Tor Browser 15.0 dice addio ai vecchi Android e CPU x86

Tor Browser 15.0 dice addio ai vecchi Android e CPU x86

Tor Browser 15.0 basato su Firefox ESR 140 introduce le schede verticali, i gruppi di schede e il blocco dello schermo su Android.
Tor Browser 15.0 dice addio ai vecchi Android e CPU x86
Tor Browser 15.0 basato su Firefox ESR 140 introduce le schede verticali, i gruppi di schede e il blocco dello schermo su Android.

Il Tor Project ha appena presentato Tor Browser 15.0, e come spesso accade nel mondo del software, è un aggiornamento che con una mano dà, e con l’altra toglie. Da un lato arrivano funzionalità nuove, migliorie ereditate da Firefox e piccoli lussi per chi ama navigare nell’ombra digitale. Dall’altro, una serie di dispositivi e architetture si ritrovano con un biglietto di sola andata verso l’obsolescenza programmata.

Tor Browser 15.0 è disponibile, ultima versione per Android 5-7 e CPU x86

Questa nuova versione stabile è la prima basata su Firefox ESR 140, il che significa che include un anno intero di modifiche a Firefox che sono state accuratamente setacciate per garantire che non compromettano privacy e sicurezza.

La versione desktop di Tor Browser 15.0 eredita da Firefox alcune chicche che gli utenti del browser di Mozilla già conoscono, come le schede verticali e i gruppi di schede. Le schede verticali sono una di quelle funzioni che dividono il mondo in due, c’è chi le trova geniali perché finalmente può vedere i titoli completi delle ventisette schede aperte, e chi le odia perché occupano spazio prezioso sullo schermo.

C’è anche un nuovo pulsante di ricerca unificato che permette di passare da un motore di ricerca all’altro senza perdersi nei menu, o di cercare direttamente nei segnalibri e nelle schede aperte. Niente di rivoluzionario, ma utile quando si sta cercando quella cosa vista tre giorni prima e non si ricorda dove.

Android si blinda (finalmente)

Su Android, Tor Browser 15.0 porta una funzione che molti considerano ormai essenziale: il blocco dello schermo opzionale. Se si esce dal browser senza chiuderlo, è possibile proteggere le schede aperte con impronta digitale, riconoscimento facciale o un banalissimo codice PIN. È un modo per evitare che qualcuno, un amico curioso, un collega indiscreto, o un partner sospettoso, si metta a frugare tra le proprie schede quando si lascia il telefono incustodito per andare in bagno.

Considerando che Tor Browser viene usato proprio da chi ha bisogno di privacy estrema, questa funzione non è un vezzo ma una necessità. Se si sta navigando su Tor, probabilmente si hanno ottime ragioni per non voler condividere la cronologia con chiunque capiti a portata di telefono.

WebAssembly cambia casa

Una delle modifiche tecniche più interessanti riguarda WebAssembly, quella tecnologia che permette di eseguire codice ad alte prestazioni direttamente nel browser. Fino ad ora, il controllo per disabilitare WebAssembly era integrato direttamente nel browser. Con Tor Browser 15.0, questo controllo si sposta nell’estensione NoScript inclusa di serie.

Il motivo? Risolvere problemi di compatibilità con il lettore PDF interno di Firefox. Prima, chi disattivava WebAssembly si ritrovava anche con il lettore PDF integrato che smetteva di funzionare correttamente. Con l’ultimo aggiornamento, Mozilla ha trovato un compromesso: WebAssembly resta disattivato ai livelli di sicurezza Safer e Safest (così da ridurre i rischi di attacchi), ma continua a funzionare solo per alcune pagine interne e sicure del browser, come il visualizzatore di PDF.

Ultima chiamata per Android 5-7 e CPU x86

Ed eccoci alla parte meno allegra dell’annuncio. Chi usa Tor Browser su Android 5.0, 6.0 o 7.0, oppure su un dispositivo con CPU x86 (sia Linux che Android), Tor Browser 15.0 sarà l’ultima versione principale che vedrà. Da Tor Browser 16.0 in poi, previsto per metà 2026, queste piattaforme resteranno escluse. Mozilla, infatti, sta alzando i requisiti minimi di supporto ad Android 8.0.

Il Tor Project spiega che nessuno vuole vedere interrotto il supporto per la propria piattaforma, ma si tratta di un passo necessario per mantenere stabilità e sicurezza nel tempo. Supportare tecnologie obsolete significa rinunciare a innovazioni, patch di sicurezza moderne e funzionalità che richiedono API più recenti.

Nel caso specifico di Android x86, c’è anche un problema pratico. Google Play impone un limite di 100 MB per la dimensione dei pacchetti. Mantenere Tor Browser sotto questa soglia per architetture x86 è diventato un incubo. Il team ha dovuto implementare soluzioni alternative sempre più creative, spesso a scapito di funzionalità importanti. Ad esempio, gli utenti Android x86 hanno perso l’accesso a Conjure, un modulo di rete che maschera il traffico per aggirare la censura online, proprio a causa di questi limiti.

A un certo punto bisogna scegliere: continuare a tappare le falle oppure tagliare i rami secchi e concentrarsi sulle piattaforme che hanno ancora un futuro.

Dove scaricare Tor Browser 15.0

Tor Browser 15.0 è già disponibile per il download sulla pagina ufficiale del Tor Project. Gli utenti tagliati fuori hanno tempo fino a metà 2026 per decidere se aggiornare il dispositivo, cambiare piattaforma, o rassegnarsi a usare una versione sempre più datata del browser più paranoico di Internet.

Fonte: Tor Project
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Pubblicato il
29 ott 2025
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