Sorridi, sei su Amazon

Sorridi, sei su Amazon

Il motore di ricerca A9, gestito dal famoso negozio on-line americano Amazon, ha attivato un servizio di geolocalizzazione che mostra le foto di strade, vetrine e... passanti delle maggiori città statunitensi
Il motore di ricerca A9, gestito dal famoso negozio on-line americano Amazon, ha attivato un servizio di geolocalizzazione che mostra le foto di strade, vetrine e... passanti delle maggiori città statunitensi


San Francisco (USA) – A9 , il motore di ricerca creato da Amazon ha appena un anno di vita ma si prepara a dare filo da torcere ai numerosi competitori. La battaglia verrà combattuta sul fronte dei popolarissimi servizi di geolocalizzazione , considerati da molti osservatori internazionali come l’ultima frontiera del business online.

A9 ha così attivato ” Maps “, un interessante tecnologia che mescola il classico stradario interattivo con foto aggiornatissime che ritraggono palazzi, vetrine e siti d’interesse: le mappe prendono vita e diventano veri e propri “tour” su minibus digitali. Il tutto si appoggia al popolare Mapquest , basato su un software di proprietà di AOL .

Il servizio permette di vedere ambedue i lati delle strade selezionate: ad esempio, è possibile osservare le vetrine di Rodeo Drive, a Beverly Hills, senza spostarsi dal proprio computer.

“Stiamo trasformando le mappe in cose meno astratte e più vicine al mondo reale”, ha affermato il CEO di A9, Udi Manber. “Col nostro servizio si vede esattamente dove si vuole andare”.

Per il momento i fotografi ingaggiati da Amazon hanno scattato oltre trentacinque milioni di foto , per un totale di 10 grandi città completamente esplorabili. Organizzate in blocchi, le foto vengono consultate attraverso una semplice applicazione che permette di scorrere da una vetrina all’altra, da un incrocio all’altro.

A9 Maps ha immediatamente scatenato alcune polemiche riguardo alla tutela della privacy: esplorandone i servizi si nota con facilità che i volti e le sembianze dei passanti talvolta immortalati sono perfettamente riconoscibili . Non solo: i cosiddetti “obiettivi sensibili” per i fini della sicurezza non sembrano assolutamente oscurati.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
22 ago 2005
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