Roma – Youkioske.com si proponeva ai cittadini della Rete come la più rifornita edicola del mondo: pubblicazioni, riviste e quotidiani di ogni paese venivano messi a disposizione gratuitamente, in formato pdf. Le autorità spagnole hanno condannato i suoi amministratori a 6 anni di carcere: il nuovo corso della proprietà intellettuale determinato dal recente aggiornamento del quadro normativo non ammette che la pirateria possa competere con il versante legale delle proposte degli editori.
YouKioske, sito che risiedeva su server canadesi registrato da un’azienda con sede in Belize, era stato chiuso nel 2012 dopo oltre tre anni di attività : aveva l’ambizione di posizionarsi come un punto di riferimento globale per l’informazione, offrendo oltre 17mila pubblicazioni digitalizzate rappresentative del sistema mediatico cartaceo di Spagna, Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Portogallo, Russia e Olanda. I suoi amministratori, cittadini spagnoli, erano stati tratti in arresto e poi rilasciati in attesa del processo.
I giudici della Audiencia Nacional , chiamati a confrontarsi con il caso, hanno rilevato ora gli elementi determinanti per la condanna di due dei tre imputati, David González Hernández e Raúl Antonio Luque: avrebbero consapevolmente agito contro la legge, pubblicando contenuti senza autorizzazione da parte degli aventi diritto, negando ogni rimozione a seguito delle segnalazioni e concorrendo direttamente con le loro attività , il tutto per un accertato scopo di lucro . Il terzo soggetto fermato, Óscar González Hernández, è stato assolto.
Si è potuto dimostrare che i due avessero raggranellato un guadagno pari a 196.280 a mezzo advertising, la somma che i due cittadini dovranno rimborsare agli editori danneggiati dalle attività di YouKioske. La sentenza, formulata sulla base della nuova legge che aggiorna il regime spagnolo di tutela della proprietà intellettuale, condanna David González Hernández e Raúl Antonio Luque a 3 anni di carcere ciascuno per associazione a delinquere e a 3 anni di carcere ciascuno per violazione della proprietà intellettuale , aggravata dal consistente danno economico inferto agli editori per mezzo della comunicazione al pubblico di opere protette, stimato in 3,7 milioni di euro. Ai due cittadini spagnoli, inoltre, sarà proibito per cinque anni intrattenere qualsiasi attività che abbia a che fare con la gestione di siti web.
Gli editori festeggiano la sentenza più severa finora calata su cittadini spagnoli per violazione della proprietà intellettuale, la prima sentenza amministrata sulla base del nuovo quadro normativo instaurato dalla stessa legge che impone agli aggregatori di notizie il versamento di un contributo per i contenuti indicizzati e presentati con piccole anteprime. Gli editori si augurano che la condanna dei due amministratori sia deterrente nella sua esemplarità, che sappia mostrare a tutti “le conseguenze in cui si può incorrere con la violazione del diritto d’autore”.
Gaia Bottà
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Boicottaggio
Ascolto prevalentemente musica classica per cui la riproduzione deve essere perfetta.Premesso questo c'è un modo molto antico per "castigare" queste aziende, associazioni e persone BOICOTTARE i loro prodotti se non vendono finiranno veramente sotto i ponti compresa la loro associazione. Nel giro di un trimestre, al massimo due con i conti in rosso scenderanno a più miti consigli. Francescini basta non votarlo al prossimo giro.Saluti a tutti Piero -
Ma va là...
Ora che siamo l'UE, i falchi, con un solo colpo, possono lucrare immense fortune, mentre prima ogni stato faceva a modo suo e lucrare costava più fatica, molte bustarelle e qualche volta esiti scarsi.Sempre peggio. -
Ma se lo facciano sulle loro opere
Ma se lo facciano sulle loro opere l'equo compenso.Compri un cd musicale? E ti paghi l'equo compenso per il tuo diritto di fare una (UNA!) copia di backup. Oppure così non riescono a rubare abbastanza soldi da portare in Svizzera quelli della SIAE?-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 10 marzo 2015 19.45----------------------------------------------------------- -
ora sono curioso
di vedere le peggio XXXXXte che il sig. francerchini mettera in piedi per tutelare la sia che difende i poooooveri autori che muoiono di freddo sotto i ponti.-
Re: ora sono curioso
e che gli frega a lui degli autori?A lui premono gli editori. -
Re: ora sono curioso
- Scritto da: ...
di vedere le peggio XXXXXte che il sig.
francerchini mettera in piedi per tutelare la sia
che difende i poooooveri autori che muoiono di
freddo sotto i
ponti.Sotto i ponti svizzeri, non dimenticarlo. :D
-
-
...
Ma quale "se", ma quale "ma"...[img]http://www.scottsdaledomesticviolencedefense.com/images/Threatening-Inimidating.jpg[/img]O è una copia legittima o è una copia pirata, e NESSUNA COPIA PIRATA può essere legale! Chi afferma il contrario è solo un bambino capriccioso, chiaro? E se siete bambini capricciosi preparatevi ad essere sculacciati e messi in castigo, chiaro? @^-
Re: ...
- Scritto da: Pianeta Video
Ma quale "se", ma quale "ma"...
[img]http://www.scottsdaledomesticviolencedefense.
O è una copia legittima o è una copia pirata, e
NESSUNA COPIA PIRATA può essere legale! Chi
afferma il contrario è solo un bambino
capriccioso, chiaro? E se siete bambini
capricciosi preparatevi ad essere sculacciati e
messi in castigo, chiaro?
@^che noioso che sei. Ma leguleio, invece di importunare i normali avventori di qeusto portale, perche non lo scatenano contro di te? ah, gia, cane non mangia cane, siete funzionali al flame contro quelli normali, se "flammate" l'uno contro l'altro poi il T-1000 non vi coccola piu', eh gia'! -
Re: ...
- Scritto da: Pianeta Video
Ma quale "se", ma quale "ma"...
[img]http://www.scottsdaledomesticviolencedefense.
O è una copia legittima o è una copia pirata, e
NESSUNA COPIA PIRATA può essere legale! Chi
afferma il contrario è solo un bambino
capriccioso, chiaro? E se siete bambini
capricciosi preparatevi ad essere sculacciati e
messi in castigo, chiaro?
@^Piu' mi mettono tasse senza senso, piu' mi sento in dovere di rientrare di quei soldi. Ergo: downloads senza SE e senza MA-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 10 marzo 2015 15.34-----------------------------------------------------------
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Anche il DNA...
...tecnicamente parlando si configura come un supporto in grado di memorizzare dati in forma digitale, quindi è giusto secondo me far pagare una tassa esistenziale a tutti gli esseri umani, anzi meglio ancora a tutti gli esseri viventi.-
Re: Anche il DNA...
...tecnicamente parlando si configura come un
supporto in grado di memorizzare dati in forma
digitale, quindi è giusto secondo me far pagare
una tassa esistenziale a tutti gli esseri umani,
anzi meglio ancora a tutti gli esseri
viventi.Ci vuole un ddl, un commento su PI non basta.-
Re: Anche il DNA...
Infatti occorre sensibilizzare su questi temi la politica(erano anni che volevo scrivere questa frase fatta : - )).-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 10 marzo 2015 14.52-----------------------------------------------------------
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Re: Anche il DNA...
Molto ma molto peggio, se ascolti una canzone poi te la ricordi.. il tuo cervello stesso è un supporto di memoria usato per effettuare una copia provata (decisamente privata) di quella canzone.Quindi tutti quelli dotati di cervello devono pagare l'equo compenso (vediamo chi non si presenta)
-
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tamburi' ma che scrivi?
< Un'esclusione che peraltro sembra lasciare scoperta la normativa italiana, che stabilisce che il cosiddetto compenso per copia privata venga pagato anche quando ad acquistare uno smartphone, un tablet, un PC o un qualsiasi supporto di memorizzazione sia un professionista o una persona giuridica.
dove l'hai letta? guarda c'e' il rimborso da anni http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=3700.1100.0104&link_page=MusicaMFV_CopiaPrivataRimborsi.htmRESTA INTESO che e' tutta un idiozia, che la siae ci campa grassa e un sacco di gente evita di interpicarsi in questo delirio burocratico..-
Re: tamburi' ma che scrivi?
< Un'esclusione che peraltro sembra lasciare
scoperta la normativa italiana, che stabilisce
che il cosiddetto compenso per copia privata
venga pagato anche quando ad acquistare uno
smartphone, un tablet, un PC o un qualsiasi
supporto di memorizzazione sia un professionista
o una persona giuridica.
dove l'hai letta? guarda c'e' il rimborso da anni
http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=37Dunque, c'è il rimborso, ma non ci giurerei che sia per <B
tutti </B
i supporti, lo stesso sito della SIAE è piuttosto confuso sul punto (volutamente?).Non ci sono dubbi su CD e DVD vergini, così come su HD: questi possono essere usati in ambito professionale per archiviazione o per produzione, e quindi sono esentati dal pagamento dell'equo compenso. Ma uno smartphone? Quando mai verrà usato in ambito professionale, o meglio: quando mai verrà usato esclusivamente in ambito professionale? Una volta nelle mani di una persona, sono utilizzati come se fossero oggetti propri.
RESTA INTESO che e' tutta un idiozia, che la siae
ci campa grassa e un sacco di gente evita di
interpicarsi in questo delirio
burocratico..Bello "interpicarsi": è un innesto fra inerpicarsi e interporsi. :)-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 10 marzo 2015 13.28------------------------------------------------------------
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
< Un'esclusione che peraltro sembra
lasciare
scoperta la normativa italiana, che
stabilisce
che il cosiddetto compenso per copia privata
venga pagato anche quando ad acquistare uno
smartphone, un tablet, un PC o un qualsiasi
supporto di memorizzazione sia un
professionista
o una persona giuridica.
dove l'hai letta? guarda c'e' il rimborso da
anni
http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=37
Dunque, c'è il rimborso, ma non ci giurerei che
sia per <B
tutti </B
i supporti,
lo stesso sito della SIAE è piuttosto confuso sul
punto
(volutamente?).
Non ci sono dubbi su CD e DVD vergini, così come
su HD: questi possono essere usati in ambito
professionale per archiviazione o per produzione,
e quindi sono esentati dal pagamento dell'equo
compenso. "esentati"? nooo sarebbe troppo semplice... sono rimborsi da chiedere -per favore- indietro al gabelliere
Ma uno smartphone? Quando mai verrà
usato in ambito professionale, o meglio: quando
mai verrà usato esclusivamente in ambito
professionale? Una volta nelle mani di una
persona, sono utilizzati come se fossero oggetti
propri.beh che fai legu? chiedi a me di interpretare una cosa che gia' non ha senso dall'inizio? :) la domanda se l'azzeccagarbugli considera lo smartphone come meritevole di rimborso, non me la pongo neanche.Cmq sarebbe interessante sapere qual'e' la % di rimborsi che vengono effettivamente pagati rispetto alla mole (stimata) di gente che potrebbe chiederlo...
RESTA INTESO che e' tutta un idiozia, che la
siae
ci campa grassa e un sacco di gente evita di
interpicarsi in questo delirio
burocratico..
Bello "interpicarsi": è un innesto fra
inerpicarsi e interporsi.
:)oppure inerpicarsi su Moratti :P-
Re: tamburi' ma che scrivi?
Dunque, c'è il rimborso, ma non ci giurerei che
sia per <B
tutti </B
i supporti,
lo stesso sito della SIAE è piuttosto confuso
sul
punto
(volutamente?).
Non ci sono dubbi su CD e DVD vergini, così come
su HD: questi possono essere usati in ambito
professionale per archiviazione o per
produzione,
e quindi sono esentati dal pagamento dell'equo
compenso.
"esentati"? nooo sarebbe troppo semplice... sono
rimborsi da chiedere -per favore- indietro al
gabelliereLa differenza mi sfugge.
Ma uno smartphone? Quando mai verrà
usato in ambito professionale, o meglio: quando
mai verrà usato esclusivamente in ambito
professionale? Una volta nelle mani di una
persona, sono utilizzati come se fossero oggetti
propri.
beh che fai legu? chiedi a me di interpretare una
cosa che gia' non ha senso dall'inizio? :) Magari Tamburrino, per la prima volta da quando scrive un articolo su PI, l'ha detta giusta.-
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
Dunque, c'è il rimborso, ma non ci
giurerei
che
sia per <B
tutti </B
i
supporti,
lo stesso sito della SIAE è piuttosto
confuso
sul
punto
(volutamente?).
Non ci sono dubbi su CD e DVD vergini,
così
come
su HD: questi possono essere usati in
ambito
professionale per archiviazione o per
produzione,
e quindi sono esentati dal pagamento
dell'equo
compenso.
"esentati"? nooo sarebbe troppo semplice...
sono
rimborsi da chiedere -per favore- indietro al
gabelliere
La differenza mi sfugge.gia', come il sighificato di "proprio" in "internet in corea del nord proprio non esiste", si ssi.
Ma uno smartphone? Quando mai verrà
usato in ambito professionale, o
meglio:
quando
mai verrà usato esclusivamente in ambito
professionale? Una volta nelle mani di
una
persona, sono utilizzati come se
fossero
oggetti
propri.
beh che fai legu? chiedi a me di
interpretare
una
cosa che gia' non ha senso dall'inizio? :)
Magari Tamburrino, per la prima volta da quando
scrive un articolo su PI, l'ha detta
giusta. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
Magari Tamburrino, per la prima volta da quando
scrive un articolo su PI, l'ha detta
giusta.BE ADESSO NON METTERTI A SPARARE XXXXXXX! -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
Magari Tamburrino, per la prima volta da quando
scrive un articolo su PI, l'ha detta
giusta.ADESSO NON METTERTI A SPARARE XXXXXXX! questa finisce insieme a "internet in corea del nord proprio non esiste"... ah no ti sei parato il qlo con "magari".... astuto. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
Dunque, c'è il rimborso, ma non ci
giurerei
che
sia per <B
tutti </B
i
supporti,
lo stesso sito della SIAE è piuttosto
confuso
sul
punto
(volutamente?).
Non ci sono dubbi su CD e DVD vergini,
così
come
su HD: questi possono essere usati in
ambito
professionale per archiviazione o per
produzione,
e quindi sono esentati dal pagamento
dell'equo
compenso.
"esentati"? nooo sarebbe troppo semplice...
sono
rimborsi da chiedere -per favore- indietro al
gabelliere
La differenza mi sfugge.La differenza è che non puoi NON pagare. PRIMA paghi e POI chiedi i soldi indietro. Insomma, è il solito comportamento prevaricatore dello Stato. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
"esentati"? nooo sarebbe troppo semplice...
sono
rimborsi da chiedere -per favore- indietro
al
gabelliere
La differenza mi sfugge.
La differenza è che non puoi NON pagare. PRIMA
paghi e POI chiedi i soldi indietro. Insomma, è
il solito comportamento prevaricatore dello
Stato.Allora a prevaricare sono tutti quei Paesi, e sono molti, che hanno l'IVA. Gli imprenditori la pagano come tutti, ma poi vanno in credito IVA.Fossero questi, i problemi... -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
"esentati"? nooo sarebbe troppo
semplice...
sono
rimborsi da chiedere -per favore-
indietro
al
gabelliere
La differenza mi sfugge.
La differenza è che non puoi NON pagare.
PRIMA
paghi e POI chiedi i soldi indietro.
Insomma,
è
il solito comportamento prevaricatore dello
Stato.
Allora a prevaricare sono tutti quei Paesi, e
sono molti, che hanno l'IVA. Gli imprenditori la
pagano come tutti, ma poi vanno in credito
IVA.
Fossero questi, i problemi...A parte che esiste un meccanismo di non imponibilità che evidentemente non conosci (art. 8 lettera C del DPR 633/72) quindi già non sai di cosa parli, non ti rendi conto che questo è un GROSSO problema: il comportamento prevaricatore consiste nel richiedere pagamenti IMMEDIATI e ottenere RIMBORSI dilazionati, dietro presentazione di una corposa quanto inutile e costosa documentazione, nonché di garanzie!Chi li anticipa i soldi all'imprenditore? Le banche forse? E a quali costi? Hai qualche altra barzelletta da raccontare?Vabbè pazienza. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Non arrampicarti sui vetri.Far pagare a tutti ed aspettare le richieste di rimborso è lo stesso atteggiamento "furbo" di quei comuni che mettono l'autovelox senza segnalarlo, per poi ovviamente rimborsare quelli che faranno ricorso, sapendo bene che saranno solo una % rispetto ai multati. E la differenza resta a loro.Se tu hai tempo da buttare con richieste di rimborsi di importi non dovuti, buon per te. Molto meglio non darli prima per doverli richiedere indietro dopo -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Allora visto che per te non è un problema, anticipami mille euro. Te li rendo appena mi fai domanda di rimborso :D :D :D -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Allora a prevaricare sono tutti quei Paesi, e
sono molti, che hanno l'IVA. Gli imprenditori la
pagano come tutti, ma poi vanno in credito
IVA.La differenza è che il credito o debito di IVA avviene nei confronti dello stato mentre nel caso dell'equo compenso avviene nei confronti di un ente privato(!) che per concederti il rimborso pone condizioni tipo: (copio /incollo dal link che pongo sotto)...si impegni a consentire alla SIAE lesercizio dellattività di controllo sulla corretta utilizzazione, per fini diversi dalla copia privata, dei prodotti per i quali richiede il rimborso del compenso per copia privata...In pratica autorizzandi SIAE a dire "noi possiamo venire a guardare in tutti i vostri sistemi senza necessità di mandato e senza obbligo di riservatezza dei vostri dati"Il link:http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=3700.1100.0104&link_page=MusicaMFV_CopiaPrivataRimborsi.htm
Fossero questi, i problemi...Sono anche questi i problemi -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Allora a prevaricare sono tutti quei Paesi, e
sono molti, che hanno l'IVA. Gli imprenditori la
pagano come tutti, ma poi vanno in credito
IVA.
La differenza è che il credito o debito di IVA
avviene nei confronti dello stato mentre nel caso
dell'equo compenso avviene nei confronti di un
ente privato(!) La SIAE non è un ente privato. È un ente pubblico a base associativa. http://tinyurl.com/kexmweg
che per concederti il rimborso
pone condizioni tipo: (copio /incollo dal link
che pongo
sotto)
...si impegni a consentire alla SIAE lesercizio
dellattività di controllo sulla corretta
utilizzazione, per fini diversi dalla copia
privata, dei prodotti per i quali richiede il
rimborso del compenso per copia
privata...Chi non ha nulla da nascondere pone la firma. Leggi: chi non fa il furbo e usa i supporti per le proprie copie.
In pratica autorizzandi SIAE a dire "noi possiamo
venire a guardare in tutti i vostri sistemi senza
necessità di mandato e senza obbligo di
riservatezza dei vostri
dati"Lo possono fare già oggi, nei locali in cui si ascolta musica:http://www.lanazione.it/massa_carrara/cronaca/2014/03/26/1044314-massa-carrara-aldo-dj-sequestro-cd-pirata-multa-finanza.shtmlhttps://laetitiatassinari.wordpress.com/2010/03/25/blitz-in-una-videoteca-versiliese-ispettori-della-siae-e-agenti-della-polizia-postale-sequestrano-100-dvd-illegalmente-a-noleggio/Firmando gli si dà l'acXXXXX anche ad uno spazio privato, ma il concetto di base non cambia: la SIAE ha da tempo funzioni ispettive.
Il link:
http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=37
Fossero questi, i problemi...
Sono anche questi i problemiSe mi mostri che la procedura per il rimborso dell'equo compenso, clessidra alla mano, è più lunga di quella per il rimborso dell'IVA, mi convinci.Diversamente è l'ennesimo attacco alla SIAE fatto giusto perché la SIAE è antipatica, ne ho sentite a migliaia di lamentazioni come questa. C'è stato anche chi l'ha attaccata perché il direttore generale ha un cece sul naso. Cosa cambia, con attacchi di questo livello, proprio non lo so. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
Allora a prevaricare sono tutti quei
Paesi,
e
sono molti, che hanno l'IVA. Gli
imprenditori
la
pagano come tutti, ma poi vanno in
credito
IVA.
La differenza è che il credito o debito di
IVA
avviene nei confronti dello stato mentre nel
caso
dell'equo compenso avviene nei confronti di
un
ente privato(!)
La SIAE non è un ente privato. È un ente
pubblico a base associativa.
http://tinyurl.com/kexmweg
Che vuol dire che i dirigenti sono nominati dai ministeri ma hanno propria personalità giuridica, proprio patrimonio e proprio personale dipendente, il quale è sottoposto al rapporto d'impiego di diritto privato.In pratica sono pubblici quando pare a loro e si comportano da privati.
che per concederti il rimborso
pone condizioni tipo: (copio /incollo dal
link
che pongo
sotto)
...si impegni a consentire alla SIAE
lesercizio
dellattività di controllo sulla corretta
utilizzazione, per fini diversi dalla copia
privata, dei prodotti per i quali richiede
il
rimborso del compenso per copia
privata...
Chi non ha nulla da nascondere pone la firma.
Leggi: chi non fa il furbo e usa i supporti per
le proprie copie.
Quindi studi di avvocati firmano e consentono l'acXXXXX ai computer con gli archivi al completo, studi medici consentono l'acXXXXX alle cartelle mediche dei pazienti perché potrebbero nascondere chissà cosa, aziende che hanno segreti industriali firmeranno senza problemi. Devo continuare?
In pratica autorizzandi SIAE a dire "noi
possiamo
venire a guardare in tutti i vostri sistemi
senza
necessità di mandato e senza obbligo di
riservatezza dei vostri
dati"
Lo possono fare già oggi, nei locali in cui si
ascolta
musica:
http://www.lanazione.it/massa_carrara/cronaca/2014
https://laetitiatassinari.wordpress.com/2010/03/25
Firmando gli si dà l'acXXXXX anche ad uno spazio
privato, ma il concetto di base non cambia: la
SIAE ha da tempo funzioni
ispettive.Nelle aziende che fanno uso di qualsivoglia cosa sia protetto dal diritto d'autore. E negli altri campi, come quelli che ho posto come esempio?
Il link:
http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=37
Fossero questi, i problemi...
Sono anche questi i problemi
Se mi mostri che la procedura per il rimborso
dell'equo compenso, clessidra alla mano, è più
lunga di quella per il rimborso dell'IVA, mi
convinci.La procedura del rimborso IVA la faccio trimestralmente, e al massimo è sottoposta a verifica da parte dell'agenzia delle entrate.Nel caso del rimborso è richiesta l'accettazione da parte della SIAE previa accettazione totale delle condizioni da loro poste. E non è detto che sia accettata.
Diversamente è l'ennesimo attacco alla SIAE fatto
giusto perché la SIAE è antipatica, ne ho sentite
a migliaia di lamentazioni come questa. C'è stato
anche chi l'ha attaccata perché il direttore
generale ha un cece sul naso.
Il fatto che le SIAE mi sia antipatica non cambia il fatto che pongano condizioni unilateralmente e solo loro sono giudici delle loro azioni.
Cosa cambia, con attacchi di questo livello,
proprio non lo
so.Purtroppo non cambia nulla, ma almeno lasciami lo sfogo verbale. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
La SIAE non è un ente privato. È un ente
pubblico a base associativa.
http://tinyurl.com/kexmweg
Che vuol dire che i dirigenti sono nominati dai
ministeri ma hanno propria personalità giuridica,
proprio patrimonio e proprio personale
dipendente, il quale è sottoposto al rapporto
d'impiego di diritto
privato.
In pratica sono pubblici quando pare a loro e si
comportano da
privati.Ed è una buona ragione per dire bugie e sostenere qui su PI che è un "ente privato"?Sono due cose diverse, inutile gettare fumo negli occhi ai lettori.
Firmando gli si dà l'acXXXXX anche ad uno
spazio
privato, ma il concetto di base non cambia:
la
SIAE ha da tempo funzioni
ispettive.
Nelle aziende che fanno uso di qualsivoglia cosa
sia protetto dal diritto d'autore. E negli altri
campi, come quelli che ho posto come
esempio?Uguale.Adesso la SIAE diventa un ispettore cattivo quando va in uno studio medico, ma è un ispettore buono se va in una discoteca? La funzione è la stessa.
Sono anche questi i problemi
Se mi mostri che la procedura per il rimborso
dell'equo compenso, clessidra alla mano, è
più
lunga di quella per il rimborso dell'IVA, mi
convinci.
La procedura del rimborso IVA la faccio
trimestralmente, e al massimo è sottoposta a
verifica da parte dell'agenzia delle
entrate.Vedi? Ispezioni pure lì. E perdita di tempo.Chi non vuole complicazioni burocratiche si trasferisca in uno di quei Paesi in cui non ci sono le tasse: ad esempio gli Emirati Arabi Uniti.
Nel caso del rimborso è richiesta l'accettazione
da parte della SIAE previa accettazione totale
delle condizioni da loro poste. E non è detto che
sia
accettata.Questa valutazione esula dal discorso che stavamo facendo, che è sull'equo compenso e su alcuni supporti che forse non sono coperti dall'esenzione, e spetta solo al privato.
Il fatto che le SIAE mi sia antipatica non cambia
il fatto che pongano condizioni unilateralmente e
solo loro sono giudici delle loro
azioni.No, anche l'agenzia delle entrate pone condizioni unilateralmente, e anche il parlamento quando vara nuove tasse e imposte. Non c'è alcuna differenza, a parte la già citata antipatia per la SIAE.
Cosa cambia, con attacchi di questo livello,
proprio non lo
so.
Purtroppo non cambia nulla, ma almeno lasciami lo
sfogo
verbale.Lo sfogo sì. Le bugie no, non te le lascio. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
La SIAE non è un ente privato. È
un
ente
pubblico a base associativa.
http://tinyurl.com/kexmweg
Che vuol dire che i dirigenti sono nominati
dai
ministeri ma hanno propria personalità
giuridica,
proprio patrimonio e proprio personale
dipendente, il quale è sottoposto al rapporto
d'impiego di diritto
privato.
In pratica sono pubblici quando pare a loro
e
si
comportano da
privati.
Ed è una buona ragione per dire bugie e sostenere
qui su PI che è un "ente
privato"?
Sono due cose diverse, inutile gettare fumo negli
occhi ai
lettori.Se ti piace la retorica, non ho sostenuto che fosse ente privato, l'ho solo affermato, erroneamente ma semplicemente affermato.
Firmando gli si dà l'acXXXXX anche ad
uno
spazio
privato, ma il concetto di base non
cambia:
la
SIAE ha da tempo funzioni
ispettive.
Nelle aziende che fanno uso di qualsivoglia
cosa
sia protetto dal diritto d'autore. E negli
altri
campi, come quelli che ho posto come
esempio?
Uguale.
Adesso la SIAE diventa un ispettore cattivo
quando va in uno studio medico, ma è un ispettore
buono se va in una discoteca? La funzione è la
stessa.No, diventa cattivo nel momento stesso in cui vuole accedere a informazioni non attinenti ai loro compiti istituzionali: accedere alle cartelle mediche dei pazienti dovrebbe esulare dai loro compiti ma visto che sono loro a decidere possono fare cosa pare a loro.Tra parentesi, non mi hai risposto sulla parte relativa agli avvocati, curioso.
Sono anche questi i problemi
Se mi mostri che la procedura per il
rimborso
dell'equo compenso, clessidra alla
mano,
è
più
lunga di quella per il rimborso
dell'IVA,
mi
convinci.
La procedura del rimborso IVA la faccio
trimestralmente, e al massimo è sottoposta a
verifica da parte dell'agenzia delle
entrate.
Vedi? Ispezioni pure lì. E perdita di tempo.
Chi non vuole complicazioni burocratiche si
trasferisca in uno di quei Paesi in cui non ci
sono le tasse: ad esempio gli Emirati Arabi
Uniti.Siamo sempre lì, l'agenzia delle entrate accede ai dati fiscali, compito a loro demandato, il tempo di accedere a fatture e dati fiscali ed è finito. la SIAE può accedere a TUTTI i dati: fiscali, commerciali, comunicazioni semplici e semplici foglietti. Anche ai cellulari aziendali con magari un controllo alle foto, così alla ricerca di foto osé.
Nel caso del rimborso è richiesta
l'accettazione
da parte della SIAE previa accettazione
totale
delle condizioni da loro poste. E non è
detto
che
sia
accettata.
Questa valutazione esula dal discorso che stavamo
facendo, che è sull'equo compenso e su alcuni
supporti che forse non sono coperti
dall'esenzione, e spetta solo al
privato.No! Non esula affatto perché stiamo parlando di rimborsi sull'equo compenso. Questo è possibile SOLO alle aziende o agli enti pubblici. Ed è subordinata alla volontà della SIAE di concedere il rimborso.
Il fatto che le SIAE mi sia antipatica non
cambia
il fatto che pongano condizioni
unilateralmente
e
solo loro sono giudici delle loro
azioni.
No, anche l'agenzia delle entrate pone condizioni
unilateralmente, e anche il parlamento quando
vara nuove tasse e imposte. Non c'è alcuna
differenza, a parte la già citata antipatia per
la
SIAE.O si che c'è visto che il parlamento è eletto e dovrebbe fare gli interessi dei cittadini, l'agenzia delle entrate, su mandato delle istituzioni idem, raccogliendo le tasse per conto dello stato. La SIAE incassa a uso e consumo ESCLUSIVO dei suoi associati.
Cosa cambia, con attacchi di questo
livello,
proprio non lo
so.
Purtroppo non cambia nulla, ma almeno
lasciami
lo
sfogo
verbale.
Lo sfogo sì. Le bugie no, non te le lascio.allora fai attenzione anche a ciò che dici, anche le tue, se non sono bugie sono leggere omissioni che stravolgono il discorso. Chiamasi anche retorica. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Ed è una buona ragione per dire bugie e
sostenere
qui su PI che è un "ente
privato"?
Sono due cose diverse, inutile gettare fumo
negli
occhi ai
lettori.
Se ti piace la retorica, non ho sostenuto che
fosse ente privato, l'ho solo affermato,
erroneamente ma semplicemente
affermato.Ah, guarda, un minuscolo errore di distrazione come tanti altri! "Quello svampito mi è venuto addosso all'incrocio... ah dimenticavo, c'era anche un semaforo, ed era verde per lui".Capito l'antifona? Posso spiegarla ancora più facile, se vuoi.
Nelle aziende che fanno uso di
qualsivoglia
cosa
sia protetto dal diritto d'autore. E
negli
altri
campi, come quelli che ho posto come
esempio?
Uguale.
Adesso la SIAE diventa un ispettore cattivo
quando va in uno studio medico, ma è un
ispettore
buono se va in una discoteca? La funzione è
la
stessa.
No, diventa cattivo nel momento stesso in cui
vuole accedere a informazioni non attinenti ai
loro compiti istituzionali: accedere alle
cartelle mediche dei pazienti dovrebbe esulare
dai loro compiti ma visto che sono loro a
decidere possono fare cosa pare a
loro.Attenzione: accedono a cartelle mediche se sono su supporti come CD/DVD e hard disk. Non chiederebbero mai di accedere a quelle su carta, quello sì, un compito che esula dalla loro funzione.Gli ispettori SIAE sono pubblici ufficiali, hanno il segreto d'ufficio esattamente come Guardia di finanza e Agenzia delle entrate. Può capitare che spifferino segreti appresi sul posto di lavoro esattamente come può capitare con tutte le forze di polizia.
Tra parentesi, non mi hai risposto sulla parte
relativa agli avvocati,
curioso.Ho scritto: "È uguale". Vale per tutte le categorie citate.
La procedura del rimborso IVA la faccio
trimestralmente, e al massimo è
sottoposta
a
verifica da parte dell'agenzia delle
entrate.
Vedi? Ispezioni pure lì. E perdita di tempo.
Chi non vuole complicazioni burocratiche si
trasferisca in uno di quei Paesi in cui non
ci
sono le tasse: ad esempio gli Emirati Arabi
Uniti.
Siamo sempre lì, l'agenzia delle entrate accede
ai dati fiscali, compito a loro demandato, il
tempo di accedere a fatture e dati fiscali ed è
finito. la SIAE può accedere a TUTTI i dati:
fiscali, commerciali, comunicazioni semplici e
semplici foglietti. La SIAE controlla che non ci siano file mp3 e .mov sui supporti indicati. E soprattutto, che i supporti indicati acquistati siano ancora lì, che cioè qualcuno non li abbia rivenduti lucrando sulla differenza.Figurati se hanno il tempo per leggere cosa si trova scritto sui numerosi file.
Anche ai cellulari aziendali
con magari un controllo alle foto, così alla
ricerca di foto
osé.Ancora nessuno ha risposto al punto: se l'esenzione per uso professionale dell'equo compenso riguarda anche cellulari con memoria, i cosiddetti smartphone (i dumbphone sono esentati). È una fattispecie un po' particolare.
Questa valutazione esula dal discorso che
stavamo
facendo, che è sull'equo compenso e su alcuni
supporti che forse non sono coperti
dall'esenzione, e spetta solo al
privato.
No! Non esula affatto perché stiamo parlando di
rimborsi sull'equo compenso. Questo è possibile
SOLO alle aziende o agli enti pubblici. Ed è
subordinata alla volontà della SIAE di concedere
il
rimborso.Ma cosa stai dicendo?!?Ma hai letto il link che ha fornito bubba?http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=3700.1100.0104&link_page=MusicaMFV_CopiaPrivataRimborsi.htmNon è subordinata a nessuna volontà: la SIAE verifica che i requisiti siano soddisfatti e applica una legge di Stato.
No, anche l'agenzia delle entrate pone
condizioni
unilateralmente, e anche il parlamento quando
vara nuove tasse e imposte. Non c'è alcuna
differenza, a parte la già citata antipatia
per
la
SIAE.
O si che c'è visto che il parlamento è eletto e
dovrebbe fare gli interessi dei cittadini,Dei cittadini che pagano le tasse, specifichiamo bene.Autori, registi e produttori cinematografici le pagano. Chi scarica col peer to peer no, la tassa su 0 è 0. Indovina a chi si rivolgono gli sforzi del parlamento?
l'agenzia delle entrate, su mandato delle
istituzioni idem, raccogliendo le tasse per conto
dello stato. La SIAE incassa a uso e consumo
ESCLUSIVO dei suoi
associati.Se quei soldi li incassasse lo Stato per redistribuirli agli autori orienteresti i tuoi attacchi contro lo Stato, non cambia di una virgola.Il punto del contendere non è la SIAE, è solo una tassa che non piace, e su cui ci si inventa le sette piaghe d'Egitto ai fini di delegittimarla.L'equo compenso esiste dal 1992, Punto Informatico solo dal 1998. Prova a ipotizzare chi la spunta.
Purtroppo non cambia nulla, ma almeno
lasciami
lo
sfogo
verbale.
Lo sfogo sì. Le bugie no, non te le lascio.
allora fai attenzione anche a ciò che dici, anche
le tue, se non sono bugie sono leggere omissioni
che stravolgono il discorso. Chiamasi anche
retorica.Quale figura retorica avrei utilizzato? Sentiamo. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Se ti piace la retorica, non ho sostenuto che
fosse ente privato, l'ho solo affermato,
erroneamente ma semplicemente
affermato.
Ah, guarda, un minuscolo errore di distrazione
come tanti altri! "Quello svampito mi è venuto
addosso all'incrocio... ah dimenticavo, c'era
anche un semaforo, ed era verde per
lui".
Capito l'antifona? Posso spiegarla ancora più
facile, se
vuoi.Citami in tribunale, allora. Non arriva neanche al rinvio a giudizio.
Nelle aziende che fanno uso di
qualsivoglia
cosa
sia protetto dal diritto d'autore.
E
negli
altri
campi, come quelli che ho posto
come
esempio?
Uguale.
Adesso la SIAE diventa un ispettore
cattivo
quando va in uno studio medico, ma è un
ispettore
buono se va in una discoteca? La
funzione
è
la
stessa.
No, diventa cattivo nel momento stesso in cui
vuole accedere a informazioni non attinenti
ai
loro compiti istituzionali: accedere alle
cartelle mediche dei pazienti dovrebbe
esulare
dai loro compiti ma visto che sono loro a
decidere possono fare cosa pare a
loro.
Attenzione: accedono a cartelle mediche se sono
su supporti come CD/DVD e hard disk. Non
chiederebbero mai di accedere a quelle su carta,
quello sì, un compito che esula dalla loro
funzione.Una cartella medica su CD rom è normale amministrazione. O il risultato di esami medici su Hard Disk è un qualcosa di comune, ormai. E non dico solo esami del sangue ma radiografie (jpeg) o ecografie (filmati). Non parliamo poi di esami invasivi quali rettoscopie o cose del genere (anche quelli filmati)
Gli ispettori SIAE sono pubblici ufficiali, hanno
il segreto d'ufficio esattamente come Guardia di
finanza e Agenzia delle entrate. Può capitare che
spifferino segreti appresi sul posto di lavoro
esattamente come può capitare con tutte le forze
di
polizia.
Che siano pubblici ufficiali è fuor di dubbio. (Anche se per me discutibile). Che possano accedere SENZA MANDATO dell'autorità giudiziaria è un altro paio di maniche.
Tra parentesi, non mi hai risposto sulla
parte
relativa agli avvocati,
curioso.
Ho scritto: "È uguale". Vale per tutte le
categorie
citate.
La procedura del rimborso IVA la
faccio
trimestralmente, e al massimo è
sottoposta
a
verifica da parte dell'agenzia
delle
entrate.
Vedi? Ispezioni pure lì. E perdita di
tempo.
Chi non vuole complicazioni
burocratiche
si
trasferisca in uno di quei Paesi in cui
non
ci
sono le tasse: ad esempio gli Emirati
Arabi
Uniti.
Siamo sempre lì, l'agenzia delle entrate
accede
ai dati fiscali, compito a loro demandato, il
tempo di accedere a fatture e dati fiscali
ed
è
finito. la SIAE può accedere a TUTTI i dati:
fiscali, commerciali, comunicazioni semplici
e
semplici foglietti.
La SIAE controlla che non ci siano file mp3 e
.mov sui supporti indicati. E soprattutto, che i
supporti indicati acquistati siano ancora lì, che
cioè qualcuno non li abbia rivenduti lucrando
sulla
differenza.Quindi il file .mov chiamato "colonscopia Mario Rossi" è pertinente.O i CD consegnati agli utenti con i risultati di un qualsivoglia esame dovrà esserne documentata l'uscita dal magazzino.
Figurati se hanno il tempo per leggere cosa si
trova scritto sui numerosi file.
Anche ai cellulari aziendali
con magari un controllo alle foto, così alla
ricerca di foto
osé.
Ancora nessuno ha risposto al punto: se
l'esenzione per uso professionale dell'equo
compenso riguarda anche cellulari con memoria, i
cosiddetti smartphone (i dumbphone sono
esentati). È una fattispecie un po'
particolare.E allora vediamo di far uscire questa risposta.
Questa valutazione esula dal discorso
che
stavamo
facendo, che è sull'equo compenso e su
alcuni
supporti che forse non sono coperti
dall'esenzione, e spetta solo al
privato.
No! Non esula affatto perché stiamo parlando
di
rimborsi sull'equo compenso. Questo è
possibile
SOLO alle aziende o agli enti pubblici. Ed è
subordinata alla volontà della SIAE di
concedere
il
rimborso.
Ma cosa stai dicendo?!?
Ma hai letto il link che ha fornito bubba?
http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=37
Non è subordinata a nessuna volontà: la SIAE
verifica che i requisiti siano soddisfatti e
applica una legge di
Stato.
Primo: il link l'ho fornito io.Secondo: consentire agli ispettori l'attività di controllo presuppone che siano loro a decidere se e quando siano applicabili i rimborsi.
No, anche l'agenzia delle entrate pone
condizioni
unilateralmente, e anche il parlamento
quando
vara nuove tasse e imposte. Non c'è
alcuna
differenza, a parte la già citata
antipatia
per
la
SIAE.
O si che c'è visto che il parlamento è
eletto
e
dovrebbe fare gli interessi dei cittadini,
Dei cittadini che pagano le tasse, specifichiamo
bene.
Autori, registi e produttori cinematografici le
pagano. Chi scarica col peer to peer no, la tassa
su 0 è 0. Indovina a chi si rivolgono gli sforzi
del
parlamento?Nel frattempo fanno pagare anche me (nella presunzione di colpevolezza) anche se non scarico nulla.
l'agenzia delle entrate, su mandato delle
istituzioni idem, raccogliendo le tasse per
conto
dello stato. La SIAE incassa a uso e consumo
ESCLUSIVO dei suoi
associati.
Se quei soldi li incassasse lo Stato per
redistribuirli agli autori orienteresti i tuoi
attacchi contro lo Stato, non cambia di una
virgola.
Il punto del contendere non è la SIAE, è solo una
tassa che non piace, e su cui ci si inventa le
sette piaghe d'Egitto ai fini di
delegittimarla.Se vogliamo fare i pignoli non è una tassa. E non ho mai sentito un personaggio SIAE definirla tale
sfogo
verbale.
Lo sfogo sì. Le bugie no, non te le
lascio.
-
Re: tamburi' ma che scrivi?
Nel frattempo fanno pagare anche me (nella presunzione di colpevolezza)
anche se non scarico nulla.L'equo compenso non c'entra nulla con quello che tu ti scarichi o che non ti scarichi.
Se vogliamo fare i pignoli non è una tassa. E non ho mai sentito un
personaggio SIAE definirla taleE' una tassa. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Basta Pirateria
Nel frattempo fanno pagare anche me (nella
presunzione di colpevolezza)
anche se non
scarico
nulla.
L'equo compenso non c'entra nulla con quello che
tu ti scarichi o che non ti
scarichi.Infatti, è basata sulla presunzione di colpevolezza del fatto che io ci copi qualcosa protetto dal diritto d'autore.
Se vogliamo fare i pignoli non è una tassa.
E non ho mai sentito un
personaggio SIAE definirla tale
E' una tassa.Copio incollo dal link sotto:"L' equo compenso per la copia privata non è una tassa ma è l'equo compenso che va agli autori per la remunerazione del loro lavoro,..."Fonte: sito SIAEhttp://www.siae.it/edicola.asp?view=4&open_menu=yes&id_news=13922 -
Re: tamburi' ma che scrivi?
L'equo compenso non c'entra nulla con quello
che tu ti scarichi o che non ti scarichi.
Infatti, è basata sulla presunzione di
colpevolezza del fatto che io ci copi qualcosa
protetto dal diritto
d'autore.Colpevolezza di cosa?E' basata sul tuo diritto di eseguire una copia di backup di un'opera regolarmente acquistata.
E' una tassa.
Copio incollo dal link sotto:
"L' equo compenso per la copia privata non è una
tassa ma è l'equo compenso che va agli autori per
la remunerazione del loro
lavoro,..."
Fonte: sito SIAE
http://www.siae.it/edicola.asp?view=4&open_menu=yeQui non insisto. Ho dato un'occhiata anche alla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale pertinente e la parola "tassa" non è presente. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Basta Pirateria
L'equo compenso non c'entra nulla con
quello
che tu ti scarichi o che non ti scarichi.
Infatti, è basata sulla presunzione di
colpevolezza del fatto che io ci copi
qualcosa
protetto dal diritto
d'autore.
Colpevolezza di cosa?
E' basata sul tuo diritto di eseguire una copia
di backup di un'opera regolarmente
acquistata.Veramente è basata sulla possibilità che possa farci una copia. Non sul diritto di farla.
E' una tassa.
Copio incollo dal link sotto:
"L' equo compenso per la copia privata non è
una
tassa ma è l'equo compenso che va agli
autori
per
la remunerazione del loro
lavoro,..."
Fonte: sito SIAE
http://www.siae.it/edicola.asp?view=4&open_menu=ye
Qui non insisto. Ho dato un'occhiata anche alla
pubblicazione sulla gazzetta ufficiale pertinente
e la parola "tassa" non è
presente. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Capito l'antifona? Posso spiegarla ancora più
facile, se
vuoi.
Citami in tribunale, allora. Non arriva neanche
al rinvio a
giudizio.Dire che la SIAE è un ente privato è una bugia, e una bugia tutt'altro che disinteressata in questa discussione, ma non è diffamazione. Molte bugie del resto non sono diffamazione, mostrano solo la cattiva fede di chi le propala.E tra l'altro sta alla SIAE denunciare, non certo a me.
Attenzione: accedono a cartelle mediche se
sono
su supporti come CD/DVD e hard disk. Non
chiederebbero mai di accedere a quelle su
carta,
quello sì, un compito che esula dalla loro
funzione.
Una cartella medica su CD rom è normale
amministrazione. Oh, in Italia mica tanto! :)Si spera che lo diventi, quello sì.
Gli ispettori SIAE sono pubblici ufficiali,
hanno
il segreto d'ufficio esattamente come
Guardia
di
finanza e Agenzia delle entrate. Può
capitare
che
spifferino segreti appresi sul posto di
lavoro
esattamente come può capitare con tutte le
forze
di
polizia.
Che siano pubblici ufficiali è fuor di dubbio.
(Anche se per me discutibile). Che possano
accedere SENZA MANDATO dell'autorità giudiziaria
è un altro paio di
maniche.Quindi in base al tuo ragionamento la Guardia di finanza oppure l'Agenzia delle entrate ha bisogno di un'autorizzazione del giudice ogni volta che svolgono controlli presso professionisti?Attenzione, non sto parlando di controlli nell'abitazione privata, o presso cittadini che non hanno mai avuto una partita IVA. Parlo dell'attività economica.Quando avrai risposto a questa domanda, forse ti farai anche quella che ne consegue come corollario: riguarda i due pesi e le due misure che si applicano a due enti con poteri identici, uno più antipatico, e l'altro un po' meno.
La SIAE controlla che non ci siano file mp3 e
.mov sui supporti indicati. E soprattutto,
che
i
supporti indicati acquistati siano ancora
lì,
che
cioè qualcuno non li abbia rivenduti lucrando
sulla
differenza.
Quindi il file .mov chiamato "colonscopia Mario
Rossi" è
pertinente.Lo è, nel senso che la SIAE può controllare che non contenga materiale protetto dal diritto d'autore. Ma se la Guardia di Finanza o altri inquirenti hanno il sospetto che in quel .mov con quel titolo si nasconda altro, ad esempio la contabilità in nero, vi accedono esattamente come la SIAE.Hai la falsa convinzione che nell'ambito di un controllo le forze dell'ordine abbiano pali e paletti da rispettare, quando invece hanno una libertà quasi assoluta. Se poi esiste un'autorizzazione del giudice, possono sequestrarti anche le mutande, per dire.
O i CD consegnati agli utenti con i risultati di
un qualsivoglia esame dovrà esserne documentata
l'uscita dal
magazzino.No, attenzione: l'esenzione dal pagamento dell'equo compenso riguarda solo materiale ad uso del professionista, nulla può uscire dal suo studio o dall'ambito di pertinenza. Consegnando un CD acquistato con l'esenzione il medico farebbe un illecito, deve essere il paziente a portare un CD vergine, o una chiavetta USB di sua proprietà.
Ancora nessuno ha risposto al punto: se
l'esenzione per uso professionale dell'equo
compenso riguarda anche cellulari con
memoria,
i
cosiddetti smartphone (i dumbphone sono
esentati). È una fattispecie un po'
particolare.
E allora vediamo di far uscire questa risposta.Quando c'è da fare puntualizzazioni, la SIAE è velocissima a intervenire, vedi qui:http://punto-informatico.it/b.aspx?i=3923795&m=3924469#p3924469Ora che c'è da sciogliere un dubbio, tace.
Ma cosa stai dicendo?!?
Ma hai letto il link che ha fornito bubba?
http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=37
Non è subordinata a nessuna volontà: la SIAE
verifica che i requisiti siano soddisfatti e
applica una legge di
Stato.
Primo: il link l'ho fornito io.Adesso ti attribuisci commenti di altri:1) http://punto-informatico.it/b.aspx?i=4231852&m=4232066#p4232066 (commento del 10 marzo 2015, ore 12:49)2) http://punto-informatico.it/b.aspx?i=4231852&m=4232327#p4232327 (commento del 10 marzo 2015, ore 19:28)Hai rimesso un commento già presente, e nemmeno te ne eri accorto.
Secondo: consentire agli ispettori l'attività di
controllo presuppone che siano loro a decidere se
e quando siano applicabili i
rimborsi.Veramente la cosa è un po' più rigorosa di questa semplificazione da gioco del Monopoli. Se la SIAE constata che i supporti per cui è stata chiesta l'esenzione, e quindi vi è stato un rimborso, sono usati per altro, applica la legge di Stato e deferisce l'attività alla magistratura. È frode fiscale bella e buona. La SIAE non decide nulla, contrariamente a quanto affermi, applica la legge e poi nel caso fa controlli, quelli sì.
Dei cittadini che pagano le tasse,
specifichiamo
bene.
Autori, registi e produttori cinematografici
le
pagano. Chi scarica col peer to peer no, la
tassa
su 0 è 0. Indovina a chi si rivolgono gli
sforzi
del
parlamento?
Nel frattempo fanno pagare anche me (nella
presunzione di colpevolezza) Nessuna presunzione di colpevolezza, evidentemente hai la coda di paglia. Si presume che tu con un hard disk da un TB, o con una pila da 20 DVD-R, faccia copie di musica o film regolarmente acquistati, che è un diritto, non è un reato.Per quella copia i musicisti e i produttori hanno un parziale risarcimento.
Se vogliamo fare i pignoli non è una tassa. E non ho
mai sentito un personaggio SIAE definirla taleAdesso la realtà si modifica a seconda di quello che dicono i funzionari SIAE (o meglio, quello che tu vuoi sentire da loro). Anche questa mi tocca leggere. :( -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Attenzione: accedono a cartelle mediche se sono su supporti come CD/DVD e hard disk.
Non chiederebbero mai di accedere a quelle su carta,
quello sì, un compito che esula dalla
loro funzione.
Una cartella medica su CD rom è normale amministrazione.
Oh, in Italia mica tanto! :)
Si spera che lo diventi, quello sì.Questo si chiama disfattismo, visto che nella mia ASL (profondo nord) avviene già da anni.
Gli ispettori SIAE sono pubblici ufficiali,
hanno il segreto d'ufficio esattamente come Guardia
di finanza e Agenzia delle entrate. Può capitare che
spifferino segreti appresi sul posto di lavoro
esattamente come può capitare con tutte le forze
di polizia.
Che siano pubblici ufficiali è fuor di
dubbio.
(Anche se per me discutibile). Che possano
accedere SENZA MANDATO dell'autorità
giudiziaria
è un altro paio di
maniche.
Quindi in base al tuo ragionamento la Guardia di
finanza oppure l'Agenzia delle entrate ha bisogno
di un'autorizzazione del giudice ogni volta che
svolgono controlli presso
professionisti?
Attenzione, non sto parlando di controlli
nell'abitazione privata, o presso cittadini che
non hanno mai avuto una partita IVA. Parlo
dell'attività
economica.
devono essere stati preventivamente autorizzati e quindi muniti della lettera di incarico e devono informare a verbale della facoltà del contribuente di farsi assistere da un professionista durante il controllo e renderlo edotto dei suoi diritti e obblighi.
Quando avrai risposto a questa domanda, forse ti
farai anche quella che ne consegue come
corollario: riguarda i due pesi e le due misure
che si applicano a due enti con poteri identici,
uno più antipatico, e l'altro un po' meno.
Lo è, nel senso che la SIAE può controllare che
non contenga materiale protetto dal diritto
d'autore. Ma se la Guardia di Finanza o altri
inquirenti hanno il sospetto che in quel .mov con
quel titolo si nasconda altro, ad esempio la
contabilità in nero, vi accedono esattamente come
la
SIAE.
Hai la falsa convinzione che nell'ambito di un
controllo le forze dell'ordine abbiano pali e
paletti da rispettare, quando invece hanno una
libertà quasi assoluta. Se poi esiste
un'autorizzazione del giudice, possono
sequestrarti anche le mutande, per dire.Senza autorizzazione di un giudice devono fare molta attenzione, anche perché se per sbaglio violano il diritto alla riservatezza di una terza persona (es. cartella medica) rischiano di loro.
O i CD consegnati agli utenti con i
risultati
di
un qualsivoglia esame dovrà esserne
documentata
l'uscita dal
magazzino.
No, attenzione: l'esenzione dal pagamento
dell'equo compenso riguarda solo materiale ad uso
del professionista, nulla può uscire dal suo
studio o dall'ambito di pertinenza.Il fornire al paziente il CD contenente le radiografie (caso a me già accaduto) è normale amministrazione dell'ASL.
Consegnando un CD acquistato con l'esenzione il
medico farebbe un illecito, deve essere il
paziente a portare un CD vergine, o una chiavetta
USB di sua proprietà.E qui si apre un dibattito se è più sicuro fornire da parte del servizio sanitario il CD con i risultati o prendere un CD dal paziente da cui è dubbia la presenza di malware.
Ancora nessuno ha risposto al punto: se
l'esenzione per uso professionale
dell'equo
compenso riguarda anche cellulari con
memoria,
i
cosiddetti smartphone (i dumbphone sono
esentati). È una fattispecie un po'
particolare.
E allora vediamo di far uscire questa
risposta.
Quando c'è da fare puntualizzazioni, la SIAE è
velocissima a intervenire, vedi
qui:
http://punto-informatico.it/b.aspx?i=3923795&m=392
Ora che c'è da sciogliere un dubbio, tace.
Ma cosa stai dicendo?!?
Ma hai letto il link che ha fornito
bubba?
http://www.siae.it/CopiaPrivata.asp?click_level=37
Non è subordinata a nessuna volontà: la
SIAE
verifica che i requisiti siano
soddisfatti
e
applica una legge di
Stato.
Primo: il link l'ho fornito io.
Adesso ti attribuisci commenti di altri:
1)
http://punto-informatico.it/b.aspx?i=4231852&m=423
2)
http://punto-informatico.it/b.aspx?i=4231852&m=423
Hai rimesso un commento già presente, e nemmeno
te ne eri
accorto.Quindi adesso sai anche tu che ho fornito lo stesso link, finalmente.
Secondo: consentire agli ispettori
l'attività
di
controllo presuppone che siano loro a
decidere
se
e quando siano applicabili i
rimborsi.
Veramente la cosa è un po' più rigorosa di questa
semplificazione da gioco del Monopoli. Se la SIAE
constata che i supporti per cui è stata chiesta
l'esenzione, e quindi vi è stato un rimborso,
sono usati per altro, applica la legge di Stato e
deferisce l'attività alla magistratura. È
frode fiscale bella e buona.
La SIAE non decide nulla, contrariamente a quanto
affermi, applica la legge e poi nel caso fa
controlli, quelli
sì.Visto che è compito del funzionario SIAE decidere se è possibile, sì.
la
tassa
su 0 è 0. Indovina a chi si rivolgono
gli
sforzi
del
parlamento?
Nel frattempo fanno pagare anche me (nella
presunzione di colpevolezza)
Nessuna presunzione di colpevolezza,
evidentemente hai la coda di paglia. Si presume
che tu con un hard disk da un TB, o con una pila
da 20 DVD-R, faccia copie di musica o film
regolarmente acquistati, che è un diritto, non è
un
reato.
Per quella copia i musicisti e i produttori hanno
un parziale risarcimento.Vediamo che ha la coda di paglia. Io, in ufficio ho 4 computer, un HD esterno, varie chiavette e una pila di dischetti da 1,44MB, oltre ai DVD. Il totale è abbondantemente superiore al TB da te ipotizzato. Di tutti posso l'utilizzo ma per richiedere il rimborso la procedura mi blocca perché i DVD li regalo ai clienti perché possano vedersi a casa loro di come verrà il lavoro.
Se vogliamo fare i pignoli non è una tassa.
E non ho mai sentito un personaggio SIAE definirla
tale
Adesso la realtà si modifica a seconda di quello
che dicono i funzionari SIAE (o meglio, quello
che tu vuoi sentire da loro). Anche questa mi
tocca leggere.
:"L' equo compenso per la copia privata non è una tassa... "Affermato dall'allora presidente SIAE Gino Paoli:link:http://www.siae.it/edicola.asp?view=4&open_menu=yes&id_news=13922 -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Oh, in Italia mica tanto! :)
Si spera che lo diventi, quello sì.
Questo si chiama disfattismo, visto che nella mia
ASL (profondo nord) avviene già da
anni.Buon per te: le notizie ufficiali dicono altro:http://www.panoramasanita.it/?p=9112E io parlo della realtà, non degli auspici.L'esempio di una ASL è scelto male, perché mi pare inverosimile che cerchino di risparmiare sui supporti digitali, e con procedure che pochi conoscono. Tanto paga il contribuente! :|Il problema si pone con un medico libero professionista, che ha interesse a spendere di meno.
devono essere stati preventivamente autorizzati e
quindi muniti della lettera di incarico e devono
informare a verbale della facoltà del
contribuente di farsi assistere da un
professionista durante il controllo e renderlo
edotto dei suoi diritti e
obblighi.Smettiamo con queste manovre diversive, che a un certo punto il gioco risulta monotono.Hai scritto che la SIAE è un ente privato, e non è vero.Hai scritto che l'equo compenso implica una presunzione di colpevolezza, e non è vero.Adesso siccome la SIAE fa ispezioni senza autorizzazione, bisognerebbe stracciarsi le vesti, quando lo fanno da sempre pure altre forze dell'ordine. Cambia qualcosa se è necessario un ordine superiore e l'avvocato?Cambiare discorso in un forum non serve, a differenza delle discussioni orali: i messaggi precedenti si vedono.
Senza autorizzazione di un giudice devono fare
molta attenzione, anche perché se per sbaglio
violano il diritto alla riservatezza di una terza
persona (es. cartella medica) rischiano di
loro.Appunto, "se": non vedo perché dovrebbero perdere tempo a farsi i razzi degli altri quando lo scopo è uno solo, e cioè verificare che una dichiarazione di uso professionale di supporti corrisponda al vero. Non è previsto che leggano o che vedano i contenuto presenti: devono sincerarsi che non siano copie di opere protette dal diritto d'autore, e in genere basta un secondo per ogni file.
No, attenzione: l'esenzione dal pagamento
dell'equo compenso riguarda solo materiale
ad
uso
del professionista, nulla può uscire dal suo
studio o dall'ambito di pertinenza.
Il fornire al paziente il CD contenente le
radiografie (caso a me già accaduto) è normale
amministrazione
dell'ASL.Scusa, tu hai le prove che la tua ASL chieda l'esenzione dall'equo compenso? Io ho fortissimi dubbi, ma nel caso porta le prove.Guarda che questa esenzione è una cosa da produttore discografico, da studio grafico, da casa di software, da DJ. La maggior parte delle persone, anche se sa di questa possibilità, non la usa, trattandosi di un risparmio molto relativo sulle spese totali.
Adesso ti attribuisci commenti di altri:
1)
http://punto-informatico.it/b.aspx?i=4231852&m=423
2)
http://punto-informatico.it/b.aspx?i=4231852&m=423
Hai rimesso un commento già presente, e
nemmeno
te ne eri
accorto.
Quindi adesso sai anche tu che ho fornito lo
stesso link,
finalmente.Hai ricopiato il link di bubba, è diverso.
Visto che è compito del funzionario SIAE decidere
se è possibile,
sì.No.
Nessuna presunzione di colpevolezza,
evidentemente hai la coda di paglia. Si presume
che tu con un hard disk da un TB, o con una pila
da 20 DVD-R, faccia copie di musica o film
regolarmente acquistati, che è un diritto, non è
un
reato.
Per quella copia i musicisti e i produttori hanno
un parziale risarcimento.
Vediamo che ha la coda di paglia. Io, in ufficio ho 4 computer,
un HD esterno, varie chiavette e una pila di dischetti
da 1,44MB, oltre ai DVD. Il totale è abbondantemente
superiore al TB da te ipotizzato. Di tutti posso
l'utilizzo ma per richiedere il rimborso la procedura
mi blocca perché i DVD li regalo ai clienti
perché possano vedersi a casa loro di come verrà
il lavoro.La frase manca di molti verbi e molti sostantivi. Da quello che capisco: nessun funzionario SIAE approverà mai la pratica di far uscire i CD/DVD acquistati con esenzione dal luogo di produzione, perché è impossibile controllare che cosa ci hai messo dentro. Lo scambio può avvenire ma solo all'interno delle diverse sedi di un'azienda, oppure fra la sede e l'abitazione privata dei dipendenti. Nulla di più.Del resto continuo con il paragone dell'IVA: se un'azienda acquista una stampante o un PC con esenzione IVA, credi li possa dare a chiunque?
Adesso la realtà si modifica a seconda di quello
che dicono i funzionari SIAE (o meglio, quello
che tu vuoi sentire da loro). Anche questa mi
tocca leggere.
:
"L' equo compenso per la copia privata non è una tassa... "
Affermato dall'allora presidente SIAE Gino Paoli:E invece la chiama tassa il proponente di una petizione del 2002, AF Digitale:http://news2000.libero.it/editoriali/16742.jhtmlE pure il capo del secondo partito al parlamento:http://www.beppegrillo.it/2005/04/tasse_a_prescin.htmlSiamo pari. :) -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Ancora qui nel parare di cose che non conosci ?Parlare.Però per tornare allo sg@bbiese dei bei tempi devi impegnarti di più: errori come "deficente", "grattuggia" e "aqqua" devono abbondare, almeno uno ogni riga. E mi raccomando, grande uso di diti e di lune, di censura e di vogliono chiudere la bocca. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Sg@bbio
Yaawwwnnnn sai solo insultare chi dice la verità
su di te
?Ma un po' di censura e di divagazioni? Su, che altrimenti nessuno crede che sia tu. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Colpa mia. Il limite dei 7000 caratteri mi blocca
tutte le risposte e preferisco eliminare i
caratteri meno
segnificativiE accorcia i messaggi citati! Ci vuole tanto?
L'Italia non è solo la tua ASL.
L'Italia è anche la mia ASLStatisticamente non può contare solo quella. E la media statistica dell'Italia tutta non è propriamente splendida.
Anche per il calcolo della trimestrale per
il consumo di gas o elettricità si usa la
presunzione:
http://www.autorita.energia.it/atlante/it/gas/capi
Solo che per luce e gas avviene un conguaglio o
una rimanenza ogni tot bollette sulla base di un
controllo del consumo
effettivoAnche il rimborso per chi usa i supporti in ambito professionale è una forma di conguaglio.Il principio è identico: chissà perché con l'energia la parola "presunzione" non evoca soprusi e nefandezze come con il diritto d'autore.Domanda retorica, eh?!? Il motivo lo so benissimo.
Viviamo in un periodo di malfidenza, ebbene
sì. Pensa che se dimentichi l'abbonamento dei
mezzi
pubblici il controllore ti fa la multa lo
stesso, poi sta a te presentarti all'ufficio e
mostrare
l'abbonamento valido. Il controllore non ti
crede sulla
parola.
No. Se vieni trovato senza titolo di viaggio
valido sei sempre in
multa.Attenzione, non parlo di titolo di viaggio mai acquistato o non obliterato. Parlo di un abbonamento in corso di validità dimenticato a casa, è diverso:" <B
Abbonamento dimenticato </B
Come regola generale chi ha dimenticato l'abbonamento puo' presentare lo stesso presso l'ufficio abbonamenti entro un certo numero di giorni (di solito 5) successivi all'accertamento in modo da pagare solo le spese di procedimento (notifica). Fa fede, come sempre, il regolamento di trasporto."fonte: http://sosonline.aduc.it/scheda/trasporto+pubblico+multe+loro+riscossione_13791.php#Voce_6Il verbale di contravvenzione c'è sempre, è chiaro, nessuno ti crede sulla parola: ma presentando l'abbonamento viene annullato.
E così fa la SIAE. L'epoca della beata
innocenza è
finita.
Veramente è l'epoca della multa preventiva.Acca' nisciune è fesse, come dicono a Napoli.Se vuoi fare tu il fesso non c'è problema. Basta non pretendere che lo facciano anche gli altri per un malinteso senso di equità sociale.
Normalmente avviene dopo un controllo sui dati
fiscali (pubblici) e avendo riscontrato qualche
discrepanza c'è la richiesta di supplemento
d'indagine, lettera d'incarico. A questo punto
posono cotrollare tutto.Come facciano a scovare gli hard disk nascosti nel sottofondo di un mobile non lo so, ma so che ogni tanto ci riescono.
Ah, ecco, dilla giusta.
L'ho scritto fin dall'inizio: l'equo
compenso dà fastidio, e ci si inventa di tutto
pur di criticarlo.
Perfino
che la SIAE vada a mettere il naso nei file
sanitari delle
ASL.
La dico giusta. Mi da fastidio pagare la SIAE per
i miei esami, per i file fati da me, per le foto
fatte da me, per i filmini fatti da me e via
discorrendo. Tutta roba perfettamente lecita, non
sottoposta a diritto d'autore, ma sulla quale
pago.Se lo avessi scritto subito, anziché mettere di mezzo ispezioni SIAE presso avvocati, medici e psicoterapeuti, io non avrei aggiunto nulla.Che tu lo ammetta solo adesso non depone molto a favore della tua buona fede...
Se la vuoi vedere così. Il rimborso
dell'equo compenso è una facoltà riservata ai
professionisti, non è
un diritto umano inalienabile. Se vogliono
rinunciarvi, affari (e soldi) loro: chi sono io
(o tu) per
mettere
naso in affari economici privati?
Io sono un artigiano e mi precludono questa
possibilità.Scrivi alla SIAE e fai notare questa disparità di trattamento. Nessuno qui dice che sia una legge perfetta. Poi, ripeto, secondo me non autorizzerebbero mai la distribuzione a titolo gratuito di CD esentati dall'equo compenso, ma chiedere non costa nulla, magari sono più malleabili: sono consapevoli anche alla SIAE che basta acquistare i CD in Gran Bretagna, in Eire, in Lussemburgo, a Malta o a Cipro e l'equo compenso si evita.
Quindo controllano le fatture, scoprono che ho
acquistato tot CD, su cui o masterizzato i miei
file, Ho masterizzato, con l'H. :@
li ho buttati, regalati ai clienti, usati o
qualsivoglia cosa, logicamente fatturati come
sconto in natura, ma se l'ispettore SIAE dice:
No, su quei CD i file che hai indicato non lo
occupano del tutto, sicuramente li hai riempiti
con canzoni scaricate. il rimborso è andato.Il rimborso avviene entro 90 giorni dalla richiesta e al 99,9 % è già stato effettuato, non sono così veloci in SIAE a fare le ispezioni a domicilio, e non le fanno con tutti.La questione che dici non si pone in partenza: i supporti esentati devono rimanere nelle tue pertinenze, per come la vedo io. Niente donazioni, niente vendita.
Questa è alla discrezione dell'ispettore, che non
è tenuto a fornimi copia del rapporto
d'ispezione.Ma perché non scrivi anche che l'ispettore SIAE è l'uomo nero o il babau?Tanto il retroterra è quello.
E copialo. Basta che lo hai regolarmente
acquistato, è un tuo
diritto.
É mio diritto copiarci i miei file.Monsieur de la Palissse, inchinati: qui c'è Marcorr che sostiene che se acquista una bicicletta ha il diritto di pedalare. Tu ci saresti mai arrivato? :D
E qui non sussiste la copia di materiale protetto e non dovrebbe
esserci equo compenso.La legge dice altrimenti. Finché non inventeranno un sistema per far sapere alla SIAE in tempo reale cosa viene salvato sui CD, DVD e HD privati a casa propria, vigerà questo sistema. Di nuovo: non si fidano delle promesse degli acquirenti: "La prego, io questi 100 DVD li uso solo per metterci le riprese della prima comunione; mi esenti dall'equo compenso!". -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Anche per il calcolo della trimestrale per
il consumo di gas o elettricità si usa la
presunzione:
http://www.autorita.energia.it/atlante/it/gas/capi
Solo che per luce e gas avviene un conguaglio o
una rimanenza ogni tot bollette sulla base di un
controllo del consumo
effettivo
Anche il rimborso per chi usa i supporti in ambito professionale è una forma di conguaglio.
Il principio è identico: chissà perché con l'energia la parola "presunzione" non evoca soprusi e
nefandezze come con il diritto d'autore.
Domanda retorica, eh?!? Il motivo lo so benissimo.Invece anche in quel caso sarebbe un sopruso ma, visto che la stessa azienda si prende in carico il ripristino del preteso in ecXXXXX (o in difetto), in tal caso mi basta che la SIAE faccia lo stesso.
Viviamo in un periodo di malfidenza, ebbene
sì. Pensa che se dimentichi l'abbonamento dei
mezzi
pubblici il controllore ti fa la multa lo
stesso, poi sta a te presentarti all'ufficio e
mostrare
l'abbonamento valido. Il controllore non ti
crede sulla
parola.
No. Se vieni trovato senza titolo di viaggio
valido sei sempre in
multa.
Attenzione, non parlo di titolo di viaggio mai acquistato o non obliterato. Parlo di un abbonamento in
corso di validità dimenticato a casa, è diverso:
" Abbonamento dimenticato
Come regola generale chi ha dimenticato l'abbonamento puo' presentare lo stesso presso l'ufficio
abbonamenti entro un certo numero di giorni (di solito 5) successivi all'accertamento in modo da
pagare solo le spese di procedimento (notifica). Fa fede, come sempre, il regolamento di trasporto."
fonte: http://sosonline.aduc.it/scheda/trasporto+pubblico...Il bello è che hai proprio copiato la parte più interessante: come regola generale che, come da link segnalato qui sotto, sanziona chi non ha l'abbonamento al seguito una sanzione pecuniaria ridotta ma presente.http://www.triestetrasporti.it/index.php?regolamento-di-vettura-dei-servizi-di-trasporto-pubblico-locale-gestiti-dalla-trieste-trasporti-spaArticolo 8 comma 3
Il verbale di contravvenzione c'è sempre, è chiaro, nessuno ti crede sulla parola: ma presentando
l'abbonamento viene annullato.Come ho segnalato sopra non è annullato a priori.
Normalmente avviene dopo un controllo sui dati
fiscali (pubblici) e avendo riscontrato qualche
discrepanza c'è la richiesta di supplemento
d'indagine, lettera d'incarico. A questo punto
posono cotrollare tutto.
Come facciano a scovare gli hard disk nascosti nel sottofondo di un mobile non lo so, ma so che ogni tanto ci riescono.Cercano?
La dico giusta. Mi da fastidio pagare la SIAE per
i miei esami, per i file fati da me, per le foto
fatte da me, per i filmini fatti da me e via
discorrendo. Tutta roba perfettamente lecita, non
sottoposta a diritto d'autore, ma sulla quale
pago.
Se lo avessi scritto subito, anziché mettere di mezzo ispezioni SIAE presso avvocati, medici e
psicoterapeuti, io non avrei aggiunto nulla.
Che tu lo ammetta solo adesso non depone molto a favore della tua buona fede...Il fatto che tu difenda in questo modo un ente pubblico a base associativa fa sembrare che tu abbia degli interessi in merito.
Io sono un artigiano e mi precludono questa
possibilità.
Scrivi alla SIAE e fai notare questa disparità di trattamento. Nessuno qui dice che sia una legge
perfetta.La SIAE se ne sbatte di me, infatti non mi viene a chiedere l'opinione sull'equo compenso. Dovrebbe essere lo stato a difendere anche me.
Poi, ripeto, secondo me non autorizzerebbero mai la distribuzione a titolo gratuito di CD esentati
dall'equo compenso, ma chiedere non costa nulla, magari sono più malleabili: sono consapevoli
anche alla SIAE che basta acquistare i CD in Gran Bretagna, in Eire, in Lussemburgo, a Malta o a
Cipro e l'equo compenso si evita.Quindi il sistema giusto è evadere...
Questa è alla discrezione dell'ispettore, che non
è tenuto a fornimi copia del rapporto
d'ispezione.
Ma perché non scrivi anche che l'ispettore SIAE è l'uomo nero o il babau?
Tanto il retroterra è quello.Se vai a informarti nessun agente, ispettore, finanziere, responsabile della sicurezza, incaricato del tribunale sono tenuti a rilasciare copia dei rapporti d'ispezione o sequestro (in quest'ultimo caso diventa obbligatorio se vieni nominato custode dl bene)
E qui non sussiste la copia di materiale protetto e non dovrebbe
esserci equo compenso.
La legge dice altrimenti. Finché non inventeranno un sistema per far sapere alla SIAE in tempo reale
cosa viene salvato sui CD, DVD e HD privati a casa propria, vigerà questo sistema. Di nuovo: non si
fidano delle promesse degli acquirenti: "La prego, io questi 100 DVD li uso solo per metterci le riprese
della prima comunione; mi esenti dall'equo compenso!". Ecco la presunzione di colpevolezza, finalmente l'hai tirata fuori. Già che ci sei perché non mi fai mandare una multa per divieto di sosta a casa perché è possibile che posteggi fuori dai posti segnalati? -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Il principio è identico: chissà perché con
l'energia la parola "presunzione" non evoca
soprusi e
nefandezze come con il diritto d'autore.
Domanda retorica, eh?!? Il motivo lo so
benissimo.
Invece anche in quel caso sarebbe un sopruso ma,
visto che la stessa azienda si prende in carico
il ripristino del preteso in ecXXXXX (o in
difetto), in tal caso mi basta che la SIAE faccia
lo
stesso.La SIAE lo fa su richiesta, la differenza (minimale) è solo quella. E anche l'azienda elettrica può mandare un dipendente a verificare la lettura del contatore, normalmente credono sulla parola, ma nulla vieta che facciano come San Tommaso.Di nuovo: un mondo di malfidenti... in cui però vivi anche tu.
fonte: http://sosonline.aduc.it/scheda/traspo
Il bello è che hai proprio copiato la parte più
interessante: come regola generale che, come da
link segnalato qui sotto, sanziona chi non ha
l'abbonamento al seguito una sanzione pecuniaria
ridotta ma
presente.E dici poco? Fra pagare 210 euro e 5 euro so già quale scegliere.Ogni amministrazione si regola da sé, non è che tutte facciano pagare le spese di verbalizzazione, mentre tutte fan pagare la multa a chi ha dimenticato l'abbonamento, e quindi sottolineo il principio: è solo mostrando l'abbonamento valido che si ha diritto all'annullamento della multa.
Se lo avessi scritto subito, anziché mettere
di mezzo ispezioni SIAE presso avvocati, medici e
psicoterapeuti, io non avrei aggiunto nulla.
Che tu lo ammetta solo adesso non depone
molto a favore della tua buona
fede...
Il fatto che tu difenda in questo modo un ente
pubblico a base associativa fa sembrare che tu
abbia degli interessi in
merito.Non è così, ma sottolineo anche che non avrebbe alcuna rilevanza. Il motore della Ferrari non funziona in maniera diversa a seconda che te lo spieghi Räikkönen oppure un giornalista sportivo. Sono dati oggettivi su cui l'ideologia non ha alcuna influenza, chi li altera o li modifica dice bugie, inutile usare eufemismi. Il regolamento della SIAE in materia di accertamenti non cambia a seconda che te lo spieghi io, il direttore generale della SIAE oppure un responsabile di Altroconsumo.Prendersela con chi cerca di aprirti gli occhi è una manifestazione puerile.
La SIAE se ne sbatte di me, infatti non mi viene
a chiedere l'opinione sull'equo compenso.
Dovrebbe essere lo stato a difendere anche
me.Scrivi ai parlamentari, allora.
Quindi il sistema giusto è evadere...No, non credo che sia giusto, ma è possibile farlo, e la SIAE lo sa.
Ma perché non scrivi anche che l'ispettore
SIAE è l'uomo nero o il
babau?
Tanto il retroterra è quello.
Se vai a informarti nessun agente, ispettore,
finanziere, responsabile della sicurezza,
incaricato del tribunale sono tenuti a rilasciare
copia dei rapporti d'ispezione o sequestro (in
quest'ultimo caso diventa obbligatorio se vieni
nominato custode dl
bene)E lo richiedi tu, che problema c'è? Poi mi spieghi che importanza avrà mai un verbale in cui si scrive che hanno trovato tutto in regola.
La legge dice altrimenti. Finché non
inventeranno un sistema per far sapere alla SIAE
in tempo reale
cosa viene salvato sui CD, DVD e HD privati
a casa propria, vigerà questo sistema. Di nuovo:
non si
fidano delle promesse degli acquirenti: "La
prego, io questi 100 DVD li uso solo per metterci
le riprese
della prima comunione; mi esenti dall'equo
compenso!".
Ecco la presunzione di colpevolezza, finalmente
l'hai tirata fuori. Già che ci sei perché non mi
fai mandare una multa per divieto di sosta a casa
perché è possibile che posteggi fuori dai posti
segnalati?Perché non funziona così, per essere punibili le infrazioni al codice della strada vanno provate.Poiché salvare sui propri supporti i file protetti da diritto d'autore copiati dei propri originali non infrange alcuna legge, si suppone che chi acquista quei supporti lo farà. Gli usi alternativi sono statisticamente irrilevanti.-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 17 marzo 2015 11.59----------------------------------------------------------- -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Il principio è identico: chissà perché con
l'energia la parola "presunzione" non evoca
soprusi e
nefandezze come con il diritto d'autore.
Domanda retorica, eh?!? Il motivo lo so
benissimo.
Invece anche in quel caso sarebbe un sopruso ma,
visto che la stessa azienda si prende in carico
il ripristino del preteso in ecXXXXX (o in
difetto), in tal caso mi basta che la SIAE faccia
lo
stesso.
Lo fa su richiesta, la differenza minimale è solo quella. E anche l'azienda elettrica può mandare un
dipendente a verificare la lettura del contatore, normalmente credono sulla parola, ma nulla vieta che
facciano come San Tommaso.E chissà come mai c'è sempre una lettura del contatore, sia che glie lo legga io che lo leggano loro.
Di nuovo: un mondo di malfidenti... in cui però vivi anche tu.Vero ma sempre con un controllo, mai sanzione a prescindere
fonte: http://sosonline.aduc.it/scheda/traspo
Il bello è che hai proprio copiato la parte più
interessante: come regola generale che, come da
link segnalato qui sotto, sanziona chi non ha
l'abbonamento al seguito una sanzione pecuniaria
ridotta ma
presente.
E dici poco? Fra pagare 210 euro e 5 euro so già quale scegliere.Vediamo: nel caso di Trieste la differenza e fra 30 e 15 euroPer Milano tra 210 e 15. Nel primo caso la differenza è del 50% nel secondo e del 93%, Cambia a seconda della città.Ma visto che siamo fuori tema non vedo perché dovrei citarti altri casi.
Ogni amministrazione si regola da sé, non è che tutte fanno pagare le spese di verbalizzazione,
mentre tutte fan pagare la multa a chi ha dimenticato l'abbonamento, e quindi sottolineo il principio: è
solo mostrando l'abbonamento valido che si ha diritto all'annullamento della multa.Riduzione, non annullamento.
Se lo avessi scritto subito, anziché mettere
Non è così, ma sottolineo anche che non avrebbe alcuna rilevanza. Il motore della Ferrari non
funziona in maniera diversa a seconda che te lo spieghi Räikkönen oppure un giornalista sportivo.
Sono dati oggettivi su cui l'ideologia non ha alcuna influenza, chi li altera o li modifica dice bugie,
inutile usare eufemismi.Di nuovo fuori tema?
Il regolamento della SIAE in materia di accertamenti non cambia a seconda che te lo spieghi io, il
direttore generale della SIAE oppure un responsabile di Altroconsumo.
Prendersela con chi cerca di aprirti gli occhi è una manifestazione puerile.Il regolamneto SIEA non cambia, l'interpretazione è, da sempre, soggettiva.
Ma perché non scrivi anche che l'ispettore
SIAE è l'uomo nero o il
babau?
Tanto il retroterra è quello.
Se vai a informarti nessun agente, ispettore,
finanziere, responsabile della sicurezza,
incaricato del tribunale sono tenuti a rilasciare
copia dei rapporti d'ispezione o sequestro (in
quest'ultimo caso diventa obbligatorio se vieni
nominato custode dl
bene)
E lo richiedi tu, che problema c'è? Poi mi spieghi che importanza avrà mai un verbale in cui si scrive
che hanno trovato tutto in regola.Che problema c'è? Rileggi sopra: NON è tenuto a dartelo.
Ecco la presunzione di colpevolezza, finalmente
l'hai tirata fuori. Già che ci sei perché non mi
fai mandare una multa per divieto di sosta a casa
perché è possibile che posteggi fuori dai posti
segnalati?
Perché non funziona così, le infrazioni al codice della strada vanno provate per essere punibili.Esatto
Poiché salvare sui propri supporti i file protetti da diritto d'autore copiati dei propri originali non
infrange alcuna legge,Fin qui esatto
si suppone che chi acquista quei supporti lo farà. Ecco la presunzione di colpevolezza. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Lo fa su richiesta, la differenza minimale è
solo quella. E anche l'azienda elettrica può
mandare un
dipendente a verificare la lettura del
contatore, normalmente credono sulla parola, ma
nulla vieta che
facciano come San Tommaso.
E chissà come mai c'è sempre una lettura del
contatore, sia che glie lo legga io che lo
leggano
loro.Poi ci sono i contatori che segnano di più di quanto effettivamente consumato, non credere:http://www.aduc.it/comunicato/contatori+gas+ipotesi+truffa+dopo+milano+controlli_13137.phpE la lettura è sbagliata indipendentemente dagli occhi di chi la fa.Non avendo ancora inventato un sistema per sapere in anticipo quante canzoni verranno copiate su un CD e quanti film su un DVD, si fa una stima dei possibili introiti mancati. E si dà la possibilità a chi questi supporti li usa in ambito professionale di scaricare la somma. Di più non è umanamente possibile.
Di nuovo: un mondo di malfidenti... in cui
però vivi anche
tu.
Vero ma sempre con un controllo, mai sanzione a
prescindereL'equo compenso non è una sanzione, sono i tuoi occhi iniettati d'odio che te lo fanno vedere così.
E dici poco? Fra pagare 210 euro e 5 euro so
già quale
scegliere.
Vediamo: nel caso di Trieste la differenza e fra
30 e 15
euroNo, evidentemente non sei aggiornato. La multa a Trieste varia da 70 a 210 euro, a seconda che si paghi subito o dopo mesi. E quella per aver dimenticato l'abbonamento è solo 5 euro, in realtà non è una multa, è contabilizzata come spese di verbale. http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/TRIESTE/multe_portoghesi_autobus_trieste/notizie/853539.shtml
Ogni amministrazione si regola da sé, non è
che tutte fanno pagare le spese di
verbalizzazione,
mentre tutte fan pagare la multa a chi ha
dimenticato l'abbonamento, e quindi sottolineo il
principio:
è
solo mostrando l'abbonamento valido che si
ha diritto all'annullamento della
multa.
Riduzione, non annullamento.Ma no, la riduzione a zero è un annullamento, di fatto. Ogni città è un caso a sé. Trenitalia ha deciso di non far pagare più nulla, ad esempio:http://comitatopendolarialtofriuli.blogspot.com/2012/01/revisione-del-sistema-delle-sovrattasse.html
Non è così, ma sottolineo anche che non
avrebbe alcuna rilevanza. Il motore della Ferrari
non
funziona in maniera diversa a seconda che te
lo spieghi Räikkönen oppure un
giornalista sportivo.
Sono dati oggettivi su cui l'ideologia non
ha alcuna influenza, chi li altera o li modifica
dice bugie,
inutile usare eufemismi.
Di nuovo fuori tema?A domanda rispondo, chi va fuori tema fra noi due?
Il regolamento della SIAE in materia di
accertamenti non cambia a seconda che te lo
spieghi io, il
direttore generale della SIAE oppure un
responsabile di
Altroconsumo.
Prendersela con chi cerca di aprirti gli
occhi è una manifestazione
puerile.
Il regolamneto SIEA non cambia, l'interpretazione
è, da sempre,
soggettiva.O me lo dimostri, oppure è una delle tante sparate che, da anni, leggo su PI. Ci si attacca davvero a tutto, pur di delegittimare l'equo compenso.
E lo richiedi tu, che problema c'è? Poi mi
spieghi che importanza avrà mai un verbale in cui
si scrive
che hanno trovato tutto in regola.
Che problema c'è? Rileggi sopra: NON è tenuto a
dartelo.Saranno processati da una tribunale per i crimini contro l'umanità per questo.
Perché non funziona così, le infrazioni al
codice della strada vanno provate per essere
punibili.
EsattoAdesso mi dai anche i voti sulle risposte? mah...
Poiché salvare sui propri supporti i file
protetti da diritto d'autore copiati dei propri
originali non
infrange alcuna legge,
Fin qui esatto
si suppone che chi acquista quei supporti lo
farà.
Ecco la presunzione di colpevolezza.E due. L'equo compenso non è una sanzione, sono i tuoi occhi iniettati d'odio che te lo fanno vedere così. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
Lo fa su richiesta, la differenza
minimale
è
solo quella. E anche l'azienda elettrica può
mandare un
dipendente a verificare la lettura del
contatore, normalmente credono sulla parola,
ma
nulla vieta che
facciano come San Tommaso.
E chissà come mai c'è sempre una lettura del
contatore, sia che glie lo legga io che lo
leggano
loro.
Poi ci sono i contatori che segnano di più di
quanto effettivamente consumato, non
credere:
http://www.aduc.it/comunicato/contatori+gas+ipotesMi mandi un link che segnala un'ipotesi di truffa e relativi esposti alla procura della repubblica.Quindi anche io posso fare un esposto per truffa perché l'equo compenso non è equo.
E la lettura è sbagliata indipendentemente dagli
occhi di chi la
fa.
Non avendo ancora inventato un sistema per sapere
in anticipo quante canzoni verranno copiate su un
CD e quanti film su un DVD, si fa una stima dei
possibili introiti mancati. E si dà la
possibilità a chi questi supporti li usa in
ambito professionale di scaricare la somma. Di
più non è umanamente possibile.E quindi io devo pagare per l'inettitudine del controllore.
Di nuovo: un mondo di malfidenti... in
cui
però vivi anche
tu.
Vero ma sempre con un controllo, mai
sanzione
a
prescindere
L'equo compenso non è una sanzione, sono i tuoi
occhi iniettati d'odio che te lo fanno vedere
così.Anche se tu la definisci non sanzionatoria mi comporta un esborso monetario, senza essere tassa o imposta, priva di un qualunque corrispettivo. In termini più comprensibili: tangente?
E dici poco? Fra pagare 210 euro e 5
euro
so
già quale
scegliere.
Vediamo: nel caso di Trieste la differenza e
fra
30 e 15
euro
No, evidentemente non sei aggiornato.Il sito dell'azienda di trasporti recita così. La multa a
Trieste varia da 70 a 210 euro, a seconda che si
paghi subito o dopo mesi. E quella per aver
dimenticato l'abbonamento è solo 5 euro, in
realtà non è una multa, è contabilizzata come
spese di verbale.
http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/TRIESTE/multe_p
Ogni amministrazione si regola da sé,
non
è
che tutte fanno pagare le spese di
verbalizzazione,
mentre tutte fan pagare la multa a chi
ha
dimenticato l'abbonamento, e quindi
sottolineo
il
principio:
è
solo mostrando l'abbonamento valido che
si
ha diritto all'annullamento della
multa.
Riduzione, non annullamento.
Ma no, la riduzione a zero è un annullamento, di
fatto. Ogni città è un caso a sé. Trenitalia ha
deciso di non far pagare più nulla, ad
esempio:
http://comitatopendolarialtofriuli.blogspot.com/20Bello che questo tuo link è datato 1 gennaio 2012 mentre quello postato da me nei post precedenti, oltre a essere tratto dal sito dell'azienda di trasporti, è datato 9 giugno 2013
Non è così, ma sottolineo anche che non
avrebbe alcuna rilevanza. Il motore della
Ferrari
non
funziona in maniera diversa a seconda
che
te
lo spieghi Räikkönen oppure un
giornalista sportivo.
Sono dati oggettivi su cui l'ideologia
non
ha alcuna influenza, chi li altera o li
modifica
dice bugie,
inutile usare eufemismi.
Di nuovo fuori tema?
A domanda rispondo, chi va fuori tema fra noi due?Sopra mi hai solo tirato fuori link errati, fai tu.
Il regolamento della SIAE in materia di
accertamenti non cambia a seconda che te lo
spieghi io, il
direttore generale della SIAE oppure un
responsabile di
Altroconsumo.
Prendersela con chi cerca di aprirti gli
occhi è una manifestazione
puerile.
Il regolamneto SIEA non cambia,
l'interpretazione
è, da sempre,
soggettiva.
O me lo dimostri, oppure è una delle tante
sparate che, da anni, leggo su PI.Dimostrartelo è inutile, sembra che non ti interessi minimamente capire.
Ci si attacca
davvero a tutto, pur di delegittimare l'equo
compenso.Esatto
E lo richiedi tu, che problema c'è? Poi
mi
spieghi che importanza avrà mai un verbale
in
cui
si scrive
che hanno trovato tutto in regola.
Che problema c'è? Rileggi sopra: NON è
tenuto
a
dartelo.
Saranno processati da una tribunale per i crimini
contro l'umanità per
questo.Per che motivo? Adeso sono curioso di sapere il loro reato.
Perché non funziona così, le infrazioni
al
codice della strada vanno provate per essere
punibili.
Esatto
Adesso mi dai anche i voti sulle risposte? Mah...I voti si danno quando si mescolano verità e altro.
Poiché salvare sui propri supporti i
file
protetti da diritto d'autore copiati dei
propri
originali non
infrange alcuna legge,
Fin qui esatto
si suppone che chi acquista quei
supporti
lo
farà.
Ecco la presunzione di colpevolezza.
E due. L'equo compenso non è una sanzione, sono i
tuoi occhi iniettati d'odio che te lo fanno
vedere
così.E a te non fanno vedere una presunzione di colpa. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
Il regolamneto SIEA non cambia,
l'interpretazione
è, da sempre,
soggettiva.
O me lo dimostri, oppure è una delle tante
sparate che, da anni, leggo su PI.
Dimostrartelo è inutile, sembra che non ti
interessi minimamente
capire.Allora, <I
famo a capisse </I
come dicono a Roma. Sono stato al gioco di rispondere alle tue obiezioni anche quando erano palesemente pretestuose, erano comunque interessanti per la discussione ed espresse in maniera garbata, ma la ricreazione è finita: mostrami testimonianze o prove scritte che la SIAE non rilascia verbale quando effettua ispezioni a domicilio riguardanti l'esenzione da equo compenso, perché interpreta soggettivamente il regolamento. Lo hai scritto tu, quindi saprai di che cosa parli. Ti ricordo che sei intervenuto su una mia risposta a bengo che riguardava solo l'assimilazione dell'IVA all'equo compenso, e nient'altro. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
mostrami testimonianze o prove scritte che la
SIAE non rilascia verbale quando effettua
ispezioni a domicilio riguardanti l'esenzione da
equo compenso, perché interpreta soggettivamente
il regolamento. Lo hai scritto tu, quindi saprai
di che cosa parli.
Non solo la SIAE ma qualunque pubblico ufficiale. Cito:"La consegna di copia del verbale allufficio (o persona fisica, o ente) ispezionato, affinché questo recepisca i rilievi contestati e vi ponga rimedio per il futuro, pur costituendo un generale principio di buona amministrazione, è testualmente prevista solo per alcune ispezioni..."Fonte: associazione magistrati corte dei conti.il link io l'ho trovato, fallo anche tu.
Ti ricordo che sei intervenuto su una mia
risposta a bengo che riguardava solo
l'assimilazione dell'IVA all'equo compenso, e
nient'altro.Visto che una è un'imposta (IVA) l'altra no, sono sicuramente assimilabili. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: marcorr
mostrami testimonianze o prove scritte che la
SIAE non rilascia verbale quando effettua
ispezioni a domicilio riguardanti
l'esenzione
da
equo compenso, perché interpreta
soggettivamente
il regolamento. Lo hai scritto tu, quindi
saprai
di che cosa parli.
Non solo la SIAE ma qualunque pubblico ufficiale.
Cito:
"La consegna di copia del verbale allufficio (o
persona fisica, o ente) ispezionato, affinché
questo recepisca i rilievi contestati e vi ponga
rimedio per il futuro, pur costituendo un
generale principio di buona amministrazione, è
testualmente prevista solo per alcune
ispezioni..."Che equivale a non rispondere nel merito del caso SIAE.Non ho altre domande. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
- Scritto da: Leguleio
- Scritto da: marcorr
mostrami testimonianze o prove scritte
che
la
SIAE non rilascia verbale quando
effettua
ispezioni a domicilio riguardanti
l'esenzione
da
equo compenso, perché interpreta
soggettivamente
il regolamento. Lo hai scritto tu,
quindi
saprai
di che cosa parli.
Non solo la SIAE ma qualunque pubblico
ufficiale.
Cito:
"La consegna di copia del verbale
allufficio
(o
persona fisica, o ente) ispezionato, affinché
questo recepisca i rilievi contestati e vi
ponga
rimedio per il futuro, pur costituendo un
generale principio di buona amministrazione,
è
testualmente prevista solo per alcune
ispezioni..."
Che equivale a non rispondere nel merito del caso
SIAE.
Non ho altre domande.Eccoti il link.http://www.amcorteconti.it/tenore.htmPer me la discussione è chiusa, tanto ci troveremo su fronti opposti in altri posti. -
Re: tamburi' ma che scrivi?
"La consegna di copia del verbale
allufficio
(o
persona fisica, o ente) ispezionato,
affinché
questo recepisca i rilievi contestati e
vi
ponga
rimedio per il futuro, pur costituendo
un
generale principio di buona
amministrazione,
è
testualmente prevista solo per alcune
ispezioni..."
Che equivale a non rispondere nel merito del
caso
SIAE.
Non ho altre domande.
Eccoti il link.
http://www.amcorteconti.it/tenore.htm1) È solo un articolo, non una sentenza.2) È tratto da un saggio pubblicato nel 1999, questo:http://www.giuffre.it/it-it/products/554742.html3) La normativa di riferimento dal 1999 è cambiata, oggi è in vigore il cosiddetto Statuto dei diritti del contribuente (legge 27 luglio 2000, n° 212) a cui anche la SIAE è sottoposta; e questo statuto prescrive il rilascio del verbale (art. 12 comma 4).4) Anche se è l'ultima cosa: quell'estratto nomina quali esempi le ispezioni SIC, SIR, Garante per la radiodiffusione e leditoria, e anche l'Antitrust, ma non nomina <B
mai </B
la SIAE; al di là dell'obsolescenza del contenuto, sarebbe stata comunque debole come prova a tuo favore.
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Re: tamburi' ma che scrivi?
professionale? Una volta nelle mani di una
persona, sono utilizzati come se fossero oggetti
propri.Praticamente tutte le aziende danno in uso il cellulare aziendale con l'obbligo di usarlo per fini professionali. L'uso di un cellulare aziendale per fini personali è un motivo di licenziamento (e ci sono stati casi).-
Re: tamburi' ma che scrivi?
professionale? Una volta nelle mani di una
persona, sono utilizzati come se fossero
oggetti
propri.
Praticamente tutte le aziende danno in uso il
cellulare aziendale con l'obbligo di usarlo per
fini professionali. L'uso di un cellulare
aziendale per fini personali è un motivo di
licenziamento (e ci sono stati
casi).Sono questioni che riguardano il rapporto di lavoro esistente, non c'entrano nulla con la legge su diritto d'autore. Poi, insomma, copiare i propri .mp3 sul cellulare aziendale per sentirli fuori dall'orario di lavoro, non so se davvero è "fine personale".In più io pensavo al problema applicato soprattutto ad un libero professionista, al proprietario di un'azienda. Nell'epoca pre-smartphone il professionista aveva uno o più personal computer nell'ufficio, esentati dall'IVA, e uno a casa, con l'IVA, e ovviamente tutti i file relativi alle attività private e al divertimento li teneva nel secondo. Con l'avvento degli smartphone, che fanno le stesse cose di un PC e sono anche molto più maneggevoli, questa distinzione tende a scomparire, è così comodo avere tutto a portata di mano... e non perché un libero professionista non possa permettersi due smartphone separati, ma soprattutto perché non ne vede la necessità, non esiste chiarezza da parte della SIAE.
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