Spotify e Universal Music Group (UMG) hanno trovato l’accordo. E per i fan sfegatati della musica potrebbe essere una gran bella notizia.
Spotify e Universal Music lanciano l’abbonamento dedicato ai superfan
I dettagli dell’accordo pluriennale sono ancora top secret, ma una cosa è certa: si va verso un sistema di abbonamenti a più livelli. In parole povere, chi è disposto a spendere di più avrà accesso a una serie di vantaggi esclusivi.
Il capo di UMG, Sir Lucian Grainge, si sfrega le mani: è esattamente il tipo di partnership che l’azienda sognava quando ha presentato agli investitori la sua visione “Streaming 2.0“. E cosa prevede? Un abbonamento “Super-Premium” con chicche come accesso anticipato alla musica, edizioni deluxe, audio hi-res e perfino la possibilità di fare quattro chiacchiere con gli artisti. I fan più accaniti avranno pane per i loro denti!
Non è la prima volta che UMG parla di Streaming 2.0. Lo aveva già fatto il mese scorso, quando ha firmato un accordo con Amazon Music. E a quanto pare, l’intesa con Spotify va nella stessa direzione. Ma c’è di più: sembra che l’accordo preveda anche un aumento delle royalties per gli artisti. Almeno così sostiene la National Music Publishers Association (NMPA), che Variety ha interpellato sulla questione.
Spotify e le royalties: una storia travagliata
Già, perché Spotify ultimamente era finita nel mirino proprio per la questione delle royalties. L’anno scorso la piattaforma aveva fatto dei cambiamenti che hanno portato a un taglio dei compensi per gli autori delle canzoni. Una mossa che aveva fatto infuriare la NMPA e altri, al punto da spingere l’associazione a presentare una denuncia alla FTC.
Anche Sony Music Publishing aveva puntato il dito contro Spotify, minacciando azioni legali. Chissà se ora anche Sony e altre case discografiche seguiranno l’esempio di UMG e tratteranno accordi simili con la piattaforma di streaming. Di certo, la mossa di Universal ha sparigliato le carte.
Una svolta epocale dopo anni di stallo
Secondo Billboard, questo è il primo accordo diretto di Spotify con una casa discografica da quando nel 2018 gli USA hanno approvato il Music Modernization Act. Una legge che ha riformato il sistema delle licenze musicali nell’era dello streaming, aprendo la strada a nuovi modelli di business.