il metodo è del tutto simile a quello che già mettono a disposizione altre realtà come Google, Apple e Microsoft.
OpenAI cerca feedback per Sign in with ChatGPT
A renderlo noto è direttamente la realtà guidata da Sam Altman, con la pubblicazione di un form da compilare per esprimere il proprio interesse. Al momento è rivolto esclusivamente agli sviluppatori che desiderano integrare una caratteristica di questo tipo.
OpenAI sta esplorando nuove modalità per consentire agli utenti di accedere ad app di terze parti utilizzando i propri account ChatGPT. Stiamo cercando sviluppatori interessati a integrare questa funzionalità nelle proprie app.
Tra le informazioni richieste da OpenAI per partecipare alla fase di test c’è il numero degli utenti attivi su base settimanale e l’API utilizzata. Un’altra domanda chiede se alcune funzionalità AI sono a pagamento.
ChatGPT come Google, Apple e Microsoft
Non è la prima volta che si parla di Sign in with ChatGPT, nonostante ora sia giunta l’ufficializzazione del progetto. A citarlo per primo è stato proprio Sam Altman, nell’ormai lontano dicembre 2023. In un post su X, il CEO ha elencato le richieste più frequenti ricevute, a proposito delle novità che avrebbero voluto veder esordire nel corso dell’anno successivo. Tra le altre ci sono l’AGI (intelligenza artificiale generale) per la quale occorrerà altro tempo, il modello GPT-5 su cui ancora oggi proseguono i lavori e la creazione di video arrivata poi con Sora.
Compiendo questo passo, OpenAI conferma le proprie ambizioni finalizzate a diventare una piattaforma. Così come a lungo gli utenti hanno aperto un profilo Gmail per ottenere una casella di posta elettronica, ritrovandosi poi a impiegarne le credenziali su altri servizi, presto potrebbero fare lo stesso con l’account del chatbot.