L’argomento è praticamente sparito dagli articoli della stampa a stelle e strisce. Il Wall Street Journal ha tuttavia ricordato che la vendita di TikTok dovrebbe avvenire entro il prossimo 19 giugno, ma è quasi certa la firma di un terzo ordine esecutivo da parte di Donald Trump che posticiperà la scadenza.
Intreccio geopolitico Stati Uniti-Cina
In base alla legge denominata Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, ByteDance doveva vendere TikTok entro il 19 gennaio 2025. Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali anche con i voti dei giovani raggiunti tramite il popolare social network, quindi ha deciso di posticipare la scadenza al 5 aprile. Nel frattempo sono arrivate diverse proposte di acquisto.
In base alle indiscrezioni di inizio aprile era prevista la creazione di una nuova società (TikTok America) da parte di un gruppo di investitori statunitensi, tra cui Oracle, Blackstone, Andreessen Horowitz e Silver Lake, che avrebbero ottenuto il 50% delle quote. Il 30,1% verrebbe assegnato agli attuali investitori, mentre il rimanente 19,9% rimarrebbe nelle mani di ByteDance.
Oltre che dall’azienda cinese, la transazione deve essere approvata dal governo. Considerata la guerra commerciale avviata da Trump con l’introduzione dei dazi, la probabilità di un accordo è vicina allo zero (i negoziati tra le parti sono ancora in alto mare).
È quasi certo che non verrà rispettata nemmeno la scadenza del 19 giugno prevista dal secondo ordine esecutivo di Trump del 4 aprile. Secondo le fonti del Wall Street Journal, il Presidente posticiperà ulteriormente la scadenza, quindi l’app rimarrà sugli store di Apple e Google.
Gli ordini esecutivi di Trump sono illegali perché non possono essere usati per scavalcare una legge del Congresso, ma nessuno osa contraddire il Presidente.