Siti porno e verifica età anche in Italia: da novembre per 48 portali

Siti porno e verifica età anche in Italia: da novembre per 48 portali

Anche l'Italia introduce la verifica dell'età per l'accesso ai siti porno: dal 12 novembre 48 portali bloccati senza il controllo.
Siti porno e verifica età anche in Italia: da novembre per 48 portali
Anche l'Italia introduce la verifica dell'età per l'accesso ai siti porno: dal 12 novembre 48 portali bloccati senza il controllo.

Tra meno di un paio di settimane, per accedere a un sito porno dall’Italia si dovrà dimostrare la maggiore età, di aver compiuto 18 anni. A partire dal 12 novembre non sarà più sufficiente un clic sulla fiducia. Anche nel nostro paese sta dunque per entrare in vigore un vero e proprio age gate. AGCOM ha già pubblicato la lista dei domini interessati, ci sono tutti quelli più conosciuti, a partire da Pornhub e Youporn.

Aggiornamento (3 novembre): AGCOM ha ripulito l’elenco dei siti riducendo il loro numero a 45.

I 48 siti porno bloccati dal 12 novembre

Ci sono in totale 48 portali oggetto del provvedimento. Alcuni di questi sono ben noti, ad esempio Pornhub e Youporn. Dentro anche le piattaforme sulle quali gli utenti caricano e condividono i contenuti amatoriali, inclusi i live streaming. Per vedere foto e video XXX ospitati sulle loro pagine, il visitatore dovrà identificarsi, con una modalità che è definita come rispettosa della privacy.

L’elenco completo dei portali interessati dall’intervento dell’autorità è riportato in un documento (PDF) pubblicato da AGCOM. Eccoli: Pornhub, Youporn, Redtube, Stripchat, Xnxx, Xvideos, Xvideos Red, Cameraboys.com, Maturescam.com, Mycams.com, Mytrannycams.com, Porndoelive.lsl.com, Pornhdlive.com, Joyourself.com, Livejasmin, Liveprivates.com, Livesexasian.com, Lsawards.com, Lsl, Pornhdlive.com, Superporno (Canalporno), Pichaloca, Porn300, Porndroids, Faphouse, Jacquie Et Michel, Olecams, Onlyfans, Xfree, Xhamster, Tiava, Lupoporno, Ixxx, Tubegalore, Gaymaletube, Porn.com, Solo Porno Italiani, Cam4, Pornzog, Hentai – Ita, Giochi Premium, Cam4, Xhamster Live, Clip4sale, Chaturbate, Bang, Tnaflix, Tukif.love.

La data del 12 novembre si deduce dall’art. 4, comma 1 dell’allegato A alla delibera n. 96/25/CONS (PDF). Fa riferimento a entro sei mesi dalla pubblicazione del presente provvedimento, avvenuta il 12 maggio.

Come funziona la verifica dell’età

Come avverrà il controllo? Il riferimento è alla delibera 96/25/CONS che prevede la verifica dell’età con il coinvolgimento di soggetti terzi indipendenti certificati, attraverso un processo in due passaggi, suddiviso in identificazione e autenticazione.

Nel caso dei dispositivi come smartphone e tablet, si dovrà necessariamente utilizzare un’applicazione mobile che possa certificare la data di nascita, ad esempio le app per la gestione dell’identità digitale (pensiamo a IO). Tornando alla privacy, essenziale considerando l’ambito, l’autorità fa riferimento a un meccanismo di doppio anonimato.

Consente ai fornitori di verifica dell’età di sapere per quale servizio viene emessa la prova dell’età. Allo stesso tempo, la prova fornita al sito web o alla piattaforma non contiene dati identificativi dell’utente.

Le conseguenze: più traffico verso altri siti?

Non fatichiamo a immaginare che l’entrata in vigore dell’age gate possa portare a un crollo del traffico per i siti in questione, come già avvenuto negli altri paesi che hanno messo in campo iniziative simili. Se a causarlo sarà il mancato accesso di chi oggi li visita pur non avendo ancora compiuto 18 anni, l’obiettivo potrà considerarsi raggiungo.

Forzare l’identificazione può però innescare un’altra conseguenza che i sostenitori della verifica non hanno forse considerato. Nonostante le rassicurazioni sulla tutela della privacy, molti (adulti) potrebbero legittimamente non sentirsi a loro agio nell’autenticarsi a un portale XXX con un sistema che prevede il riconoscimento delle proprie generalità. Non è da escludere che questi possano finire su altre destinazioni, al momento escluse dal blocco.

Pensare di fermare o limitare l’accesso al porno online mettendo un cancello a 48 siti è quantomeno presuntuoso. È sufficiente un rapida ricerca per trovare decine, anzi centinaia o migliaia di altri domini pronti ad accogliere i visitatori. Tra questi, meno conosciuti e dunque sfuggiti ai radar dell’autorità, potrebbero nascondersi piattaforme che offrono meno tutele sui contenuti pubblicati.

Tutto questo, senza considerare che l’autorità stessa è consapevole di come per aggirare il controllo sia sufficiente una VPN.

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Fonte: Repubblica
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Pubblicato il
31 ott 2025
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